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Scuola: le nuove regole per il voto in condotta

La valutazione del “comportamento” dello studente peserà sui crediti di ammissione alla maturità; stop alla sospensione e con il 6 si avrà il debito in educazione civica da recuperare a settembre
Credit: Thirdman
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19 settembre 2023 Aggiornato alle 11:30

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge per la revisione della valutazione del comportamento degli studenti e la riforma dell’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.

In particolare, il voto in condotta, che arriva anche nelle scuole medie, verrà espresso in decimi e influenzerà i crediti di fine anno per l’ammissione all’esame di maturità.

Con la nuova riforma, il 5 in condotta (voto che comporta la bocciatura) potrà essere assegnato anche a causa di “comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto”, scrive Ansa (fino a oggi, invece, i ragazzi e le ragazze venivano bocciati per l’insufficienza solo in caso di “gravi atti di violenza o di commissione di reati”).

Il 6 in condotta, invece, porterà a un debito scolastico in Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre. “Solo chi prenderà 9 o 10 in condotta avrà diritto al massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per la maturità”, continua l’agenzia di stampa.

Stop invece alla sospensione: al suo posto, lo studente verrà coinvolto in attività scolastiche relative ai temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento; il tutto si concluderà con la stesura di un elaborato da parte del ragazzo o ragazza.

“Se poi la sospensione supera i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate”, conclude Ansa.

«Con la riforma del voto di condotta e della sospensione riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È una svolta molto attesa dalla società italiana», ha commentato in Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

«La riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in seguito all’approvazione del disegno di legge.

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