Ambiente

Gucci sostenibile: 380 negozi certificati Leed entro il 2025

Nel 2021 ha lanciato abiti realizzati con materie prime rinnovabili. Oggi la casa di moda fiorentina inaugura una strategia attenta all’ambiente in 380 store italiani.
Credit: Photography Credit: Pablo Enriquez for Gucci
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1 aprile 2023 Aggiornato alle 15:00

La casa di moda Gucci, attraverso una Culture of Purpose della quale ha fatto un manifesto, sta lavorando molto sull’impatto ambientale che deriva dalla creazione e dalla commercializzazione dei propri abiti.

È noto che il settore della moda sia uno dei più critici a livello di emissioni, sprechi e condizioni dei lavoratori e che sia molto complicato parlare di sostenibilità ambientale e sociale in questo ambito. Il comparto è infatti responsabili di una quota che va dal 4 al 15% delle emissioni di CO2, ed è secondo solo all’agricoltura per il consumo di acqua (circa il 20% per usi industriali).

Solo l’1% dei tessuti prodotti viene riciclato, per non parlare del fatto che il 35% delle microplastiche presenti nei mari (e ormai anche nei nostri organismi) proviene sempre da questa industria.

Sembra quasi utopico, quindi, parlare di programmi di sostenibilità, invece è proprio da qui che bisogna iniziare a fare e Gucci lo sa bene.

Il marchio fiorentino è stato infatti il primo brand del lusso a ottenere la certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) con l’idea di estenderla, entro il 2025, a tutti i 380 store presenti in Italia.

Le rinnovabili, inoltre, sono un grande caposaldo della strategia di efficienza della rete di vendita. A fine 2022 è stato completato il passaggio a energie rinnovabili nel 100% dei negozi del brand e dell’illuminazione LED nel 90% di questi.

Tra gli altri traguardi raggiunti emerge il BMS (Building Management System), per limitare gli sprechi di energia grazie a un sistema di diagnostica che aiuta a controllare riscaldamento, illuminazione, acqua calda, raffreddamento e quindi a limitare eventuali sprechi. A oggi il 15% delle boutique è dotato di questo sistema, con la volontà di rendere idonei il 50% degli store entro il 2025.

L’impegno verso il Pianeta della casa di moda fiorentina non è nuovo. Nel 2021 Gucci aveva creato Demetra, un materiale realizzato con materie prime sostenibili, rinnovabili e bio-based di origine vegetale al 77%, che aveva poi messo a disposizione del mondo della moda, come innovazione verso una nuova sostenibilità dell’industria del fashion.

Completamente rivestito da Demetra è il nuovo store di Meatpacking District a New York, emblematico esempio di come la Maison voglia concretamente integrare la sostenibilità nella propria mission aziendale.

«I nostri negozi sono il luogo dove i clienti possono immergersi nell’universo Gucci e scoprire le nostre collezioni. Per questo è importante che riflettano e trasmettano i nostri valori, anche per quanto riguarda la sostenibilità», sottolinea Antonella Centra, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability.

Gucci continua così a innovare per ridurre la propria impronta ambientale, con la speranza che possa diventare un esempio anche per altri marchi di moda.

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