Economia

C’è chi fatica a sopravvivere con 4.000 euro al mese e chi…

…ne guadagna in media 1.700. Cioè la maggioranza degli italiani. Per banche e imprese, invece, il futuro sembra più roseo
Credit: Monstera
Azzurra Rinaldi
Azzurra Rinaldi economista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 agosto 2023 Aggiornato alle 06:30

Sono tempi duri. C’è chi fatica ad andare avanti con 4.000 euro di stipendio base al mese e c’è anche la maggioranza degli italiani che invece di euro al mese, in media, ne guadagna 1700.

Certo, andiamo da una crisi all’altra. E poi, l’inflazione, le Banche Centrali, i mutui impossibili. E le persone povere che non possono contare nemmeno più sul reddito di cittadinanza (misura che personalmente non ho mai appoggiato al 100% nella sua versione italiana: quasi 32 miliardi di euro spesi tra aprile 2019 e giugno 2023, a fronte di un inserimento lavorativo delle persone beneficiarie assolutamente irrisorio).

Ma non per tutti è così: alcune realtà, alcuni gruppi, alcune famiglie stanno raccogliendo momenti di crescita economica importanti, accumulando profitti. Siete curiosi? Vediamo qualche esempio.

L’acqua va al mare…

…e ci va in yacht. L’utile netto dei primi 6 mesi del gruppo Ferretti è in crescita del 37% su base annua. Anche i ricavi sono in aumento, quasi del 9% ed hanno superato i 580 milioni di euro.

Una curiosità? In questo primo semestre del 2023, l’11% dei ricavi totali proviene dal settore denominato “Super yachts”, che cresce del 9% rispetto al 2022.

Certo, anche al settore automotive non va male. Iniziamo con Ferrari. Il secondo trimestre 2023 vede i ricavi netti in crescita del 14% su base annua. Un volume complessivo che si avvicina agli 1,5 miliardi di euro e che “obbliga” la proprietà (ricordiamolo: stiamo parlando delle famiglie Elkann e Agnelli) a rivedere al rialzo le stime di crescita.

Per il 2023 si prevedevano ricavi per 5,7 miliardi, probabilmente si arriverà almeno a 5,8. E se vi state chiedendo dove siano state acquistate queste 3.392 vetture, alcune dinamiche potranno interessarvi: cresce il mercato europeo e del Medioriente (+17%), si riduce quello americano (-18%).

Ma c’è un altro grande player che sta ottenendo risultati stellari.

Nei primi 6 mesi di quest’anno, Lamborghini ha visto crescere i propri ricavi del 7% con un volume di consegne mondiali pari a 5.341 unità, con un incremento del 5%. E con gli ordini della nuova Revuelto che si estendono per i prossimi due anni di produzione (se foste interessati, pare si stiano aprendo già gli ordini per il 2026).

Anche alle banche non va male

Partiamo da Intesa Sanpaolo, che praticamente raddoppia l’utile netto nel secondo trimestre 2023. Come a dire che dal rialzo dei tassi di interesse operato da parte della Bce non stiamo perdendo proprio tutti.

Intesa Sanpaolo sta anche riducendo i costi e, di conseguenza, gli utili nel semestre arrivano a oltre 4 miliardi, con un incremento dell’80% rispetto allo scorso anno.

Ferme restando tutte le altre variabili (come piace dire a noi economiste, evenienza peraltro che non accade quasi mai, perché le altre variabili si muovono tutte e disordinatamente, in base a un principio di entropia), le previsioni sono rosee anche per il biennio a venire.

Ma anche UniCredit migliora per il secondo trimestre di fila: pare questo sia stato il miglior primo semestre di sempre. In questo caso, parliamo di un utile netto di oltre 2 miliardi, con un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Facciamo il punto

Ora, facciamo chiarezza: in un sistema capitalistico, il fatto che le imprese crescano e aumentino i loro utili non può che farci piacere.

In una prospettiva virtuosa, le imprese che crescono assumono più persone, possono alzare gli stipendi, migliorare il loro impatto ambientale e tutto il resto appresso, come si dice al Nord.

Ma ciò che non dobbiamo fare è pensare che questa ricchezza automaticamente e senza sforzo arriverà anche al resto della popolazione.

L’ipotesi del trickle down (o gocciolamento), tanto cara alle teorie classiche e neoclassiche, viene di sovente smentita: la ricchezza, al contrario, si accumula, rimane nelle mani di chi è più ricco, impiega anni (quando va bene) a diffondersi al resto della popolazione.

E questo ferisce, in questa estate in cui la discussione su un salario minimo di 9 euro orari è stata rimandata a dopo le vacanze.

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