Culture

Scampia Storytelling: quando la cultura libera dal degrado

Il Festival delle periferie porterà, il 24 e il 25 novembre, diversi autori e autrici in 155 classi di scuole per avvicinare gli studenti alla lettura. E a un futuro più consapevole
Credit: Tobias Zielony/ KOW
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6 novembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Nessun bambino dovrebbe vivere nella privazione e nel degrado: è questa la filosofia dietro a Scampia Storytelling - Festival delle Periferie, il progetto che tornerà ad animare le scuole di Napoli e non solo giovedì 24 e venerdì 25 novembre.

Partito nove anni fa nel capoluogo campano, coinvolgerà quest’anno 155 classi suddivise in una quindicina di Istituti Comprensivi delle province di Napoli, Genova, Varese, Milano, Padova, Firenze, Taranto e Palermo, che saranno invase da autori e autrici per avvicinare i ragazzi e le ragazze al mondo della lettura.

L’evento, organizzato e sostenuto da Icwa (Italian Childern’s Writers Association), ha infatti come obiettivo quello di portare la cultura in contesti sociali ed economici problematici e far incontrare la potenza delle storie con tutti gli studenti e docenti che vivono la loro quotidianità in zone periferiche.

Complessivamente nelle passate edizioni sono stati oltre 2500 le studentesse e gli studenti coinvolti.

Gli ospiti dell’edizione 2022 saranno quasi cinquanta, da Roberto Piumini a Fulvia Degl’Innocenti, da Nicoletta Bortolotti a Roberto Morgese.

A Scampia (Napoli), cuore della manifestazione, arriveranno Sofia Gallo, con due libri pubblicati da Giralangolo, Francesco Bedini, con i suoi romanzi usciti per Il Castoro, Alessandro Q. Ferrari, con le sue proposte per la primaria del marchio DeA, Eliselle (Einaudi Ragazzi), Milvia, autrice di Pelledoca e Paola Vitale (Camelozampa).

Oltre a diversi autori pluripremiati, soci storici Icwa e presenze di spicco delle edizioni passate, il 24 e 25 novembre ci saranno anche alcune new entry: talentuose firme già apprezzate da giovani lettori e veri e propri esordienti, tutti pubblicati da case editrici specializzate in editoria per l’infanzia.

Sarà dunque un’occasione preziosa per gli studenti di queste periferie, per ascoltare voci differenti, avvicinarsi a titoli e storie contemporanee e di qualità e, forse, trovare nuovi strumenti per affrontare il presente e, perché no, cambiare anche il futuro.

«L’impegno dell’associazione di portare la lettura là dove fatica ad arrivare diventa ancora più ampio. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci e, nei prossimi anni contiamo di espandere la presenza del festival in altre periferie, troppo spesso dimenticate - dichiara Rosa Tiziana Bruno, direttrice artistica Icwa - Si tratta di un seme che avevamo piantato nel 2014, durante la prima edizione, quando, grazie al contatto con le fondazioni internazionali abbiamo raccolto storie scritte da ragazzi di Scampia, Rio de Janeiro, Villavicencio, Santa Cruz, Tambogrande en Piura. Le avevamo chiamate Storie di futuro. Quest’anno la nostra visione si rafforza e continueremo ad abbattere confini e barriere».

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