Economia

L’acqua vale. Il 18% del Prodotto Interno Lordo

L’oro blu è essenziale per 1,5 milioni di imprese agricole, 330.000 aziende manifatturiere e 9.000 nel settore dell’energia. Ma in Italia c’è ancora poca consapevolezza. I dati del Libro Bianco di European House-Ambrosetti
Credit: Edward Jenner
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24 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, è stato presentato il IV Libro Bianco 2023, Valore dell’acqua per l’Italia, realizzato dall’European House-Ambrosetti. Il tema ambientale diventa ogni giorno sempre più importante. Nel mondo, infatti, i disastri naturali si verificano con più frequenza e il 74% è legato all’acqua. È dunque fondamentale capire l’importanza di creare una rete idrica efficiente e sostenibile per il nostro futuro e utilizzare questa risorsa in modo consapevole.

L’acqua deve essere una risorsa centrale per lo sviluppo dei Paesi e, proprio per questo, il Libro Bianco 2023 risulta uno strumento fondamentale: fornisce dati sull’Italia e si propone come una sorta di “agenda”; pone quindi obiettivi per una gestione sostenibile ed efficiente dell’oro blu. Ma dal White Paper emergono dati negativi.

L’Italia è il Paese più idrovoro dell’Unione Europea, con i suoi 9 miliardi di metri cubi di acqua prelevata ogni anno per uso civile. Per quanto riguarda, invece, l’utilizzo per abitante, con i suoi 154 metri cubi per abitante, si posiziona al 2° posto, superata solo dalla Grecia. Prima in classifica anche per i consumi idrici giornalieri: la media italiana è di 220 litri al giorno per abitante: la media europea è di 165.

Da qui, si passa a un’altra tematica molto importante: le infrastrutture idriche italiane, che permettono la distribuzione dell’acqua ai cittadini, sono poco efficienti e obsolete. I dati sono sorprendenti, in negativo: il 60% delle infrastrutture attuali ha più di 30 anni, mentre il 25% ne ha più di 50.

Questo comporta, inevitabilmente, un alto tasso di perdite idriche, e anche qui l’Italia si trova tra i peggiori Paesi europei: per le perdite in fase di distribuzione, si colloca al quartultimo posto; per le perdite lineari, si posiziona all’ultimo.

Se da una parte aumentano gli investimenti nel settore, dall’altra è da rivedere sicuramente la tariffa idrica. Oggi, è infatti di 2,1€/m3: troppo bassa se si considera che in Francia è il doppio e quella tedesca è superiore del 60%. Questo influisce sulla consapevolezza dei cittadini che, a causa del basso costo dell’acqua potabile, tendono a essere meno responsabili.

L’acqua è risorsa fondamentale anche a livello economico. Come emerge dal Libro Bianco, la filiera estesa dell’acqua vale il 18% del Pil italiano. È infatti essenziale per 1,5 milioni di imprese agricole, 330.000 aziende manifatturiere e 9.000 imprese del settore dell’energia.

Per questo è importante fare un utilizzo consapevole della risorsa. È stato quindi promosso il paradigma delle 5R: raccolta, ripristino, riuso, recupero e riduzione.

Quindi, raccolta di acque meteoriche (l’11% oggi); depurazione di queste acque; riutilizzo delle acque depurate (oggi solo il 4% si riutilizza); recupero e valorizzazione dei fanghi di depurazione; e, infine, “riduzione” nel senso di contenimento di prelievi di nuova acqua. Questo paradigma si basa sul modello della Circular water: nessuno spreco, ma puntare sul recupero dell’acqua piovana e sulla sua depurazione.

Purtroppo il settore, in Italia, è ancora poco digitalizzato e tecnologico: il 50% dei contatori idrici nelle nostre case ha più di 20 anni, e non hanno quindi lo smart meter, dispositivo che permette di monitorare i consumi. Nel nostro Paese, solo il 4% dei contatori presenta questo dispositivo tecnologico, una percentuale che ci pone ancora in fondo alla classifica dell’Unione europea, la cui media è del 49%.

A ciò si aggiunga che in Italia è ancora scarsa la consapevolezza riguardo il valore dell’acqua e del suo utilizzo. Il 2022 è stato l’annus horribilis per il nostro clima, l’anno più caldo e meno piovoso della storia. Nonostante ciò, i cittadini si dichiarano meno preoccupati rispetto al 2021. Allo stesso tempo, meno di un terzo degli italiani beve acqua del rubinetto, nonostante l’Italia sia uno dei Paesi con la qualità più alta d’Europa.

Molti non si rendono conto del reale consumo d’acqua: per questo l’educazione deve partire dai più giovani. La Community Valore acqua per l’Italia ha avviato il progetto pilota Kit dell’acqua per diffondere la consapevolezza riguardo la risorsa idrica e promuovere una nuova cultura. Il progetto durerà un anno e coinvolgerà 27 licei Tred (Liceo sperimentale per la transizione ecologica e digitale) e l’Associazione nazionale presidi (Anp).

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