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La moda green di Gucci: che cos’è il Circular Hub per il lusso circolare?

Grazie alla collaborazione con il Gruppo Kering, la Maison aprirà in Italia il primo hub con l’obiettivo sarà trasformare l’intera filiera dell’alta moda, per accelerare la sua transizione verso la sostenibilità
Gli stabilimenti ArtLab, Toscana, dove verrà realizzato il Circular Hub
Gli stabilimenti ArtLab, Toscana, dove verrà realizzato il Circular Hub
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21 febbraio 2023 Aggiornato alle 11:30

Non più solo l’esperimento di qualche collezione, ma un vero e proprio progetto per “lanciare l’industria del futuro”. Gucci, con il supporto del gruppo francese Kering, aprirà in Italia il primo hub per il lusso circolare. L’obiettivo sarà trasformare l’intera filiera dell’alta moda per accelerare la sua transizione verso la sostenibilità.

Si punterà al riutilizzo delle materie prime di scarto, anche per il packaging, e alla riduzione dell’impatto ambientale dei processi di realizzazione e trasporto dei capi, in accordo sia con gli obiettivi del Pnrr che con le regolamentazioni europee per la riduzione delle emissioni al 2030.

Il primo Circular Hub sarà avviato in Toscana, negli stabilimenti ArtLab di Scandicci per la ricerca, a Firenze, e di Campi Bisenzio per la logistica. Una piattaforma di open innovation permetterà di ideare e condividere soluzioni circolari nella rete con oltre 700 fornitori diretti, 3.500 subfornitori di Gucci in Italia, coinvolgendo, in una seconda fase, anche gli altri clienti di Kering. L’ambizione è infatti quella di lanciare un nuovo modello produttivo, all’insegna della sostenibilità

Il Circular Hub di Gucci
Il Circular Hub di Gucci

Il progetto è sostenuto dagli Accordi per l’Innovazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le sue attività si concentreranno principalmente in 5 aree.

1. Ricerca e sviluppo: gli esperti di Kering Material Innovation Lab (MIL) di Milano collaboreranno con i tecnici di prodotto per abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori dei centri d’avanguardia di artigianato industriale e di sperimentazione di Gucci di Scandicci e di Novara, in Piemonte. Parteciperanno anche altri partner e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che fornirà un supporto scientifico.

L’obiettivo sarà studiare tecnologie innovative e digitali, per migliorare la qualità dei prodotti, con una maggiore durabilità, riparabilità e riciclabilità, nell’ottica dell’economia circolare. Si tenterà inoltre di ottimizzare i processi di trasformazione e di lavorazione delle materie prime per ridurre l’impatto del settore moda sull’ambiente.

2. Logistica: Gucci e Kering cercheranno di incentivare le aziende delle filiere a tracciare i prodotti e restituire gli scarti all’azienda, per inserirli nei processi recupero e rigenerazione.

3. Partnership industriali: oltre lo studio dei ricercatori, ci sarà anche il miglioramento tecnologico degli impianti di produzione e riciclo dei materiali. Saranno sviluppati nuovi canali di approvvigionamento locali e di consolidamento della filiera per favorire lo sviluppo del primo Made in Italy circolare.

4. Condivisione del valore: i brevetti, le tecniche e il know-how del nuovo Circular Hub di Gucci saranno messi successivamente a disposizione di altre aziende. Il principio di open innovation prevede infatti di coinvolgere un numero sempre maggiore di fornitori e partner industriali.

5. Esg: il progetto punta a trasformare le performance di impatto ambientale del Gruppo Kering e di Gucci, per un minor consumo di risorse, per la riduzione delle emissioni di gas serra - fino al 60% grazie al riutilizzo degli scarti produttivi solo della pelletteria - e la creazione di occupazione di qualità.

«L’industria della moda ha oggi la responsabilità di stimolare azioni concrete e trovare soluzioni in grado di accelerare il cambiamento, ripensando anche alle modalità produttive e all’impiego delle risorse. La creazione del Circular Hub è un importante traguardo e nasce proprio per perseguire quest’obiettivo. È motivo di orgoglio per me che l’Hub nasca in Italia, sede di alcuni dei più importanti e rinomati poli produttivi e del know-how del Gruppo - ha commentato Marie-Claire Daveu, Chief Sustainability and Institutional Affairs Officer di Kering - La collaborazione con Gucci ha dato vita al nuovo Circular Hub e ciò è testimonianza non solo di una forte comunità di obiettivi all’interno del Gruppo ma anche di un esempio ambizioso che, nella logica dell’open source, vuole essere un invito aperto ad altre realtà a unirsi in questo percorso».

«La circolarità ci offre una visione che coinvolge l’intero ciclo produttivo: è una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il Made in Italy - ha affermato Antonella Centra, Executive Vice President, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci - Oggi con Circular Hub abbiamo la responsabilità e soprattutto l’opportunità di creare la strada per l’industria del lusso del futuro. Condividendo i medesimi obiettivi e mettendo a fattore comune risorse, know-how e sinergie, la piattaforma rappresenta uno strumento concreto per abilitare l’intera catena di fornitura e specialmente le piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro Paese, rendendole parte attiva del percorso di innovazione costante che rende unico il saper fare italiano nel mondo».

Il progetto è complementare alle attività del Consorzio Re.Crea - coordinato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana per gestire i rifiuti e promuovere l’innovazione del riciclo - del quale Gucci è socio promotore. La Maison è inoltre partner strategico della Ellen MacArthur Foundation, per accelerare il percorso virtuoso verso la circolarità.

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