Ambiente

Un luglio da record

Siccità e ondate di calore e tante aree del Pianeta vittime di 40 gradi e fenomeni meteo intensi. Così descrive il mese appena trascorso il servizio Ue Copernicus
Credit: EPA/ANDY RAIN
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10 agosto 2022 Aggiornato alle 11:00

“Luglio col bene che ti voglio” cantava negli anni Sessanta Riccardo Del Turco, una delle canzoni più amate dell’estate.

Sessant’anni dopo, a vedere i dati del Servizio Copernicus Climate Change raccolti anche tramite satelliti, c’è ben poco da voler bene al luglio appena trascorso.

Quello 2022 è stato infatti uno dei tre più caldi di sempre in Europa e la crisi climatica ha portato ondate di calore intense e prolungate, dalla Spagna sino all’Italia, passando per Gran Bretagna, Francia e nord del Vecchio continente, capaci di battere un record di calore dietro l’altro.

Copernicus spiega che “alcuni Paesi hanno registrato temperature elevate record e hanno registrato il luglio più secco di sempre”.

Il servizio meteo precisa che “le temperature sono salite sopra i 40°C per almeno un giorno in Spagna, Francia e Regno Unito. In particolare, il Regno Unito ha registrato un record nazionale di temperatura massima giornaliera di 40,3°C, stabilito a Coningsby nel Lincolnshire il 19 luglio, la prima volta che il Paese ha registrato una temperatura superiore ai 40°C. In generale, i dati indicano che il precedente record di temperatura del Regno Unito di 38,7°C (registrato a luglio 2019) è stato raggiunto o superato in 46 stazioni in tutto il Paese”.

In una Europa occidentale che in generale ha visto un numero maggiore di giorni con temperature superiori a 30°C, 35°C e 40°C rispetto a alle medie di luglio, l’eccezionalità di questo mese appena trascorso è stata “la longevità del periodo con temperature massime giornaliere comprese tra trentacinque e quaranta gradi” spiegano da Copernicus.

I dati raccolti mostrano che luglio è stato il più caldo mai registrato nell’Europa sudoccidentale in termini di temperature massime medie e l’estate 2022 si avvia a diventare una delle cinque più calde mai registrate nella storia.

Attualmente, l’assenza di piogge e nevi in inverno, le ondate di calore iniziate già in primavera e l’estate estremamente bollente, stanno portando diverse realtà a condizioni di siccità estrema, come l’Italia e la Francia dove luglio è stato il secondo mese più secco dall’inizio delle registrazioni.

Copernicus racconta anche come “la persistente mancanza di precipitazioni da dicembre 2021 ha avuto un forte impatto nel nord Italia, dove in alcuni punti il fiume Po è completamente scomparso.

A fine giugno la portata misurata a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, è scesa al di sotto della media di 145 metri cubi al secondo.

A metà luglio a Cremona – circa a metà del Po – l’acqua era di oltre 8 metri sotto lo “zero idrografico” e queste condizioni di siccità hanno influito negativamente su molti aspetti della società” scrive il servizio Ue.

In conclusione, come ha spiegato Freja Vamborg, senior scientist di Copernicus, anche dopo questo luglio intenso «possiamo aspettarci di assistere a periodi sempre più frequenti e lunghi di temperature estremamente elevate, e temperature globali in costante crescita. Le ondate di calore comportano gravi rischi per la salute umana, e possono aumentare l’intensità e la longevità di molti eventi climatici disastrosi, come incendi boschivi e siccità, colpendo sia la società che gli ecosistemi naturali. Inoltre, le condizioni di siccità dei mesi scorsi combinate con elevate temperature e bassi tassi di precipitazioni registrati in molte aree durante il mese di luglio possono influire negativamente sulla produzione agricola e su altri settori produttivi, come il trasporto fluviale e la produzione di energia».

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