Ambiente

Isola di Vollebak: ecco come in futuro vivremo in armonia con la terra

Il marchio di abbigliamento innovativo e lo studio di architettura danese Big dimostrano come sia possibile continuare ad abitarla, rispettandola e mantenendo i più alti standard di vita possibili
Credit: BIG 
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3 giugno 2023 Aggiornato alle 20:00

Il marchio di abbigliamento Vollebak - il cui slogan recita “siamo la prima generazione in grado di colonizzare nuovi pianeti e allo stesso tempo di salvare il nostro” – affronta le “sfide fondamentali del nostro tempo quali il clima, lo spazio, la sostenibilità e la salute”.

Creato dai fratelli Nick e Steve Tidball, crea abiti visionari come la giacca resistente alla malattie auto sterilizzante in risposta al Covid-19, e ora vuole spingersi oltre con “una serie di progetti che esaminano come vivremo nel prossimo secolo”.

Il primo sarà l’isola di Vollebak della Nuova Scozia, in Canada, un’isola tradizionale alimentata dall’innovazione. A firmare l’idea del progetto è lo studio danese di architettura Bjarke Ingels Group, fondato nel 2005 da Bjarke Ingles, un architetto di Copenaghen che affronta temi sociali, ambientali ed economici convinto che con l’architettura debba «essere messa al servizio delle persone».

Il suo progetto unisce passato e futuro. Sull’isola, infatti, il micro-villaggio è progettato usando in maniera innovativa materiali naturali e artificiali, tra cui la posidonia, la terra battuta, i mattoni di canapa, il vetrocemento, la pietra locale, il legno e il cemento stampato 3D.

L’isola, di circa 50 mila metri quadri, accessibili solo via mare, con sei insenature balneabili, una foresta, una zona di pesca, completa di progetto e autorizzazioni per la costruzione, sarà messa all’asta da Sotheby. La stima di Sotheby’s Concierge Auctions si aggira tra i 5 e i 10 milioni di dollari e le offerte si potranno fare a New York dall’8 al 14 giugno.

Nel cuore dell’isola di trova Earth house, una residenza composta da nove edifici interconnessi che sbocciano da terra definendo forme al limite tra architettura e land art. Le strutture concepite dall’uomo diventano quindi dei punti di accesso al resto dell’isola, come elementi di connessione tra vari ambienti naturali dell’isola.

Al 597 metri quadri della struttura si aggiungono gli 88 metri della Wood House sulla costa orientale dell’isola, una suite con giardino indipendente, due camere da letto e due bagni che offre un’ampia vista sull’acqua. La sua struttura esterna triangolare la rende essenziale per stagliarsi come la prua di una nave, ferma verso la rotta, tra le condizioni climatiche estreme dell’isola.

L’isola è completamente autosufficiente e carbon neutral, caratteristiche che fanno parte di quello che lo studio ha definito il Plan for the Planet, ovvero il piano per affrontare i problemi ambientali che affliggono il Pianeta.

Questo piano è diviso in 10 macroaree: 5 relative alle emissioni di gas serra (energia, trasporti, cibo, industria e gestione dei rifiuti), e le restanti alle aree con cui dobbiamo interfacciarci per vivere sulla Terra (inquinamento, acqua, biodiversità, abitazione e salute).

Plan for the Planet, che è sottotitolato “A Step-By-Step Planning Guide To A Carbon Neutral Human Civilization On Earth”, è pensato già per il post 2050, quando la popolazione terrestre avrà raggiunto i 10 miliardi di persone. Nel Piano c’è posto per tutti, e l’isola rappresenta in piccolissima scala quello che si può fare su tutta la Terra.

Il progetto dell’isola carbon neutral rappresenta la sfida del nostro futuro. Con la crisi climatica è ormai evidente che la strada per sopravvivere sia la differenziazione delle fonti di energia, in modo da attingere contemporaneamente a una pluralità di risorse naturali che ci vengono offerte. Per questo Vollebak Island è progettata per funzionare con energia geotermica, eolico offshore, energia solare e pompe di calore a terra.

«Vollebak Island è sia una casa magica che un’opera d’arte - ha detto Simon Shaw, vicepresidente di Sotheby’s Global Fine Arts - Fedele alla visione di Bjarke Ingels, reinventa il nostro modo di essere nel mondo in un modo veramente sostenibile e stimolante».

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