Ambiente

Petite Bateau, la sostenibilità va di moda

L’azienda francese celebra 130 anni di storia, che vuole festeggiare in modo “circolare”. A partire dai tessuti utilizzati
Credit: petit-bateau.it
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7 marzo 2023 Aggiornato alle 15:00

In un universo tessile dominato dal fast fashion e per poco attento alle problematiche legate all’inquinamento ambientale, c’è qualche azienda che si propone come eccezione alla regola e decide di improntare la sua strategia sui valori dell’atemporalità degli stili e della sostenibilità dei tessuti.

Petit Bateau, azienda tessile tra le più grandi in Francia, vanta un fatturato da 300 milioni di euro e conta oltre 300 negozi a gestione diretta in 55 Paesi. Non dimentica di essere amica dell’ambiente, con l’80% della collezione (percentuale che sale al 98% per i capi destinati ai neonati e che punta a raggiungere il 100% entro il 2050) concepita con materiali ecologici e certificati.

Petit Bateau quest’anno festeggia i 130 anni di storia dalla fondazione avvenuta a Troyes - in Francia - nell’azienda di maglieria di Pier e Etienne Valton e, per farlo, ha deciso di celebrare il marchio con eventi, lanci e sorprese pensati in un’ottica green: già a inizio anno è stata lanciata una capsule di capi vintage e rivisitati, mentre a marzo verranno installati nuovi corner di abbigliamento di seconda mano (iniziativa presente in alcuni negozi del marchio dal 2017) in Francia, ma anche dei test store in Giappone e Italia e, nei mesi a seguire, il progetto di una moda circolare sbarcherà anche in digitale con il lancio di capi di seconda mano sul sito e-commerce dell’azienda.

A partire dalla convinzione secondo cui la sostenibilità non sia un concetto astratto, ma una questione e una scelta di buon senso, sono vari i progetti green in cui ha deciso di impegnarsi Petit Bateau per dare vita a un concetto di moda circolare e sostenibile che miri a generare un impatto economico, sociale e ambientale positivo: entro il 2025, per esempio, l’azienda intende utilizzare esclusivamente plastica riciclata nella produzione – a oggi, per esempio, produce il 70% dei costumi da bagno con fibra riciclata da reti da pesca usate o bottiglie di plastica scartate - fino a eliminarne completamente l’utilizzo entro il 2030.

Nelle stesse fasce temporali, intende diminuire le emissioni nette di gas serra rispettivamente del 50% e del 95% e realizzare prodotti con materiali eco-responsabili, cioè materiali più rispettosi dell’ambiente, degli esseri viventi e della salute umana.

Entro i prossimi 3 anni, in particolare, si impegna a raggiungere l’obiettivo di un realizzazione dei capi con il 100% di materiali biologici certificati: un impegno che ha già mosso i primi passi con la produzione di una capsule di abbigliamento per neonati in cotone 100% biologico, al fine di preservare il suolo, la biodiversità e la salute degli agricoltori e ottimizzare l’uso dell’acqua.

Proprio sulla tutela delle risorse idriche si concentra uno dei punti cardine del progetto aziendale: Petite Bateau ha definito un piano d’azione per raggiungere ambiziosi obiettivi, tra cui la riduzione del 30% del consumo di acqua entro il 2025 attraverso un ammodernamento degli impianti industriali che comporterà l’acquisto e l’installazione di nuove attrezzature e sistemi, tra cui circuiti d’acqua chiusi e impianti di trattamento delle acque.

In un’ottica circolare, ancora, l’impegno dell’azienda francese è quello di realizzare prodotti che siano duraturi nel tempo e che, proprio per questo e non a caso, in fase produttiva sono sottoposti a ben 19 test mirati a verificarne la resistenza: un prodotto resistente e di qualità è un prodotto destinato a durare nel tempo e che, al termine del suo utilizzo, non diventa scarto ma finisce nel mercato della seconda mano.

È la moda circolare, pilastro della visione di Petit Bateau a tal punto da essere oggetto, nel 2017, di un progetto che ha portato alla nascita di un servizio di rivendita e acquisto di prodotti di seconda mano tra privati, l’ applicazione, “Changer DeMain” (Cambiare DoMani), scaricabile in Francia, e di un servizio di raccolta di capi direttamente in negozio al fine di rivendere, donare o riciclare ciò che non si utilizza più.

Una mission su più fronti, quella di Petit Bateau, per sottolineare l’idea di una sostenibilità che passa anche dal mondo della moda - dalla fabbrica al consumatore - e dona nuova vita a vecchi capi, permettendogli di rinascere e raccontare ogni volta una storia diversa, ma sempre all’insegna del green.

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