Culture

Respirare: un manifesto sull’emergenza climatica

Il nuovo libro del sindaco di Londra Sadiq Khan ci ricorda che quella contro il cambiamento climatico è una lotta possibile. Servono solo due ingredienti: consapevolezza e azione
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18 giugno 2023 Aggiornato alle 13:00

Cos’hanno in comune un uomo di 43 anni a cui viene inaspettatamente diagnosticata l’asma e la famiglia di una bimba di 9 anni morta a causa proprio dell’asma? La qualità dell’aria che respirano. Ed è sulla scia di questa riflessione che inizia Respirare. Fermiamo insieme l’emergenza climatica del sindaco di Londra Sadiq Khan, edito in Italia da Egea.

7 capitoli, 7 ostacoli ma anche 7 memorie di avvenimenti politici chiave che hanno caratterizzato la sua personalissima lotta contro l’inquinamento dell’aria e la crisi climatica.

Gli ostacoli – fatalismo, apatia, cinismo, deprioritizzazione, ostilità, costi e stallo – hanno portato Sadiq Khan, eletto alla guida della capitale britannica per la prima volta nel maggio 2016 e poi riconfermato nel 2021, a riflettere sulle possibili azioni concrete da intraprendere per amministrare in modo green una delle città più grandi e inquinate d’Europa.

Grazie a questo scritto Sadiq Khan non sarà ricordato soltanto come il primo sindaco della capitale d’Inghilterra di fede islamica, ma anche il primo a scommettere su una politica più sostenibile, non solo attraverso le parole, ma anche con i fatti.

Azioni che per essere messe in pratica hanno avuto bisogno del più basilare degli elementi della politica: il consenso, non semplice da ottenere perché, come Khan stesso spiega, l’inquinamento dell’aria è un killer invisibile, un tema che i cittadini e le cittadine percepiscono come lontano, non concreto. E una volta percepito come reale, ecco che subentra un altro aspetto: il costo. Perché sì, adottare misure sostenibili è costoso.

Dalle pagine di Respirare, il sindaco racconta da una parte l’entusiasmo per le misure adottate dalla sua amministrazione e accolte dai cittadini, e dall’altra il confronto avuto con essi, specialmente con gli abitanti delle zone economicamente più fragili, che si sono trovati in molti casi a dover sostenere ulteriori costi.

Diversi i risultati chiave ottenuti negli anni e narrati nel libro, come la consegna della dichiarazione di emergenza climatica della città nel 2018, l’introduzione della zona a emissioni ultra basse (Ulez) nel 2019, la designazione di Londra come prima “città parco nazionale”, sempre nel 2019, e la leadership, a partire da dicembre 2021, di C40 Cities, una rete di sindaci provenienti da tutto il mondo che si interroga su questioni di natura ambientale ed economica, cercando nuove strategie d’azione.

La narrazione dell’opera è coinvolgente e avvincente e fa percepire al lettore l’urgenza del problema e l’impegno e la passione di Khan nel cercare soluzioni concrete. Non a caso, uno dei punti di forza è la sua capacità di tradurre in un linguaggio accessibile questioni complesse, attraverso toni conversazionali e spiegazioni chiare sui vari aspetti dell’inquinamento atmosferico, come le fonti principali di inquinanti e le conseguenze sulla salute umana.

Respirare non si limita a presentare un quadro del problema, ma offre una prospettiva positiva sulle soluzioni possibili, concependo una visione molto più ampia della tematica, che non è una questione londinese o inglese, ma globale, evidenziando l’importanza della cooperazione tra città, Paesi e individui, al di là del colore politico, per affrontarla con successo.

Ed è proprio questa prospettiva di cooperazione che emerge dalle pagine di Khan: una sfida culturale che consiste nel fare in modo che ogni individuo comprenda il proprio ruolo, ne sia consapevole e cerchi di svolgerlo al meglio. Londra sotto la sua amministrazione lo ha fatto.

La speranza, espressa in chiusura, è che questa consapevolezza possa essere colta anche altrove, se non a livello nazionale, almeno a quello cittadino e locale. Perché è dal basso che partono le più grandi rivoluzioni. Anche quella ambientale.

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