Futuro

Il fenomeno social delle tradwife

Sono le casalinghe del nuovo millennio ma non solo. Votate esclusivamente al matrimonio e ai figli, amano sottomettersi al partner, non lavorano e si oppongono alle femministe. Tramite social ovviamente
Credit: Tiny Tribes
Tempo di lettura 5 min lettura
20 agosto 2023 Aggiornato alle 15:00

Negli ultimi anni miriadi di account di tradwife hanno fatto la loro comparsa su YouTube, Instagram e Tiktok. A gestirli donne che esaltano lo stare a casa, la sottomissione alla leadership maschile e l’avere molti figli. “Mogli tradizionali” insomma, che attraverso hashtag come #tradwife creano una community e usano questi canali per fornire suggerimenti, trucchi e spiegazioni sul loro stile di vita.

Essere una tradwife non significa solo essere una casalinga o una mamma che sceglie di stare a casa, anche se questo ne fa parte. Essere una moglie tradizionale implica prendere una posizione, o anche un’identità, all’interno di una relazione in cui il maschio è la figura dominante.

Le “nuove” casalinghe tra social, marketing e app di dating

Il desiderio di alcuni di ritornare a ruoli relazionali tradizionali ha trovato una voce digitale nel movimento delle tradwife.

Una tradwife non lavora ma si occupa dei figli, del marito, della casa per poi parlare ininterrottamente di quanto tutto questo sia bello e giusto sui social media.

Chi avrebbe mai detto che essere così tradizionali fosse anche così moderno? Eppure nel mondo delle mogli tradizionali, in questo caso aspiranti, non mancalo le app di dating. Non quelle tradizionali però.

Il Traditional Dating Club si propone a esempio come l’alternativa a Tinder e simili perché si basa “su principi morali e buone maniere”.

Lo stesso fa whitedate.net, che invita “gli uomini con una visione e le donne con valori a creare le famiglie tradizionali”.

Un fenomeno del genere non poteva poi non generare un’interessante nicchia di mercato, come dimostra l’account Instagram Il club delle tradwife, il cui motto è “Rivendica il tradizionalismo. Rifiuta il femminismo. Abbraccia la femminilità”. La loro comunicazione si basa su video e meme, come nella migliore tradizione millennial, ma il club che vanta oltre 25.000 di follower ha anche uno shop dove acquistare cappellini, t-shirt e tazze con i vari claim, tra cui “sandiwich-maker”, perché una tradwife sa anche ironizzare.

La nostalgia per l’epoca d’oro

Esaminando la crescente popolarità di questa tendenza, emerge una connessione profonda con la nostalgia per un’epoca passata, in cui le donne si dedicavano principalmente alla cura della famiglia e alla gestione domestica. Tuttavia, oltre alla semplice nostalgia, è importante comprendere le implicazioni politiche e ideologiche dietro questo movimento che in America è molto vicino all’ideologia dell’alt-right.

Anche se le tradwife sono ancora una minoranza sono un fenomeno che non si sta sgonfiando. I dati che fornisce Google Trend ma anche i numeri sulle piattaforme come Instagram e TikTok dimostrano un interesse in crescita. L’hashtag #tradwife su Tiktok ha 200.000 visualizzazioni, ma ci sono molte altre sottocategorie, come le blacktradwife, quelle cristiane, o i vari gruppi nazionali. Tra i contenuti più popolari ci sono video tutorial su come sottomettersi al proprio uomo.

Il fenomeno delle tradwife può essere inteso come un sintomo o una reazione alla crescente insicurezza dei nostri tempi. Il desiderio nostalgico di un passato mitico, caratterizzato da abbondanza materiale e stabilità, ora si scontra con una realtà frustrante: per i giovani, costruirsi una carriera e raggiungere una sicurezza finanziaria è sempre più difficile. Le nuove generazioni devono affrontare sempre più ostacoli e con aspettative elevate ma, purtroppo, con opportunità lavorative in diminuzione in termini di vantaggi, sicurezza occupazionale e retribuzione.

Il problema è che per la maggior parte delle donne, oltre al carico fisico e mentale del proprio lavoro, si va ad aggiungere “il secondo turno” a casa in quanto principali responsabili delle faccende domestiche e della cura della famiglia.

Il film di Olivia Wilde Don’t Worry Darling, nonostante le sue imperfezioni, aveva colto perfettamente la questione: l’uomo moderno fatica a trovare una sua collocazione stereotipica e la donna è affaticata dalla lotta senza quartiere per bilanciare lavoro e vita privata che ha come conseguenza, a volte, la nostalgia e l’idealizzazione del modello anni 50.

Una questione femminista

Qualcuno potrebbe obiettare che il femminismo consiste nel dare alle donne la possibilità di scegliere e non imporre un’unica via. Ma la maggior parte delle tradwives attaccano il movimento femminista definendolo un cancro e rintracciando nell’indipendenza femminile la ragione per cui così tanti matrimoni non funzionano.

Ciò che è notevole dell’ondata tradwife, inoltre, è come i suoi sostenitori abbiano adottato il linguaggio della sfida e del libero arbitrio, sono conservatori che si inquadrano come radicali che vanno contro lo status quo liberale-femminista, in pratica sono la minoranza oppressa.

Ciò che dovrebbe sempre rimanere chiara però è l’importanza della libera scelta.

Attratta da uomini dominanti? Scelta personale. Finanziariamente dipendente da un partner? Scelta personale. Cucinare e pulire e prendersi cura dei bambini e non lamentarsi mai? Il mio corpo, la mia scelta.

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