Ambiente

Splash! Imballaggi poliaccoppiati, fiori, confezioni con la finestrella: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
Tempo di lettura 4 min lettura
8 agosto 2023 Aggiornato alle 14:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Gli imballaggi poliaccoppiati

Insieme a “Splash” l’abbiamo imparato: con la raccolta differenziata bisogna stare sempre attenti, l’errore e il tranello sono dietro l’angolo. Tra i fattori che tendono a complicare la situazione, a esempio, ci sono i cosiddetti imballaggi poliaccoppiati.

Sono quelle confezioni composte da diversi materiali, non separabili: questo rende più difficile capire dove gettarle correttamente. I pacchi dei biscotti, il sacchetto del caffè, la bustina del lievito…

Per individuare la loro corretta destinazione, bisogna studiare bene le indicazioni sull’etichetta e capire se si tratta di imballaggi a prevalenza di plastica, alluminio o carta, per comportarsi di conseguenza.

Intanto, proprio a proposito di imballaggi, a livello europeo si discute la proposta di rafforzare la pratica del riuso al posto del riciclo, ora all’esame degli Stati membri: l’idea non sembra convincere una parte del nostro Paese, perché la decisione penalizzerebbe 800.000 aziende.

Ad esempio tra Bologna a Reggio Emilia sorge la Packaging Valley Emiliana, il regno degli imballaggi: è la più grande concentrazione europea di imprese per la produzione di macchinari per il confezionamento di prodotti. Si tratta di un settore in cui l’Italia è leader, subito dopo la Germania.

Le confezioni con la finestrella

Spesso gli imballaggi hanno un’altra particolarità. Lo sa bene chi ha in casa dei pargoli che vengono sommersi di giocattoli, magari regalati da amici e parenti.

Frequentemente infatti le confezioni sono fatte principalmente di carta e cartone ma al loro interno includono una parte lasciata “a vista”, attraverso una finestra di plastica trasparente. Succede anche con i pacchi di pasta.

Quell’area visibile serve probabilmente per lo più agli uffici che si occupano di marketing per mostrare un punto attraente del prodotto. Il bimbo vedrà il gioco sullo scaffale del negozio, si invaghirà dell’articolo con quella piccola zona che può ammirare ma non toccare e chiederà ai genitori di acquistarlo.

Ad ogni modo questa dinamica ha una conseguenza evidente dal punto di vista dello smaltimento finale. La soluzione migliore sarebbe riuscire a separare la finestra dal resto del cartone.

È bene comunque informarsi presso il proprio Comune o l’eco-centro di raccolta, perché spesso i due materiali potrebbero essere divisi tra loro direttamente in cartiera, una volta arrivati lì.

I fiori

Con gli eventi meteo estremi che si avvicendano in maniera sempre più vorticosa, uniti ai passaggi improvvisi dal caldo eccessivo con siccità alle piogge fortissime, occuparsi della vegetazione e mantenere in salute le piante è sempre più difficile, anche semplicemente nel proprio orticello, giardino o balcone.

Dove vanno buttati i fiori, quando non ce l’hanno fatta o quando semplicemente sono appassiti? È meglio saperlo, anche perché poi a un certo punto cominciano a emanare un brutto odore e l’acqua diventa stagnante…

Il verde, foglie incluse - come i rami secchi -, può essere messo nel bidone dei rifiuti organici se si tratta di piccole quantità. Quando invece il sacco inizia a essere ingombrante, conviene portarlo al centro di raccolta più vicino.

Leggi anche
Rifiuti
di Francesco Carrubba 4 min lettura
Sostenibilità
di Francesco Carrubba 3 min lettura