Diritti

Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico

Gli elettori che ieri hanno partecipato alle primarie del Pd hanno affidato all’esponente dell’ala più progressista la leadership del partito. È la prima volta per una donna
Elly Schlein nella sede del suo comitato, dopo la comunicazione dei risultati parziali delle primarie del Partito Democratico, Roma, 27 febbraio 2023. Credit: ANSA/FABIO FRUSTACI
Elly Schlein nella sede del suo comitato, dopo la comunicazione dei risultati parziali delle primarie del Partito Democratico, Roma, 27 febbraio 2023. Credit: ANSA/FABIO FRUSTACI
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
27 febbraio 2023 Aggiornato alle 08:00

«Sono immensamente grata perché insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche questa volta non ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi. È un mandato chiaro a cambiare davvero, volti, metodo e visione, con una linea chiara che metta al centro il contrasto a ogni tipo di disuguaglianza e alla precarietà, per un lavoro dignitoso e che affronti con massima urgenza e serietà l’emergenza climatica». Queste le prime parole di Elly Schlein, eletta segretaria del Partito democratico con il 53,8% dei consensi.

Da quando il Pd si affida alle primarie per eleggere il proprio leader non era mai successo che il verdetto dei circoli, dove Stefano Bonaccini aveva dominato, venisse sovvertito da quello dei gazebo, ma questa volta l’effetto Schlein, contro ogni pronostico, ha avuto la meglio.

Per arrivare all’ufficialità della vittoria è stato necessario aspettare fino alle 23:20 circa quando, con lo spoglio a oltre l’80% e le percentuali di Schlein al 53,8%, Bonaccini è intervenuto sul palco di Casalecchio di Reno per concedere la vittoria alla sfidante.

«Vi chiedo di mandare un grande applauso a Elly Schlein – ha chiesto, assicurando la piena collaborazione a colei che fino a pochi mesi fa era il suo braccio destro alla guida dell’Emilia Romagna - La grande responsabilità che assume da questa sera è di occuparsi di un Partito democratico che ha bisogno di reagire e rigenerarsi».

Lo spoglio è terminato a tarda notte ma già poco dopo le 21:00 la tendenza era stata chiara, con Schlein in testa a Milano, Roma, Torino e in buona parte del nord Italia.

Bonaccini dal canto suo ha provato a difendersi come ha potuto in un duello dal quale era certo uscire vincitore. A spingere la nuova segretaria alla vittoria sembra essere stata soprattutto l’affluenza più alta del previsto, stimata oltre quota 1 milione e 300.000, a sua volta sintomo di una voglia di cambiamento che ha attirato ai gazebo anche chi dalla politica da tempo stava alla larga.

«Una grande festa di democrazia e partecipazione», come l’aveva definita il segretario uscente Enrico Letta, che alla fine ha incoronato la sua regina, sospinta anche da un massiccio consenso social, soprattutto tra i giovani che hanno individuato in lei la figura giusta alla quale affidare il rinnovamento del partito, auspicato da anni ma mai davvero concretizzatosi.

A sostenerla, oltre a Dario Franceschini, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti e lo stesso Enrico Letta, ci sono i giovani Mattia Santori, Chiara Gribaudo e Chiara Braga.

Ora sarà interessante capire se Schlein sarà in grado di smarcarsi, come ha sempre detto di voler fare, dal passato e da un partito che per quanto si professi progressista porta avanti schemi e ritualità patriarcali, con gli uomini al comando.

Adesso una donna dichiaratamente femminista si è presa la poltrona più importante, quella di segretaria, e con essa una grande responsabilità: risollevare un partito in affanno.

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