Diritti

Donne Stem: il 77% soddisfatto per studi e lavoro

Sono autonome e determinate (soprattutto nella fascia 18-24); eppure, il 16% denuncia pregiudizi in ambito professionale mentre il 14% teme di non essere presa sul serio. Il ritratto della ricerca Human Highway per eBay
Credit: Polina Tankilevitch
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
3 luglio 2023 Aggiornato alle 19:00

Sono ancora troppo poche, ma sono autonome e determinate, non solo nel perseguire i loro sogni ma anche nell’abbattere i pregiudizi che cercano di impedirlo. Sono le ragazze e le donne che intraprendono un percorso di studi o di carriera in ambito Stem. Un ambito che è ancora fortemente maschile (lo pensa più della metà, 55%) delle donne che ha scelto questo settore) ma che potrebbe non esserlo ancora a lungo.

A dirlo è la ricerca Donne e Stem: dagli studi al mondo del lavoro commissionata da eBay all’istituto Human Highway, secondo cui anche se le materie umanistiche rimangono la scelta preferenziale, non solo le donne che hanno scelto almeno 1 delle 4 materie Stem sono il 7,6% del totale, con un picco per Ingegneria (3,4%), ma lo hanno fatto con convinzione e determinazione, dettate soprattutto dalla consapevolezza del lavoro che avrebbero voluto fare da grandi: “L’80% delle intervistate dichiara di aver deciso da sola il proprio percorso accademico e il 54% sapeva cosa voler studiare fin dalle elementari”.

Ad essere significativa, però, non è tanto (o non solo) la percentuale in sé, ma l’aumento di questo dato tra le nuove generazioni: “Le ragazze di oggi dimostrano di avere meno incertezze nello scegliere percorsi di studio generalmente considerati più adatti ai maschi: 36% fra le 18-24enni rispetto al 13% delle 45-54enni”.

Un trend positivo che mostra come finalmente, forse, le cose stanno cambiando anche in un settore ancora a fortissimo dominio maschile e in cui le discriminazioni sono ancora nettissime e si traducono in insoddisfazione per la disparità salariale e le minori opportunità di accedere alle posizioni apicali rispetto agli uomini: “Per il 46,4% delle intervistate i colleghi maschi con gli stessi studi hanno raggiunto posizioni lavorative più prestigiose e per il 39,6% guadagnano più”.

Le donne che lavorano in ambito Stem sono generalmente molto soddisfatte del loro percorso di studi e lavorativo, nonostante le difficoltà: lo conferma il 77,2% delle intervistate, il 16,2% in più rispetto al campione generale. Non solo: 8 su 10 hanno un lavoro ben retribuito, una cifra che nel campione generale scende di 14 punti percentuali.

Eppure, il 16,5% indica pregiudizi verso le donne in ambito lavorativo, il 14,1% teme di non essere presa sul serio; il 13,9% parla di maschilismo, il 12,9 % di mobbing, il 12,3% di ambienti lavorativi ostili verso le donne e il 6,5% di commenti sessisti.

E, mentre il mondo dell’imprenditoria rimane per poche (9% del totale), a fare la differenza sembra essere un’adeguata formazione digitale. Anche questo in campo, però, permangono profondi stereotipi e pregiudizi, convinzioni errate interiorizzate anche da donne e ragazze: 1 su 5, infatti, è ancora convinta che gli uomini in questo settore siano “più bravi”.

Un giudizio certamente legato anche al fatto che, anche in questo campo, rompere il soffitto di vetro è ancora difficilissimo e ai vertici aziendali siede un uomo ancora nel 63,7% dei casi.

Forse non ancora a lungo, però. Di nuovo, a fare la differenza sono le più giovani: l’87% del campione è sicura, infatti, che le ragazze delle nuove generazioni saranno alla pari degli uomini anche nel digitale.

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