Ambiente

G7 Ambiente: quale sarà il ruolo dell’Italia (Paese ospitante)?

Martedì 23 aprile, il think thank Ecco ha tenuto un briefing online per discutere le prospettive per l’incontro ministeriale sul clima che si terrà a Torino dal 28 al 30 aprile. Ecco cosa è emerso
Credit: Eccoclimate.org  

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26 aprile 2024 Aggiornato alle 17:00

Il mondo si trova di fronte a una svolta cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico: dopo l’impegno unanime dei quasi 200 Paesi alla Cop28 di Dubai per l’abbandono graduale delle fonti fossili, il G7 si prepara a svolgere un ruolo chiave. Infatti, proprio a Torino, dal 28 al 30 aprile, i membri del G7 dimostreranno come intendono tradurre gli impegni presi a Dubai.

Ma che cosa dobbiamo aspettarci? Nella mattina di martedì 23 aprile, durante un briefing Luca Bergamaschi, direttore e co-fondatore di Ecco, il think tank italiano indipendente per il clima, e Andrea Ghianda, responsabile della comunicazione di Ecco, hanno parlato proprio di questo, mettendo in luce punti di forza e criticità.

Obiettivi futuri: di cosa si parlerà al G7

Il G7 di quest’anno si colloca all’interno della “strada per Belém”, un percorso che si concluderà alla Cop30 in Brasile nel 2025, un vertice che sarà cruciale in quanto i Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi dovranno presentare nuovi piani di riduzione delle emissioni per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Ma prima di arrivare al Brasile ci sarà la tappa a Baku: a novembre, infatti, si terrà la Cop29 e un altro punto cruciale di discussione sarà la finanza per il clima, che prevede un budget per sostenere gli investimenti necessari a ridurre le emissioni e ad affrontare gli impatti climatici.

La prossima tappa, però, come visto, sarà Torino: il vertice dei prossimi giorni assume un’importanza senza precedenti in quanto i Paesi membri dovranno inviare un segnale chiaro e forte a tutti i cittadini, imprese e investitori sulla necessità e sulla fattibilità della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Per raggiungere questo traguardo, secondo Bergamaschi, andranno considerati tre pilastri fondamentali: un quadro strategico per la transizione, la transizione energetica e il supporto globale. Ma procediamo con ordine.

Partendo dalla dimensione strategica, il G7 dovrà concordare su un piano strategico finalizzato alla progettazione di piani di transizione nazionali per l’intera economia, al fine di contenere l’aumento delle temperature a 1,5 °C. E questi piano dovranno illustrare proprio come intendono abbandonare gradualmente i combustibili fossili e adottare fonti rinnovabili.

Parlando invece di transizione energetica, a Torino sarà fondamentale indicare come i Paesi intendono passare dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica: un processo, questo, che però dovrà essere accompagnato da investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie abilitanti della transizione energetica, come reti elettriche e batterie.

Infine, il G7 dovrà offrire supporto ai Paesi in via di sviluppo per implementare la resilienza climatica globale: questo – sottolineano – dovrà includere un aumento dei flussi finanziari diretti e una revisione delle regole finanziarie per garantire un accesso equo ai finanziamenti multilaterali.

Il ruolo dell’Italia

E siccome l’Italia è il Paese ospitante, giocherà un ruolo chiave nel guidare i negoziati: il ministro Gilberto Pichetto Fratin dovrà bilanciare le diverse priorità ed evitare di concentrarsi su tecnologie marginali o obsolete per la decarbonizzazione.

Secondo Ecco, infatti, investire in biocombustibili o in energia nucleare sarebbe una scelta poco pragmatica: i primi hanno un impatto limitato sulla riduzione delle emissioni, mentre il nucleare è costoso e richiede tempi lunghi per essere implementato. Ma è urgente concentrarsi su soluzioni immediate ed economiche, come le rinnovabili e l’efficientamento energetico, che possono garantire una transizione sicura e sostenibile.

Insomma, il G7 di Torino rappresenta un’opportunità unica per accelerare la transizione verso un’economia verde e per dimostrare al mondo che la lotta al cambiamento climatico è una priorità assoluta. Ma saranno necessarie azioni audaci e concrete per affrontare questa sfida.

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