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Onu: ci vorranno almeno 16 anni per ricostruire Gaza

La riedificazione delle case costerà fino a 50 miliardi di dollari, secondo l’analisi The Gaza War: Expected Socio-Economic Impacts on the State of Palestine. «Gli investimenti degli ultimi 40 anni sono stati spazzati via», ha detto il funzionario delle Nazioni Unite Abdallah Al Dardari
Credit: EPA/HAITHAM IMAD
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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6 maggio 2024 Aggiornato alle 09:10

Domani, 7 maggio, saranno trascorsi 7 mesi dall’inizio della guerra in corso a Gaza. «Tutti gli investimenti nello sviluppo umano nei territori palestinesi negli ultimi 20 anni e a Gaza negli ultimi 40 anni sono stati spazzati via». Così pochi giorni fa Abdallah Al Dardari, direttore dell’Ufficio regionale per gli Stati arabi presso il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), ha presentato ai giornalisti un aggiornamento dell’analisi The Gaza War: Expected Socio-Economic Impacts on the State of Palestine (La guerra di Gaza: impatti socio-economici attesi sullo stato di Palestina), spiegando che l’Indice di sviluppo umano della Palestina (Hdi), la misura sintetica del benessere dell’Undp è regredito di 20 anni. «Stiamo parlando di tutti i guadagni nelle scuole, negli anni di scolarizzazione, nel livello di istruzione, nella salute, nell’aspettativa di vita alla nascita e del Pil pro capite, essendo regredito a quei livelli degli anni ‘80», ha dichiarato l’alto funzionario dell’Onu.

Lo studio congiunto dell’Undp e della Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale (Escwa) è stato pubblicato per la prima volta a novembre: il rapporto presentato da Al Dardari fornisce un aggiornamento dei dati di 6 mesi fa e prevede le potenziali conseguenze della guerra in corso delineando diversi scenari, ciascuno considerando ulteriori 1-3 mesi di conflitto.

Secondo le stime «un investimento di quasi 50 miliardi di dollari è stato perso», ha spiegato il funzionario delle Nazioni Unite. A partire dagli attacchi di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre, in cui sono state uccise circa 1.2000 persone, il conflitto ha portato alla morte di 34.500 palestinesi, specialmente donne e bambini: secondo la valutazione dell’Onu il numero delle vittime “in così poco tempo” (il 5% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza) è “senza precedenti”. L’impatto della guerra «rimarrà a lungo, a meno che non investiamo rapidamente nella scuola temporanea, nelle strutture sanitarie temporanee, nel supporto psicosociale alla popolazione, riportando servizi di base come acqua, servizi igienico-sanitari ed elettricità».

Gaza potrebbe ritrovarsi con «generazioni perdute» perché, come spiegato da Al Dardari, la ricostruzione delle strutture fondamentali potrebbe richiedere decenni per raggiungere i livelli pre-guerra. Il Pil ha subito un crollo sconcertante del 26,9%, una perdita di 7,1 miliardi di dollari da una linea di base di non guerra del 2023. Il tasso di povertà è salito al 58,4% da quando gli attacchi terroristici guidati da Hamas del 7 ottobre hanno dato inizio all’escalation di violenza. spingendo quasi 1,74 milioni di persone in più verso la povertà. La valutazione mostra che, se la guerra dovesse continuare per 9 mesi, i livelli di povertà potrebbero raggiungere il 60,7%, con 1,86 milioni di persone che cadrebbero in povertà. Il Pil diminuirebbe fino al 29% , con perdite totali di 7,6 miliardi di dollari. Prima della guerra il tasso di disoccupazione era del 25,7%: dopo sei mesi ha raggiunto il 46,1%.

Secondo Al Dardari la ripresa economica «necessiterà molto, molto tempo e molti investimenti»: oggi in Palestina ci sono «37 milioni tonnellate di detriti che devono essere rimosse, gestite, riciclate, per consentire lo spazio per quei rifugi temporanei e altre strutture da stabilire al fine di riprendere la vita normale».

Si tratta di «una sorta di normalità per i palestinesi a Gaza», dove «il 72% di tutte le abitazioni a Gaza è stato distrutto», così come «il 9% di tutti gli altri edifici commerciali e di altro tipo». Secondo l’aggiornamento della valutazione di Undp e Escwa, pubblicata il primo maggio, sono state rase al suolo più di 79.000 case a Gaza, con altre 370.000 danneggiate.

Ma quanto costerà ricostruirla? Secondo le Nazioni Unite tra i 40 e i 50 miliardi di dollari in due decenni, ammesso che, nel post guerra, qualcuno vorrà occuparsene. Al Dardari, però, ha sottolineato che l’attenzione immediata è sulla pianificazione di una ripresa anticipata: il costo immediato per fornire un alloggio temporaneo e altri servizi di base una volta concluso il conflitto ammonterebbe ad almeno 2 miliardi di dollari.

E quanto tempo ci vorrà? La ricostruzione potrebbe richiedere almeno 16 anni: “Anche in scenari ottimistici la scala della distruzione a Gaza è stata tale che, semplicemente dalla prospettiva ristretta dello spostamento dei materiali da costruzione, ci vorrebbe ancora fino al 2040 e probabilmente più tempo per ripristinare le unità abitative distrutte dall’inizio della guerra”, hanno concluso i ricercatori. La Segretaria esecutivo dell’Escwa, Rola Dashti, ha sottolineato che, «a differenza delle guerre precedenti, la distruzione di oggi a Gaza è senza precedenti per portata e scala e, insieme alla perdita di case, mezzi di sussistenza, risorse naturali, infrastrutture e capacità istituzionali, potrebbe avere impatti profondi e sistemici per i decenni a venire».

Secondo la valutazione dell’Onu, “Gaza sarà completamente dipendente dall’assistenza esterna, come non si vedeva dal 1948, poiché sarà lasciata senza un’economia funzionale, né mezzi di produzione, autosostentamento, occupazione o capacità di commercio”.

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