Diritti

“Realizziamo il cambiamento con il Sud”: chi sono i vincitori?

Il bando (promosso da Fondazione con il Sud, Actionaid e Fondazione realizza il cambiamento) vuole contrastare la vulnerabilità socio-economica e tutelare i diritti delle categorie più fragili nel Meridione
Credit: fondazionecasaamica.org
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7 dicembre 2022 Aggiornato alle 13:03

Il 5 dicembre sono stati comunicati i 9 progetti selezionati dall’iniziativa Realizziamo il cambiamento con il Sud.

Il bando, promosso da Fondazione con il Sud, Actionaid e Fondazione realizza il cambiamento - alla sua prima edizione - punta a contrastare situazioni di vulnerabilità economica e sociale e tutelare i diritti delle categorie più fragili nelle regioni meridionali.

L’ammontare in palio era di circa 500.000 euro attribuibile a organizzazioni del Terzo settore impegnate nel migliorare l’accesso ai diritti umani e civili delle persone, nel prevenire e contrastare la violenza di genere, nel favorire l’empowerment e il welfare di comunità.

L’iniziativa ha avuto molto riscontro da parte delle organizzazioni ed entro la scadenza del bando sono pervenute ben 92 proposte.

Katia Scannavini, vicesegretaria generale ActionAid Italia si è detta molto soddisfatta del risultato. «Siamo felici di aver constatato che il bando ha suscitato l’interesse di moltissime organizzazioni. Molte proposte erano davvero meritevoli e non è stato facile decidere i progetti da premiare. Le 9 organizzazioni scelte hanno colpito per la capacità di articolare gli interventi e per essere soggetti che nei territori di riferimento saranno capaci di avere un impatto sociale rilevante per i portatori di diritti», ha commentato.

I 9 progetti selezionati coinvolgono una grande varietà di contesti e beneficiari tra cui minori in situazioni di vulnerabilità, persone e donne provenienti da realtà migranti, donne che hanno subito violenza e Neet (Not in Education, Employment or Training), giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni non occupatƏ né inseritƏ in percorsi di istruzione o formazione professionale o scolastica. Le regioni coinvolte sono Campania, Puglia e Sicilia.

Ə giovani Neet saranno oggetto di un progetto del Centro Turistico Giovanile Turmed APS, a Napoli, il cui obiettivo è migliorare l’inclusione socio-economica attraverso attività integrate, valorizzando, allo stesso tempo, anche le risorse del territorio.

Sempre a Napoli opererà anche l’associazione InnovAzioni Sociali intervenendo sulla periferia in ottica inclusiva per favorire la partecipazione e la creazione di nuove reti relazionali. Legambiente poi promuoverà nel quartiere di Scampia uno sportello energia per sostenere le famiglie in situazioni di fragilità e contrastare il fenomeno della povertà energetica.

A Salerno la Fondazione Casamica lavorerà con le famiglie con minori autisticƏ attivando percorsi socio sanitari, socio educativi e di inclusione sociale con attenzione particolare aƏ adolescenti in procinto di entrare nell’età adulta.

Sempre in provincia di Salerno, nel comune di Vietri Sul Mare, l’associazione Piccoli Passi Grandi Sogni, legata all’ordine dei Salesiani di Don Bosco, ha proposto un progetto per potenziare competenze e life skills deƏ adolescenti attraverso il rapporto con il territorio e il contesto, per promuovere la responsabilità verso il luogo e la comunità.

A Lecce l’associazione Fermenti Lattici, impegnata sul fronte della cultura per l’infanzia e l’inclusione di piccoli e piccole nei processi di trasformazione sociale e urbana, si occuperà invece delle donne della comunità migrante e delle mamme detenute con progetti che mirano a contrastarne l’isolamento e l’esclusione sociale, aumentando le competenze, le opportunità relazionali e con iniziative per il sostegno alla genitorialità.

La messinese Parliament Watch Italia, il cui obiettivo è promuovere la cultura dell’impegno civico, della trasparenza e della legalità, intraprenderà in 3 comuni siciliani un importante percorso di mediazione culturale coinvolgendo persone con background migratorio insieme a vari altri attori quali le istituzioni locali, le organizzazioni della società civile, studenti e semplici cittadinƏ. Il fine è concretizzare i processi di democrazia partecipata, già previsti dalla legge regionale 5/2014, rendendoli davvero inclusivi e aprendoli a quelle fasce di popolazione a oggi ancora troppo poco coinvolte.

A Catania invece il centro antiviolenza Thamaia lavorerà nell’ottica di migliorare la capacità del territorio di riconoscere e accogliere le donne che hanno subito violenza, fornendo a operatori e operatrici un percorso di formazione mirato sui temi dell’integrazione, dei diritti legali per le donne straniere immigrate, migranti o richiedenti asilo e sugli strumenti di inclusione lavorativa.

Infine, sempre a Catania, Trame di Quartiere, un gruppo di lavoro interdisciplinare che promuove e facilita pratiche di azione e di ricerca sul territorio, promuoverà il miglioramento della condizione socioeconomica deə giovani adultə di origine straniera per rendere più coese le comunità presenti nel centro storico di Catania e in particolare nel quartiere San Berillo.

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