Diritti

Il Nobel, un premio creato da un “cattivo” per premiare i “buoni”

Questa settimana è stato assegnato in Svezia l’importantissimo premio Nobel a persone che hanno fatto grandi cose per il mondo
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7 ottobre 2023 Aggiornato alle 09:00

Il signor Alfred Nobel ha passato la vita a inventare e brevettare bombe. È lui che ha inventato la dinamite. Con le sue bombe e i suoi brevetti è diventato un uomo ricchissimo, un vero Paperone.

Un giorno, suo fratello Ludvig morì. Morì d’infarto, non di bomba, anche se un fratello morto di bomba, Alfred ce l’aveva davvero. Ludvig morì d’infarto e un giornale francese, facendo un clamoroso scambio di persona, scrisse che a morire era stato Alfred ed ebbe per lui parole durissime. Disse che “il mercante di morte era morto” perché le invenzioni esplosive di Alfred avevano ucciso tantissime persone.

Alfred, leggendo questo necrologio, si rese conto di quanto i suoi brevetti non avessero contribuito a rendere il mondo un posto migliore. Tutt’altro. Per cercare allora di fare un po’ di bene prima che fosse troppo tardi, decise che la sua immensa fortuna sarebbe andata all’organizzazione di un premio annuale per le persone che avevano fatto del bene a tutta l’umanità grazie al loro lavoro, alle loro invenzioni, alle loro parole o alle loro azioni.

Fu così che, a partire dal 1901, ogni anno in ottobre viene attribuito il Premio Nobel alle persone che, nell’anno precedente, hanno fatto cose bellissime. Le discipline che vengono premiate sono la fisica, la chimica, la medicina e la letteratura. C’è poi un Nobel speciale, che è quello per la pace, che premia chi si è dato da fare per difendere i diritti e la libertà di tutte le persone. Ogni vincitore, oltre all’onore e al riconoscimento in tutto il mondo, si porta a casa anche un gruzzolo gigante di 8 milioni di corone svedesi, cioè quasi un milione di euro.

Quest’anno, il Nobel per la medicina è andato a Katalin Karikó e Drew Weissman, che hanno contribuito a studiare e a mettere a punto il vaccino anti-Covid in tempi rapidissimi. Katalin Karikó ha una storia molto movimentata e avventurosa: per poter lavorare alle sue ricerche insieme a suo marito, è dovuta scappare dall’Ungheria in America nascondendo i pochi soldi che aveva nell’orsacchiotto di peluche della sua bambina.

Il Nobel per la fisica è stato attribuito a Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier. Hanno messo a punto degli incredibili strumenti per studiare i movimenti rapidissimi degli elettroni, movimenti così veloci che se fossero stipati tutti in un secondo, quel secondo sembrerebbe lungo milioni di anni.

Il Nobel per la chimica, invece, lo hanno ricevuto Moungi Bawendi, Louis Brus e Alexei Ekimov che sono esperti di nanotecnologie e lavorano sui punti quantici, che servono a illuminare in modo speciale luci e schermi.

Il Nobel per la letteratura è stato assegnato a Jon Fosse, uno scrittore norvegese che ha scritto molti libri e spettacoli di teatro. È stato tradotto in più di quaranta lingue ma in Italia non lo conosciamo ancora benissimo.

L’ultimo Nobel, quello per la pace, è stato attribuito ieri a Narges Mohammadi, una portentosa donna iraniana che si trova ingiustamente in prigione a causa delle sue lotte per i diritti e la libertà delle donne del suo Paese. L’anno scorso, le ragazze iraniane si sono ribellate di fronte alla violenza con cui vengono private della libertà di fare cose che per noi sembrano normalissime, come studiare e portare i capelli al vento. Il Nobel a Narges Mohammadi è un omaggio a tutte loro.

Il mondo è una strana altalena, dove le bombe del signor Nobel continuano a fare del male e dove le menti geniali premiate grazie al signor Nobel continuano a fare del bene. Concentriamoci su di loro che sono gli unici veri detonatori di bellezza, che fanno esplodere sapere e cultura su largo raggio, che fanno brillare la nostra umanità.

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