Manovra: siamo in dirittura d’arrivo?
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- Cosa rimane invariato?
- Cosa cambia?
Mentre la maggior parte delle famiglie italiane inizia a organizzare la maratona culinaria del Natale, il Governo è in procinto di mettere un punto alla manovra.
La stesura della Legge di Bilancio 2023 è giunta quasi al termine. Il Governo è costretto a giungere a più miti consigli rispetto ai proclami della campagna elettorale, essendosi dovuto scontrare da un lato con le risorse a disposizione e dall’altro con i vincoli europei.
Cosa rimane invariato?
A rimanere invariato in ambito di mercato del lavoro è davvero poco. Su tutto, Opzione Donna, che non ha subito ulteriori modifiche: ad andare in pensione saranno le lavoratrici che avranno compiuto i 60 anni di età (ma ne saranno sufficienti 59 a quante hanno un figlio e 58 per coloro che ne hanno 2). Ricordiamo tuttavia che queste condizioni saranno applicabili solo alle lavoratrici che rientrino in una delle seguenti categorie: caregiver, portatrici di invalidità minima del 74%, licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi.
Nessuna modifica neppure per il settore cultura: la manovra prevede un decremento in valori assoluti pari a 58,6 milioni in spese finali.
Viene confermato l’innalzamento della soglia per beneficiare della flat tax al 15%, che interesserà gli autonomi con ricavi o compensi pari a 85.000 Euro (prima della manovra erano 65.000).
Cosa cambia?
L’innalzamento della soglia minima a 60 euro per i pagamenti elettronici con Pos non si può fare. Rimane la norma che prevede la soglia a 30 euro, come rimangono le sanzioni per gli esercenti che non accettano bancomat o carte di credito.
Apparentemente, salta anche la soglia dei contanti a 5.000 euro, ma dal Governo dicono si tratti di un refuso.
Buone notizie per le aziende che assumeranno il prossimo anno, con un contratto a tempo indeterminato, i beneficiari del reddito di cittadinanza: per loro, la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali aumenta, passando da 6.000 a 8.000 Euro.
Sempre in tema di reddito di cittadinanza, le mensilità erogabili scendono da 8 a 7.
Nuove modifiche anche sul cuneo fiscale rivolto ai dipendenti con redditi particolarmente bassi. Il taglio del 3% si applicherà ai redditi fino a 25.000, con un miglioramento rispetto ai 20.000 precedentemente previsti.
Buone notizie per chi riceve la pensione minima: solo per il 2023 e solo per chi ha superato i 75 anni, l’importo passerà a 600 euro.
E per i chi ha contratto un mutuo, si ripristina una norma del 2012 particolarmente vantaggiosa per passare dal tasso variabile (divenuto particolarmente oneroso) al tasso fisso. A condizione che il mutuo originario non superiori i 200.000 euro e l‘Isee sia inferiore ai 35.000 euro.
Per le famiglie, il congedo parentale con retribuzione all’80% viene ampliato (e non poteva che essere così) anche ai padri. L’assegno unico per le famiglie con più di 4 figli viene aumentato del 50% (anche per chi ne ha 3, ma in questo caso solo con Isee inferiore a 40.000 euro).
Entro Natale il Governo vorrebbe chiudere. Il tempo stringe, i prossimi giorni saranno decisivi.