Culture

3 podcast imperdibili

Narrazioni che indagano il significato di essere genitore, cercando di individuarne più chiavi possibili e mettendo in luce che non ne esiste una giusta o una sbagliata, ma solo quella più adatta per sé
Credit: FreePik 
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8 ottobre 2023 Aggiornato alle 13:00

Essere genitori nel 2023 è un’impresa eroica. E no, il motivo principale non è l’inflazione e nemmeno la crisi economica, o comunque non in maniera centralizzante. È un’impresa eroica perché la società si è trasformata in un’arena in cui chi non dà prova di essere più brava o più bravo non vince.

È un’impresa eroica perché accettare consigli non richiesti e critiche prive di fondamenta è diventato normale. Lo è perché essere genitore si è trasformato in un esame da superare, in cui la commissione è composta dal vicino di casa, dal capo e, addirittura, dai passanti per strada. Sia chiaro, non è una nostra opinione personale, ma la voce di chi ci è passato, ha trovato il modo di sopravvivere e oggi vuole condividerlo con gli altri.

E allora, fra chi sceglie la strada dell’ironia per raccontarsi, chi preferisce dare voce ad altri e chi si racconta a cuore aperto, ecco i 3 podcast imperdibili di questa settimana.

1) Il Figlio, Annalena Benini, Storielibere

Il lavoro, la scuola, i compiti in classe, le gite scolastiche, le domande dei tuoi figli mentre in ritardo ti prepari per uscire. Il loro desiderio di diventare grandi. E ancora, l’estate che inizia e poi finisce. Le valigie da disfare. Gli imprevisti, quelli belli, ma anche quelli brutti, la gioia, l’amore, la tristezza, l’allegria e il tempo che vola.

Concetti espressi dalla giornalista Annalena Benini che trasforma la sua rubrica cartacea (scritta per Il Foglio) in un podcast fatto di puntate settimanali in cui immedesimarsi, ridere e riflettere. Una serie a prova di tempo libero: 5 minuti a episodio, dove la sfida è riuscire a smettere di ascoltare per tornare ai propri impegni.

Benini, così, racconta di sé costruendo un rapporto duraturo con gli spettatori, perché chi decide di perdersi fra le sue parole non ascolta solo la storia dell’autrice, ma in un modo o nell’altro ritrova anche la sua.

2) Grembo - Racconti di pancia, Anna Acquistapace

Diventare genitore è inevitabilmente uno dei più grandi cambiamenti della vita. Per questo chi è accanto a un neo-genitore dovrebbe limitarsi a un: «se hai bisogno sono qui». E invece no, solitamente questa frase è sostituita da una serie di consigli.

Proprio per questo motivo Anna Acquistapace, business director dell’agenzia di comunicazione Luz, costruisce il suo format. «Il podcast nasce da un’esperienza personale di maternità durante la quale spesso ho ricevuto consigli non richiesti – racconta a La Svolta. – Tutti avevano la pretesa di sapere meglio di me come gestire la mia vita. In poco tempo ho compreso di non essere l’unica in quella situazione e così, con l’obiettivo di abbattere i pregiudizi e ribaltare gli stereotipi, ho creato Grembo».

È qui che ha incontrato Chiara, che oggi cresce i suoi 4 figli nel modo più inclusivo possibile; Anna, diventata mamma per scelta e autonomamente grazie all’ovodonazione; e le famiglie che hanno affrontato imprevisti e malattie. In ogni puntata Acquistapace dà voce alle mamme e ai papà che desiderano raccontare la propria storia, le difficoltà e le fragilità che hanno dovuto affrontare e che stanno affrontando.

3) Sorriso Sospeso, La Fizza

Nato con l’ambizione di essere una piacevole compagnia, il format di Maria Cangiano in arte La Fizza, supera le aspettative e arriva alla quarta stagione, trasformandosi in una vera e propria stanza in cui fare aperitivo con un’amica. Vita vera, alti e bassi, genitorialità, insicurezza e crescita personale: sono questi i temi che l’autrice tratta in queste nuove puntate di Sorriso Sospeso.

Ma non solo. La Fizza parla di psicologia, relazioni, social, dell’esperienza di avere un figlio autistico, di amicizia e di podcast. E lo fa in modo autentico.

La verve ironica non manca mai ed è una delle caratteristiche che rende Sorriso Sospeso così potente. Temi importanti e opinioni profonde trattate nel modo più semplice possibile e, forse, nel modo in cui le persone hanno più bisogno: con leggerezza. Che non significa superficialità, anzi. Vuol dire essere in grado di coinvolgere e far sentire gli ascoltatori parte di un gruppo che, come dice La Fizza, si ritrovano «in uno spazio virtuale, con ospiti, tematiche e paranoie reali».

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