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Tutto pronto per Ecomondo 2022

La 25esima edizione della fiera dedicata alle mille sfaccettature della green economy apre i battenti alle Fiere di Rimini. Dall’8 all’11 novembre
Credit: Via ecomondo.com
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 6 min lettura
5 novembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Sta per aprire i battenti Ecomondo, la manifestazione di Italian Exhibition Group dedicata a quattro pilastri della green economy: bioeconomia circolare, gestione dei rifiuti e risorse, bonifiche e rischio idrogeologico, gestione del ciclo delle acque.

L’edizione di quest’anno, in programma alle Fiere di Rimini dall’8 all’11 novembre, è la 25esima e si aprirà con gli Stati Generali della Green Economy, focalizzati su una ricerca in merito transizione ecologica nelle imprese italiane.

Ad affiancare Ecomondo sarà Key Energy, fiera dedicata invece alle energie rinnovabili.

Punto di incontro tra industria, ricerca, associazionismo e policy pubbliche nazionali ed europee, le due manifestazioni coinvolgeranno 1.340 brand che avranno una loro zona espositiva sui 120 mila metri quadrati di superficie della location.

In calendario anche 160 convegni (94 di Ecomondo e 66 di Key Energy) suddivisi in aree tematiche e ideati con la supervisione di board scientifici presieduti dal professore dell’Università di Bologna Fabio Fava per Ecomondo, e dall’ingegnere e direttore del Kyoto Club Italia, Gianni Silvestrini per Key Energy.

I temi di Ecomondo

I convegni di Ecomondo ruoteranno tutti intorno alla rigenerazione industriale, economica e sociale post pandemica, spaziando dalle azioni di politica economica e ambientale europee e italiane, a focus sulle filiere industriali, fino a problematiche e soluzioni legate all’edilizia, al packaging, alla plastica, all’elettronica e al tessile.

Ma si parlerà anche di circolarità e catena del valore, monitoraggio e controllo ambientale, rischio idrogeologico e misure di mitigazione, rigenerazione del suolo, ricerca e innovazione, gestione del ciclo dei rifiuti, delle acque, agri-food, blue economy.

«La pandemia ha evidenziato la necessità di accelerare la transizione della nostra industria verso la neutralità climatica e la creazione di un mercato unico europeo, più resiliente e meno dipendente dalle grandi potenze internazionali - spiega Fabio Fava - Di qui la necessità di intensificare ed estendere la circolarità e l’uso di materie prime rinnovabili entro le principali filiere industriali europee, calando nelle realtà territoriali la migliore innovazione tecnologica disponibile, allineando i finanziamenti, in particolare quelli annessi alla ripresa e alla resilienza, perché la transizione industriale possa essere facilitata e dunque essere più competitiva e inclusiva. Ma ridurre l’impatto sull’ambiente non è più da solo sufficiente. Serve ormai iniziare a rigenerarlo, per poter avere terra, mare e gli annessi ecosistemi, di nuovo in salute e resilienti, in grado di garantire prodotti e servizi di qualità e in linea con le attuali e future necessità».

Come si comporta l’Italia in merito alla circolarità

Secondo il report 2022 del Circular Economy Network (rete italiana nata per supportare la transizione verso un modello di produzione circolare), Italia e Francia sono i Paesi che registrano le migliori performance di circolarità, anche se tra il 2018 e il 2020 il tasso complessivo è sceso dal 9,1% all’8,6%.

Negli ultimi cinque anni i consumi sono cresciuti di oltre l’8% (superando i 100 miliardi di tonnellate di materia prima utilizzata in un anno), a fronte di un incremento del riutilizzo di appena il 3% (da 8,4 a 8,65 miliardi di tonnellate). Insomma, nonostante l’Italia sia sensibile al tema, si spreca ancora una gran parte dei materiali estratti dagli ecosistemi.

In media in Europa nel 2020 sono state consumate circa 13 tonnellate pro capite di materiali (7,4 tonnellate per abitante dell’Italia) e nello stesso anno il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo nell’Ue è stato pari al 12,8%. In Italia il valore ha raggiunto il 21,6%, secondo solamente a quello della Francia (22,2%).

Il nostro Paese ha anche il più alto tasso di rifiuti riciclati dell’Unione europea: quasi il 68%. Tra le cinque economie osservate, siamo anche quella che al 2018 ha avviato a riciclo la quota maggiore di rifiuti speciali (quelli provenienti da industrie e aziende): circa il 75%. Per quanto riguarda i rifiuti urbani (il 10% dei rifiuti totali generati nell’Unione europea) l’obiettivo di riciclo è del 55% al 2025, del 60% al 2030 e del 65% al 2035. Nel 2020 nell’Ue a 27 Paesi è stato riciclato il 47,8% dei rifiuti urbani; in Italia il 54,4%.

Ma a fronte di questi esempi virtuosi ci sono anche settori in cui l’Italia è in netta difficoltà, come a esempio il consumo di suolo: nel 2018 nell’Unione Europea risultava coperto da superficie artificiale il 4,2% del territorio. La Polonia era al 3,6%, la Spagna al 3,7%, la Francia al 5,6%, l’Italia al 7,1%, la Germania al 7,6 %.

Focus sull’industria tessile

All’interno di Ecomondo si parlerà anche dell’industria tessile e dell’abbigliamento, una delle più inquinanti di tutte.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente nel 2020 ha stimato, tra le altre cose, che il lavaggio di indumenti sintetici rappresenta il 35% del rilascio di microplastiche primarie nell’ambiente, che il 10% delle emissioni globali di carbonio provenga da questo comparto e che a livello mondiale meno dell’1% degli indumenti viene riciclato come vestiario.

Alla luce di questi dati sconfortanti, tra i progetti speciali della manifestazione ci sarà anche la seconda edizione dell’Osservatorio Tessile Textile Hub, che punta a unire i principali player della filiera con l’obiettivo di promuovere una riflessione sulle possibili evoluzioni dell’ecodesign e della sostenibilità applicata all’industria tessile.

Altri eventi speciali

In ottica di razionalizzazione delle risorse e riduzione degli sprechi, ci sarà un’area speciale dedicata al food waste (spreco alimentare), dove convergeranno tutte le case history e le tecnologie per la riduzione delle inefficienze nella gestione dei prodotti alimentari.

Riconfermato anche il Villaggio della sanificazione, incentrato su tecnologie e prodotti legati alla prevenzione e salubrità degli ambienti e dall’aria indoor.

Infine, Ecomondo e Key Energy propongono un percorso di approfondimento tra le startup circolari più innovative in un lungo viaggio virtuale che attraversa tutto lo stivale, dal Trentino-Alto Adige fino alla Sicilia.

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