Economia

Pnrr: il controllo incrociato dei Ministeri contro lo spreco di fondi

Con 12,5 miliardi di euro previsti per i progetti (e divisi fra oltre 5.700 amministrazioni), il Governo mette in campo un sistema di monitoraggio per la verifica dei dati relativi agli importi richiesti
Credit: Ben Sweet
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23 marzo 2023 Aggiornato alle 11:00

La circolare (n. 10) emanata dalla Ragioneria dello Stato ha fornito indicazioni operative per favorire il controllo di regolarità amministrativa e contabile per gli interventi connessi al Pnrr, con particolare riferimento al pacchetto di progetti della “Missione 2 Componente 4” che prevedono, per esempio, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana.

Per scongiurare un’eccessiva frammentazione ed eventuali incongruenze tra i dati relativi alla gestione dei 12,49 miliardi di euro previsti per questi progetti, il Governo ha messo a punto un nuovo meccanismo di controllo articolato fra più livelli. Le amministrazioni, infatti, dovranno sottoporre gli atti relativi ai progetti al competente Ufficio di controllo di regolarità amministrativa e contabile.

Per tutti gli interventi e progetti che fanno capo al Viminale, alle prefetture (organi periferici che rappresentano il Ministero dell’Interno nelle province e città metropolitane) è affidato il compito di verificare i rendiconti presentati dagli oltre 5.700 enti amministrativi (o soggetti attuatori) per sbloccare i finanziamenti. In particolare, verrà analizzata la correttezza dei dati formali riguardanti gli importi richiesti e il rispetto dei termini iniziali e finali, oltre alle procedure interne antimafia e in prevenzione di frodi e corruzione adottate dalle amministrazioni locali. A supporto delle amministrazioni è stato anche allegato un apposito format che potrà essere adottato per una corretta predisposizione del rendiconto.

La Ragioneria Generale dello Stato ha poi sviluppato ReGIS, un’unica piattaforma con cui le Amministrazioni centrali e periferiche (nonché gli Enti locali e tutti i soggetti attuatori) possono effettuare il monitoraggio, la rendicontazione e il controllo dei progetti finanziati dal Pnrr. Ma il suo funzionamento continua a suscitare dubbi fra le varie prefetture, come evidenziano le numerose segnalazioni provenienti dagli enti locali per il mancato arrivo dei contributi per le cosiddette “piccole opere”.

Per il lato finanziario, invece, saranno le Ragionerie territoriali dello Stato (75 organi locali del Ministero dell’economia e delle finanze) a effettuare attività di “supporto e monitoraggio”. D’altronde, già il decreto del Mef dell’11 ottobre 2021 prevedeva l’apertura di apposite contabilità speciali presso la Tesoreria dello Stato per le amministrazioni centrali, con relative articolazioni territoriali periferiche.

Nel caso invece di interventi e progetti che fanno capo direttamente alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il controllo preventivo è svolto dall’Ufficio del bilancio per il riscontro di regolarità amministrativa e contabile presso la stessa Pcm.

Sotto il profilo dei controlli, già a livello comunale, spuntano misure dirette a evitare frodi e sprechi del Piano: per esempio, in previsione di un maxi-investimento pari a 150 milioni, il Comune di Forlì ha recentemente firmato un protocollo d’intesa con il comando provinciale della Guardia di finanza, con cui «viene organizzato un flusso di informazioni e una condivisione di banche dati sugli interventi del Pnrr», afferma l’assessora alla Legalità Maria Pia Baroni.

L’accordo di collaborazione, valido fino al 2026, prevede un pool di finanziari che «controlleranno i flussi di dati - spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza Vito Pulieri - basandosi su indici di rischio concreti».

Stessa idea dal Comune di Livorno, che il 15 marzo ha sottoscritto un protocollo di intesa con il Comandante provinciale della Guardia di Finanza per il rafforzamento della collaborazione nell’ambito della legalità economica che incoraggia lo scambio informativo tra l’amministrazione comunale e la Gdf a supporto di una maggiore intensità dei controlli sui finanziamenti del Pnrr.

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