Diritti

Usa: la pillola abortiva è disponibile in alcune farmacie

La Food and Drug Administration ha autorizzato la vendita del Mifepristone nelle due più grandi catene farmaceutiche statunitensi: Cvs e Wallgreens. Prima era possibile ottenere il farmaco solo rivolgendosi a medici, cliniche e pochi altri centri specializzati
Credit: Rodion Kutsaiev 
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20 marzo 2024 Aggiornato alle 09:00

Da marzo, il mifepristone è disponibile nelle due più grandi catene di farmacie degli Stati Uniti, Cvs e Wallgreens. Finora, e con alcune differenze tra Stati, le donne potevano ottenere la pillola abortiva solo rivolgendosi a medici, cliniche e pochi altri centri specializzati. Poi, a giugno dello scorso anno, l’azienda produttrice del Mifepristone generico GenBioPro ha dato il via all’erogazione in farmacie indipendenti.

Come riporta il New York Times, la pillola viene venduta per ora in alcune sedi Wallgreens selezionate, negli Stati di New York, Massachusetts, California e Illinois. In contemporanea, è partita la distribuzione di Cvs nelle farmacie del Massachusetts e Rhode Island.

Si tratta di “un passo importante nell’assicurare l’accesso al mifepristone - ha commentato il presidente Joe Biden in una nota - Molte donne potranno scegliere di ritirare la pillola in una farmacia vicina e abilitata, come farebbero per qualsiasi altro farmaco», ha aggiunto, incoraggiando «tutte le farmacie che vogliono tutelare questa scelta a procurarsi la certificazione».

La disponibilità del Mifepristone nelle farmacie di Cvs e Wallgreens è stata autorizzata dalla Food and Drug Administration (Fda), l’Autorità federale che regola la produzione e l’immissione in commercio di farmaci, sostanze e cibo. A inizio anno l’ente ha aperto a questa possibilità aggiornando il sito, dove ha incluso tra chi può erogare la pillola le “farmacie abilitate, dietro prescrizione di sanitari (medici, infermieri, ndr) certificati”.

La rete capillare di punti vendita di Cvs e Wallgreens assicura un maggiore accesso alla pillola, incrociando la pratica sempre più diffusa nel Paese di interrompere la gravidanza in casa o in un luogo di fiducia, anziché in un centro specializzato. Proprio la Fda, nel 2021, aveva aperto alla non-obbligatorietà della somministrazione in presenza, per favorire il distanziamento sociale e ridurre i contagi da Covid-19. Da gennaio 2023 il requisito è stato definitivamente eliminato, ma è necessario che i centri che forniscono la pillola, incluse le farmacie, siano “certified”, ossia espressamente autorizzati dall’Autorità federale.

La disponibilità ad ampio raggio di Mifepristone è uno strumento per aggirare la legislazione dei 14 Stati americani in cui l’aborto è vietato. Le donne residenti in Stati antiabortisti potranno infatti interrompere la gravidanza contattando cliniche e centri da remoto e ritirando la pillola nella farmacia più vicina.

Dall’altro lato, le “leggi scudo” (shield laws) adottate finora nei 15 Stati dove l’Ivg è legale garantiscono alla paziente, ai medici e ai centri che praticano l’aborto farmacologico una sorta di immunità, impedendo che possano essere perseguiti penalmente.

Cvs e Wallsgreen capiranno, con il passare del tempo, dove sarà più importante e necessario erogare la pillola abortiva, anche per la presenza di barriere legislative e regolamentari dei singoli Stati.

Il sistema di regolazione della pillola abortiva è considerato un presidio di tutela dell’aborto negli Stati Uniti. Dallo sviluppo, alla rivendita, alla somministrazione, il cosiddetto Mifepristone REMS program permette solo a enti e professionisti certificati di produrla, prescriverla e fornirla. Dal 2000, anno in cui è stata approvata, a oggi, l’agenzia ne ha sempre confermato l’efficacia e sicurezza.

Sul Mifepristone è in atto una battaglia nelle aule giudiziarie tra i gruppi pro-vita e il Governo federale. Nel novembre 2022, gli attivisti dell’Alliance for Hippocratic Medicine hanno portato la Fda davanti a un tribunale del Texas: l’obiettivo del movimento di medici e sanitari obiettori di coscienza era il ritiro dal commercio del Mifepristone a livello federale, inclusi gli Stati dove l’aborto è consentito.

A dicembre, la Corte suprema ha aperto alla revisione, chiesta dal dipartimento di Giustizia americano, della decisione d’appello della Corte di New Orleans che, confermando quella del tribunale del Texas, poneva ostacoli ulteriori all’accesso alla pillola abortiva. In attesa che la causa davanti al massimo organo della giustizia statunitense entri nel vivo (il procedimento inizierà a fine maggio) i giudici hanno sospeso l’esecuzione della sentenza.

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