Ambiente

Il patto dei sindaci per una Pianura Padana in cui si possa respirare

Oltre 80 centri urbani hanno firmato in poche ore il documento ideato da cinque città capofila per tutelare la salute delle persone, contrastando l’inquinamento atmosferico
Credit: Nusa Urbancek  

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23 aprile 2024 Aggiornato alle 14:00

“Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi”. Dirlo, scriverlo e leggerlo potrebbe sembrare una banalità ma evidentemente non lo è, al punto che questa semplice frase è diventata il punto cardinale di partenza per il Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri, ideato e firmato dai primi cittadini di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso.

Il documento è stato così presentato e siglato nel corso dell’incontro Le città cambiano aria nel capoluogo lombardo, al Piccolo Teatro Studio Melato, proprio ieri in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile.

Nell’occasione Giuseppe Sala per Milano, Matteo Lepore per Bologna, Stefano Lo Russo per Torino, Luigi Brugnaro per Venezia e Mario Conte per Treviso hanno lanciato un appello comune con cui hanno chiesto sia al Governo investimenti urgenti sul trasporto pubblico locale e fondi per la sostituzione delle caldaie obsolete sia all’Unione europea un piano straordinario per la qualità dell’aria nella pianura padana.

“Siamo consapevoli che quando parliamo di aria non possiamo limitarci a indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana”, dice il loro testo. E infatti l’iniziativa non si è conclusa qui, perché subito dopo sono successi altri fatti abbastanza eccezionali.

In poche ore altri 80 Comuni italiani hanno rapidamente sottoscritto il Patto, che prende il via principalmente per difendere la salute delle persone in un’area come quella della Pianura Padana capace di accogliere 23 milioni di abitanti, di generare circa il 50% del Pil del Belpaese e di registrare contemporaneamente il primato negativo per concentrazione di polveri sottili, seppure quasi dimezzate dal 2022 a oggi.

Tra le cause principali ci sono gli allevamenti intensivi, il riscaldamento domestico e il traffico. Come hanno denunciato gli ultimi dati raccolti e diffusi da Legambiente, addirittura 7 città vengono definite “fuorilegge” perché, nel primo trimestre del 2024, hanno oltrepassato le soglie massime di polveri sottili consentite in un’intera annata.

Essere il luogo che ospita la nascita di questo Patto ha per Milano un valore simbolico importantissimo, perché se da un lato è la metropoli in grado di dare vita a manifestazioni straordinarie come la Design Week del Salone del Mobile e del FuoriSalone, appena conclusa con grande successo, dall’altro al contempo è notoriamente un centro urbano alle prese con il problema dello smog.

Esattamente due mesi fa in Lombardia sono scattate misure ad hoc contro l’inquinamento atmosferico, con lo stanziamento regionale di 30 milioni di euro per la qualità dell’aria. Le norme attivate riguardavano il traffico, il riscaldamento e l’agricoltura.

In quegli stessi giorni, la domanda sulla bocca di tutti i cittadini meneghini era: Milano è davvero sul podio delle città più inquinate del mondo? Nel frattempo si calcola che la crisi ambientale preoccupi l’82% dei cittadini, che chiedono alle istituzioni e alle imprese di mobilitarsi per contrastare il cambiamento climatico.

“Ci impegniamo a sostituire tutte le caldaie comunali a gasolio, a continuare a piantumare nuovi alberi, a promuovere misure volte a decongestionare i Comuni dal traffico veicolare, a investire sul trasporto pubblico e a incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili. Siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce, all’Italia e all’Europa di essere al nostro fianco in prima linea”, dichiara ora il Patto dei Sindaci per la Pianura Padana, chiamando a gran voce esecutivo e Ue per averli al proprio fianco in questa battaglia.

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