Regno Unito, industria musicale: il 51% delle donne ha subito discriminazioni di genere
L’industria musicale britannica ha un problema con le donne: il 51% delle lavoratrici del settore ha subito una discriminazione di genere, contro il 6% degli uomini; il 33% è stata vittima di molestie sessuali e le musiciste sono pagate meno e hanno carriere più brevi, nonostante siano in media più formate e istruite. Questi e altri dati allarmanti emergono dallo Uk Musicians’ Census, un censimento dei lavoratori e delle lavoratrici musicali del Regno Unito realizzato dalla Musicians’ Union e da Help Musicians.
Secondo il più grande sondaggio mai realizzato nel suo genere, molte donne sono impossibilitate a costruire carriere sostenibili nell’industria musicale. L’indagine, che ha coinvolto più di 5.867 professionisti del settore, di cui 2.526 lavoratrici, mostra che le donne hanno fino a 8 volte più probabilità di affrontare la discriminazione rispetto agli uomini. Le professioniste costituiscono il 62% di coloro che identificano gli abusi o le molestie legate al lavoro come un ostacolo alla carriera, e il 60% di chi ritiene che la discriminazione sia una barriera al loro avanzamento professionale.
Un terzo delle donne (33%) ha riferito di essere stato molestato sessualmente mentre lavorava come musicista, e un quarto (25%) di aver assistito a molestie sessuali nei confronti di altrə nel mondo della musica. Una DJ ha riferito di essere stata aggredita sessualmente sul palco e mentre tornava a casa a tarda notte. Un’altra giovane musicista, di Londra, ha detto che le molestie avevano intaccato la sua “sicurezza e ansia” mentre suonava ai concerti.
Nel settore, inoltre, c’è anche un ampio divario retributivo di genere: il reddito medio annuo di una musicista è pari a 19.850 sterline (circa 23.100 euro), rispetto alle 21.750 sterline (circa 25.300 euro) degli uomini. Significa che le donne guadagnano quasi un decimo in meno. Le musiciste e le artiste, inoltre, rappresentano solo il 19 % della fascia di reddito più alta del settore, che guadagna 70.000 sterline o più (oltre 81.000 euro) ogni anno dalla musica.
Questo si verifica in un settore in cui le donne sono meglio qualificate degli uomini, con il 14% in più che ha una laurea in musica e il 15% in più con una qualifica musicale post-laurea. Ma una migliore preparazione non è correlata a guadagni medi più elevati.
Le musiciste, che, ricordiamo, vengono pagate meno, hanno anche maggiori probabilità di affrontare sfide finanziarie rispetto agli uomini nel settore. Il 27% sostiene di non guadagnare abbastanza soldi per mantenere sé stesse e la propria famiglia, rispetto al 20% degli uomini. Con l’età, poi, la loro permanenza nel settore cala: il 47% dei musicisti tra i 16 e i 55 anni sono donne, ma dopo i 54 anni la percentuale scende al 26%. Questo fattore potrebbe anche essere legato al fatto che le donne subiscono livelli più elevati di discriminazione basata sull’età: lo sostiene il 30% delle donne contro il 21% degli uomini.
Le musiciste hanno anche un tasso più elevato di responsabilità di assistenza primaria e il 22% dichiara di occuparsi principalmente di un bambino. Per il 29% gli impegni familiari e di cura rappresentano un ostacolo alla loro carriera (rispetto all’11% dei musicisti di altri generi). Le donne, poi, sono significativamente sottorappresentate come ingegnere del suono, produttrici e DJ: il 79% delle donne che lavorano nel settore sono musiciste, ma tra tecnici del suono dal vivo e tecnici di studio/mastering la percentuale scende rispettivamente al 15% e al 12%. Le donne rappresentano inoltre solo il 29% dei DJ e il 24% dei produttori.
Questi dati sono ancora più allarmanti tra le musiciste con disabilità. Solo il 14% ha dichiarato di non aver subito alcun tipo di discriminazione, rispetto al 24% delle donne non disabili. Il 57%, inoltre, ha dichiarato di aver subito discriminazioni di genere rispetto al 44% delle donne senza disabilità; il 38% di essere stata vittima di molestie sessuali, rispetto al 27% delle donne non disabili; il 35% di aver subito discriminazioni di età rispetto al 25% delle lavoratrici senza disabilità.
Tra le donne che appartengono a minoranze etniche il 38% ha subito o assistito a episodi di razzismo. Allo stesso modo, donne con disabilità e Bipoc sperimentano un maggiore divario retributivo nella musica: entrambi i gruppi hanno il 10% in più di probabilità di guadagnare come il gruppo di reddito più basso nella musica rispetto alle donne bianche e a quelle senza disabilità.