Diritti

Diritti: quali sono gli articoli più letti nel 2023?

12 mesi, migliaia di notizie: ecco quelle più cliccate da lettrici e lettori, per ripercorrere insieme l’anno che si sta per chiudere
Credit: Jon Tyson
Credit: Jon Tyson

Il 2023 è stato un anno di grandi cambiamenti: in meglio, sicuramente, ma anche di bruschi ritorni al passato. E, per certi aspetti, di immutabile (e pericolosa) staticità. Leggerlo dal punto di vista dei diritti ci aiuta a vedere gli innegabili passi avanti, ma anche le brucianti sconfitte.

Te li abbiamo raccontati, giorno dopo giorno, dalla situazione in Israele e Gaza ai Mondiali femminili dove continua a vincere il divario di genere. Dai migranti che continuano a morire cercando un futuro, come a Cutro, al destino delle donne che in tutto il mondo continuano a soffrire e morire sotto il giogo del patriarcato, non solo in luoghi che pensiamo “barbari” ma proprio accanto a noi, come Giulia Cecchetin e le altre 108 vittime di femminicidi. Dai diritti ancora negati della comunità Lgbtq+ alle lotte di chi dice mai più.

Ma ti abbiamo raccontato anche altro, molto altro. Ripercorriamo insieme gli ultimi 12 mesi: queste sono le nostre 10 notizie di diritti più lette.

1. I 10 conflitti da tenere d’occhio nel 2023

Come ogni anno, l’International Crisis Group ha stilato una lista delle crisi mondiali da seguire con attenzione nel nuovo anno. Oltre Ucraina e Iran, anche Armenia e Azerbaigian, Yemen e Taiwan.

Leggi l’articolo di Chiara Manetti.

2. Iperandrogenismo, caso Semenya: come finirà?

La campionessa olimpica combatte da anni contro i limiti imposti dalla World Athletics per i livelli di testosterone prodotto naturalmente dal corpo. La Cedu le ha dato ragione, ma si attende una pronuncia definitiva.

Leggi l’articolo di Elena Magagnoli.

3. 25 novembre, dai social alle piazze: tutti e tutte insieme verso lo sciopero delle donne

Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha dato il via a una mobilitazione fisica e virtuale, che culminerà con le manifestazioni in programma sabato.

Leggi l’articolo di Alessia Ferri.

4. “Se domani non torno”, la poesia virale diventata simbolo di lotta

Scritta nel 2011 dall’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres, in questi giorni sta facendo il giro dei social: è diventata lo slogan della manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne, organizzata da Non una di meno.

Leggi l’articolo di Alessia Ferri.

5. Mondiali nuoto, Rai: commenti sessisti e razzisti

“Fuma pakistano”, “I cinesi direbbero Liccaldo”, “Le olandesi sono grosse” sono alcune delle frasi che il giornalista Leonarduzzi e il collaboratore tecnico Mazzucchi avrebbero detto durante la telecronaca.

Leggi l’articolo

6. Speculum, l’arma della violenza ginecologica?

La paura della visita, legata alle modalità di esecuzione e alla scarsa sensibilità di alcuni sanitari, può essere un rischio per la salute delle donne. Per questo serve cambiare approccio, partendo dagli strumenti.

Leggi l’articolo di Goia Saitta.

7. Israele e Palestina: chi sono le donne che chiedono la pace

Da anni 2 movimenti pacifisti femministi, Women Wage Peace e Women of the Sun, invitano i leader politici a negoziare per porre fine allo spargimento di sangue e al conflitto.

Leggi l’articolo di Chiara Manetti.

8. Violenza di genere: via libera al “Codice Rosso” rafforzato

200 i sì; astenuti Pd, Verdi e Sinistra: dopo l’approvazione del Senato, arriva l’ok definitivo della Camera. Ora chi denuncia dovrà essere ascoltata entro 3 giorni.

Leggi l’articolo.

9. Medici a gettone, addio?

Con l’approvazione del Decreto bollette è arrivata la stretta sugli operatori sanitari “a chiamata”, appartenenti a cooperative private che lavorano (spesso senza alcun controllo) negli ospedali pubblici.

Leggi l’articolo di Costanza Giannelli.

10. Perché “i migranti non vengono in aereo?”

Passaporti deboli, visti impossibili, accessi negati: per chi proviene dai Paesi a basso reddito, le rotte illegali e potenzialmente mortali sono l’unica possibilità.

Leggi l’articolo di Costanza Giannelli.

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