Diritti

Francia, MeToo spettacolo: una commissione d’inchiesta indagherà sui casi di molestie

L’Assemblée Nationale ha approvato la creazione di un organo per esaminare gli abusi sessuali nel settore televisivo, del cinema, del teatro, della moda e della pubblicità. La notizia arriva pochi giorni dopo l’annuncio del processo dell’attore Gérard Depardieu, accusato di violenza
Gérard Depardieu
Gérard Depardieu Credit: PhotoXpress/ZUMAPRESS.com
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
6 maggio 2024 Aggiornato alle 19:00

È della scorsa settimana la notizia del fermo di Gérard Depardieu a Parigi, in seguito alle accuse di violenza sessuale e molestie mosse contro di lui da due donne alcuni mesi fa, che sarebbero avvenute nel 2014 e nel 2021. L’attore andrà a processo il prossimo ottobre, ma nel frattempo la Francia sembra voler fare maggiore chiarezza su ciò che accade all’interno del mondo dello spettacolo.

L’Assemblée Nationale, la Camera bassa del parlamento francese, ha infatti approvato all’unanimità la creazione di una commissione d’inchiesta volta a indagare su molestie e abusi sessuali in tv, cinema, moda, settore pubblicitario e teatro. A chiedere che venisse istituita, con un discorso pronunciato davanti alla Camera alta a febbraio, l’attrice Judith Godreche, che ha accusato i registi Benoit Jacquot e Jacques Doillon di averla aggredita sessualmente quando era adolescente, alla fine degli anni ‘80.

Entrambi hanno respinto le accuse ma da quel momento Godreche è diventata una figura chiave nel MeToo francese, al quale hanno presto aderito altre attrici, come Isild Le Besco, che ha dichiarato in un’autobiografia uscita nei giorni scorsi di essere stata violentata dallo stesso Jacquot durante una relazione iniziata quando lei aveva 16 anni. Ai tempi non aveva avuto la forza di sporgere denuncia ma adesso, forte di un movimento collettivo al quale si aggiungono sempre più voci, le cose sono cambiate.

Judith Godreche durante il suo discorso alla Camera alta aveva anche chiesto che a Dominique Boutonnat venisse tolta la carica di presidente del Cnc (il Centro Nazionale del Cinema e dell’Immagine in Movimento), visto che andrà a processo con l’accusa di violenza sessuale ai danni del suo figlioccio. Al momento questo non è accaduto, mentre la commissione inizierà i lavori a metà maggio e renderà pubbliche le conclusioni a novembre 2024: sotto la sua lente d’ingrandimento non ci sarà solo ciò che accade agli adulti che lavorano nel mondo dello spettacolo ma anche gli eventuali abusi, di ogni genere, subiti dai minori; inoltre, punterà a “individuare i meccanismi e le carenze che consentono questi potenziali abusi e violenze, a stabilire le responsabilità e formulare raccomandazioni”.

L’avvio di un’inchiesta strutturata sembra dimostrare la volontà del Governo francese di capire cosa accade davvero quando le luci dei riflettori sono spente, nonostante a dicembre 2023 il presidente Emmanuel Macron, parlando di “caccia alle streghe”, avesse difeso Gérard Depardieu, allora nell’occhio del ciclone per alcuni video trasmessi da France2 che lo ritraevano intento a lanciare apprezzamenti sessuali perfino a una bambina di 10 anni.

I video racchiudono alcuni spezzoni inediti di un documentario realizzato durante un viaggio in Corea del Nord nel 2018 e quello che si vede è un Gerard Depardieu che molesta praticamente ogni donna che incontra e commenta con un linguaggio scurrile e sessista qualunque cosa avvenga o vorrebbe avvenisse. In un’escalation di volgarità e violenza verbale, arriva perfino a sessualizzare una bambina in sella a un cavallo, notata durante una visita a una scuderia. «Se lui galoppa, lei viene. Quella è la mia ragazza, continua così. Vedi che si sta grattando - dice, dopo aver asserito che le donne amano andare a cavallo - Il loro clitoride sfrega contro il pomo della sella. Vengono molto, sono grandi troie. In generale, alle donne che vanno a cavallo piacciono molto altre cose».

Alla luce di ciò, ma anche della lunga scia di accuse ed episodi a dir poco torbidi che accompagna più o meno da sempre la vita dell’attore, la notizia del processo che lo attende a ottobre non ha dunque sorpreso più di quel tanto.

La prima donna ad accusarlo, una scenografa che nel 2021 lavorava sul set di Les Volets verts di Jean Becker, ha detto che Depardieu un giorno l’avrebbe afferrata con le gambe, bloccandola fra le sue cosce, e mentre le palpeggiava l’addome, il seno e le natiche le avrebbe detto «Ti pianterò il mio grosso ombrellone nel tuo sesso». La sua morsa sarebbe stata talmente forte da essere necessario l’intervento di una terza persona per liberare la donna. Obbligato dall’‘equipe del film a scusarsi, l’attore avrebbe comunque continuato durante tutte le riprese a insultare la scenografa, che da allora non riesce più a lavorare e soffre di crisi di panico e stress post-traumatico.

La seconda donna a sporgere denuncia è stata un’assistente che lavorò con lui al cortometraggio Le Magicien et les Siamois, che ha raccontato che Depardieu le avrebbe toccato il fondo schiena e rivolto frasi oscene quando, pochi giorni prima delle riprese, si era recata insieme a tutta la troupe a casa sua per mettere a punto gli ultimi dettagli. Le molestie sarebbero poi continuate anche sul set, dove l’attore l’avrebbe toccata nelle parti intime pronunciando frasi sessuali esplicite.

Depardieu era già indagato nel 2020 per violenza sessuale nei confronti dell’attrice Charlotte Arnould, la stessa accusa mossa dalla giornalista e scrittrice spagnola Ruth Baza per un fatto avvenuto nel 1995 e dall’attrice Hélène Darras, anche se in quest’ultimo caso il reato è caduto in prescrizione perché avvenuto nel 2007.

Tanti tasselli che uniti dipingono un quadro agghiacciante, e che come testimoniano le molte attrici che stanno dando vita al MeToo francese, non avrebbe come protagonista il solo Depardieu, ma una rete ben più fitta di predatori sessuali. Alla luce di ciò, e con buona pace di Macron e della sua difesa d’ufficio alla potente star, fare qualcosa sembra quanto mai urgente. La commissione d’inchiesta che sta per iniziare a lavorare potrebbe essere un primo, seppur probabilmente non risolutivo, passo.

Leggi anche
Molestie
di Costanza Giannelli 5 min lettura
Gérard Depardieu era stato incriminato il 16 dicembre 2020 in relazione ad accuse di stupro e violenza sessuale legate a una causa intentata nel 2018 da Charlotte Arnould
Molestie
di Chiara Manetti 3 min lettura