Ambiente

Abbiamo vissuto l’estate più calda di sempre

I numeri del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus confermano per il 2023 temperature globali sopra la media. Ma se non fermeremo le emissioni, sarà una delle tante estati bollenti. Ecco cosa ci dicono i dati
Credit: EPA/Riccardo Antimiani
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7 settembre 2023 Aggiornato alle 14:00

Per almeno un anno, perché in futuro per via della crisi del clima probabilmente i valori saranno ulteriormente superati, ricorderemo questa estate come la più calda di sempre.

Quella del 2023 infatti, ci dice il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service - C3S), è stata l’estate boreale (giugno, luglio, agosto) “di gran lunga più calda mai registrata a livello globale, con una temperatura media di 16.77 °C, 0.66 °C sopra la media”.

Le analisi, “generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo” riportano una temperatura media europea per l’estate di 19.63 °C, che con 0.83 °C sopra la media, è stata la quinta più calda per la stagione estiva.

Anche per l’Europa si tratta di valori estremamente elevati che classificano questa estate per i tre mesi di giugno, luglio e agosto ma in cui mancano, essendo considerata la fine della stagione il 23 settembre, i dati relativi appunto al mese in corso e che presentano proprio in questi giorni alcune anomalie, per esempio in Francia e Germania dove a causa del “blocco a Omega” l’Europa centrale sta sperimentando temperature anche di +8 °C rispetto alle norme.

Detto ciò, uno dei valori più preoccupanti a livello mondiale, resta quello delle temperature dei mari.

“Il 2023 ha registrato anomalie della temperatura superficiale marina da record nell’Atlantico settentrionale e nell’oceano globale. L’estate 2023 ha assistito a ondate di calore marino in diverse zone d’Europa, tra cui l’Irlanda e il Regno Unito a giugno e il Mediterraneo a luglio e agosto”, fa sapere Copernicus.

Se invece si analizza la quantità di pioggia l’estate 2023 “ha presentato precipitazioni superiori alla media nell’America settentrionale, occidentale e nordorientale, in alcune parti dell’Asia, del Cile e del Brasile, nell’Australia nordoccidentale e in gran parte dell’Europa occidentale e della Turchia, con record locali di precipitazioni che in alcuni casi hanno provocato inondazioni”.

Al contrario invece il nostro arco alpino, ma anche Islanda, la Scandinavia settentrionale, l’Europa centrale, gran parte dell’Asia, il Canada, il Nord America meridionale e la maggior parte del Sud America hanno registrato “condizioni più secche della media. In alcune regioni, queste condizioni di siccità hanno persino portato a significativi incendi boschivi”, scrivono gli esperti.

In generale, il “mese di agosto 2023 è stato il più caldo a livello globale e più caldo di tutti gli altri mesi, a eccezione solo di luglio 2023” e si stima che sia stato più caldo di circa 1.5 °C rispetto alla media preindustriale del periodo compreso tra il 1850 e il 1900.

Una sorta di anteprima di ciò che ci aspetta in futuro all’attuale velocità della crisi del clima.

Anche a livello di temperatura superficiale dell’aria quella media globale di 16.82 °C registrata nell’agosto 2023 è stata “di 0.71°C più calda della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 per il mese di agosto e di 0.31 °C più calda del precedente agosto più caldo dell’anno 2016”.

L’intero mese di agosto ha inoltre registrato “la più alta temperatura superficiale marina media mensile globale in tutti i mesi, con 20.98 °C, ed è stato ben al di sopra della media per quanto riguarda il mese di agosto, con un’anomalia di 0.55 °C”.

Come noto, sono state poi registrate ondate di calore in diverse regioni dell’emisfero settentrionale, tra cui l’Europa meridionale, gli Stati Uniti meridionali e il Giappone ma anche in Australia, Sud America e Antartide, con preoccupazione per lo stato dei ghiacci, le temperature sono state ben superiori alla media e l’anomalia della temperatura globale per i primi 8 mesi del 2023 (gennaio-agosto) è al secondo posto tra le più calde mai registrate, “solo 0.01°C al di sotto dell’anno 2016, attualmente l’anno più caldo mai registrato”.

Altri dati molto interessanti e purtroppo negativi riguardano il ghiaccio marino e le condizioni idrologiche.

Nel primo caso ad agosto “l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a un livello minimo record per un periodo dell’anno, con un valore mensile del 12% inferiore alla media, di gran lunga la più grande anomalia negativa per agosto dall’inizio delle osservazioni satellitari”.

Nel secondo invece “il mese di agosto 2023 ha registrato condizioni più umide della media su gran parte dell’Europa centrale e della Scandinavia, spesso con forti precipitazioni che hanno portato a inondazioni. È stato più umido della media anche in una fascia longitudinale dell’Europa orientale. Nella penisola iberica, nella Francia meridionale, in Islanda e in gran parte dell’Europa orientale, compresi i Balcani meridionali, le condizioni sono state più secche della media, con incendi in Francia, Grecia, Italia e Portogallo”, spiegano da Copernicus che cita anche la California come umidità elevata, mentre al contrario “le regioni più secche della media hanno incluso invece gli Stati Uniti meridionali e il Messico settentrionale, due fasce latitudinali attraverso l’Asia e gran parte del Sud America”.

Tutti segnali che per Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, ci devono far riflettere e soprattutto preparare, iniziando a trovare una soluzione concreta contro le emissioni.

«Con l’agosto più caldo - chiosa - seguito dai mesi più caldi di luglio e giugno, i record di temperatura globale continuano a infrangersi nel 2023, portando l’estate boreale 2023 a essere la più calda registrata nei nostri dati che risalgono al 1940. Il 2023 è attualmente al secondo posto tra gli anni più caldi, a soli 0.01 ºC dal 2016, quando mancano ancora quattro mesi alla conclusione dell’anno. Nel frattempo, l’oceano globale ha registrato ad agosto sia la temperatura superficiale giornaliera più calda mai registrata, sia il mese più caldo mai registrato. Le prove scientifiche sono schiaccianti: continueremo ad assistere a nuovi record climatici e a eventi meteorologici estremi più intensi e frequenti che avranno un impatto sulla società e sugli ecosistemi, fino a quando non smetteremo di emettere gas serra».

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