Diritti

Meloni vs Schlein. Non vediamo l’ora del duello in tivù!

Nulla è ancora definito: non si conosce la location né tantomeno la data. Possiamo solo tirare a indovinare i temi che la Presidente del Consiglio e la leader del Pd porteranno sugli schermi durante il loro incontro. Intanto in Sardegna il centrosinistra ha vinto con Alessandra Todde
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27 febbraio 2024 Aggiornato alle 06:30

Chissà cosa si diranno Elly Schlein e Giorgia Meloni in questo annunciato faccia a faccia in tv: parleranno della convergenza sul cessate il fuoco a Gaza, del caos trattori, della fiaccolata bipartisan per Navalny o del governatore De Luca che le ha fustigate entrambe? Una si dice già «in ansia», l’altra gioca di rimbalzo per gli impegni istituzionali del G7; in attesa di una data possibile tra marzo e aprile non rimane quindi che tirare a indovinare.

Partiamo da un dato sicuro: la leader del Pd e la presidente del Consiglio sono le due politiche di punta italiane, le prime due donne a occupare le posizioni che ricoprono. Un loro match di per sé è già un primato che dovrebbe fare notizia, eppure non la fa. Forse perché il mondo è impegnato in questioni più urgenti, forse perché c’è ancora da smaltire la maratona di Sanremo. L’entusiasmo ecco non è proprio alle stelle.

Preparate (a molti piace dire “secchione”), di weltanschauung diametralmente opposte, entrambe sopra i 40 anni ma anche sotto i 50, sopra i 160 cm d’altezza ma sotto i 170, i loro background Garbatella - Canton Ticino sono notoriamente differenti. Sono donne, certo, ma questo non è motivo sufficiente per renderle amiche e nemmeno acerrime nemiche. Stanno su due barricate frontali con stile, senza lotta nel fango per intenderci, preferendo usarsi a vicenda per i propri scopi e telefonandosi ogni tanto per questioni urgenti, come la violenza di genere o la guerra Israele-Hamas.

Meloni sa di essere la favorita ed è come se nel salotto di Porta a Porta, di Mentana o di SkyTg24 (la location del match è ancora da definire) giocasse facile in casa. La leader del Pd prova a esibire i muscoli a un anno dal fatidico “non ci avete visto arrivare”, e ora che si è ben vista ma non si è capito dove vuole andare punta direttamente in alto per poter zittire chi vuole farla fuori dal Nazareno (in tanti) e chi non vede l’ora di fregarle i voti a sinistra (uno a caso, Giuseppe Conte). In mezzo ci sono le elezioni europee, l’escamotage perfetto per fare il punto su dove tirano l’umore e la pancia del Paese: a destra, a sinistra, a nord a sud, a Canicattì? Vai a sapere.

Di certo sarà il week-end dell’8 e 9 giugno e uno a zero che forse vince un seggio la giornata al mare. Tanto, che si potranno mai dire le due leader su questa benedetta Ue? La presidente del Consiglio è già al decimo rendez-vous con la numero uno della Commissione e mica per simpatia o per scambiarsi uno Spritz: lontani i tempi del “Meloni chiama e Von der Leyen risponde” per sorvolare insieme le zone alluvionate della Romagna, anche loro hanno bisogno di reciproco sostegno. Ursula von der Leyen tiene parecchio a essere riconfermata e Giorgia Meloni aspira ad accreditarsi tra i big di Bruxelles. Elly Schlein, l’outsider, alla Ue almeno c’è già stata come eurodeputata, nel 2014.

Che Meloni arrivi al duello tv super ondulata e Schlein ben amorcromata dovrebbe poi interessare poco ma c’è da scommettere che non si parlerà d’altro: il power look ha sempre un certo peso per la stampa, anche se nessuno ricorda come erano vestiti Berlusconi e Prodi nel famoso ring tv del 2006 in cui Berlusconi annunciò l’abolizione dell’Ici ma vinse Prodi per 25.000 voti. Facile: avevano due noiosissimi abiti grigio e blu, una scelta d’ordinanza che potrebbe piacere anche alle due sfidanti di domani, affezionatissime ai loro completi giacca-pantalone (la premier era in tailleur nero Armani persino il giorno dell’investitura).

È probabile che non potremo nemmeno sottrarci alle classiche schedine biografiche, le note di colore sul privato di una, felicemente metà di una unione di fatto, e dell’altra, appena tornata single dopo il noto Giambruno-gate che però non pare del tutto chiuso: lui ha dichiarato che Meloni sarà sempre la donna più importante della sua vita, e lei grazie a Dio tace. La leader di Fratelli d’Italia è una mujer, una madre, la segretaria del Pd ha una laurea in Legge e un nonno antifascista. La prima va pazza per i fantasy e per la Storia infinita (tanti da chiamare Atreju la sua convention), la seconda ha fatto campagna elettorale per Obama negli States.

E ancora: Meloni è romana “de Roma” ed è stata cresciuta solo dalla mamma che nel tempo libero scriveva romanzi rosa; Schlein è nata in Svizzera ed è figlia di un politologo americano e di una giurista senese. La sorella di Giorgia Meloni, Arianna, è capo segreteria di Fratelli d’Italia e moglie del ministro dell’agricoltura Lollobrigida; la sorella di Elly Schlein, Susanna Sylvia, è diplomatica all’ambasciata di Atene, suo fratello Benjamin insegna Fisica a Zurigo.

Niente di tutto questo, però, sarà rilevante ai fini del match perché piaccia o meno non c’è traccia di un precedente scontro tra due donne leader arrivate così in alto in Italia. Occhio solo a non attendersi sorprese: difficilmente parleranno a braccio senza un canovaccio studiato a memoria e senza aver prima vagliato le domande con il loro entourage. E se anche il power look di quella serata non andasse bene in tv, beh insomma, qualcuno avviserà la costumista.

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