Ambiente

Eolico e solare producono il 10% di energia nel mondo

Secondo il rapporto del think tank Ember, per la prima volta la quota di elettricità prodotta da vento e sole ha raggiunto una percentuale record a livello globale. Ma bisognerebbe fare ancora meglio: il 20% ogni anno fino al 2030
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31 marzo 2022 Aggiornato alle 17:00

Prima le buone notizie, poi quelle un po’ più cattive. Nel 2021 la quota di energia elettrica mondiale prodotta da eolico e solare, le fonti rinnovabili di cui c’è tanto bisogno per contrastare la crisi climatica, è arrivata al 10%.

Una cifra importante se immaginata a livello planetario. Questa quota secondo gli esperti potrebbe essere una pietra miliare verso un futuro con meno emissioni. La nota dolente è però quella che siamo ancora troppo dipendenti dal carbone e le fonti fossili. A tracciare il quadro sull’approvvigionamento mondiale di elettricità è un think tank indipendente senza fini di lucro che da anni si occupa di ambiente, Ember, che ha appena rilanciato il suo nuovo report.

L’associazione sottolinea come nel mondo le fonti rinnovabili stiano crescendo in maniera importante tanto che la quota di elettricità globale proveniente da fonti pulite è arrivata al 38%. Inoltre, si legge nei dati del report, sono ormai 50 i Paesi che contano almeno un decimo di elettricità proveniente da eolico e solare.

L’altra faccia della medaglia è però quella che nel 2021 si è registrato un +7% come aumento di emissioni di CO2 dal settore energetico, legato soprattutto all’uso del carbone. Una cifra destinata a salire con gli attuali scenari geopolitici, come quelli dovuti all’invasione russa in Ucraina, sottolinea l’analisi di Ember.

Il gruppo rimarca come con la ripresa delle economie mondiali post pandemia la domanda di energia sia aumentata vertiginosamente: questo ha portato a un tentativo di soddisfare la richiesta improntato sulle rinnovabili, ma dove è ancora troppo netta la dipendenza dal carbone. Il fatto, però, che per la prima volta turbine eoliche e pannelli solari abbiano generato il 10% del totale dell’energia elettrica mondiale è un importante segnale di speranza, anche perché tale quota in poco più di 5 anni, dall’Accordo di Parigi, è praticamente raddoppiata.

Tre Paesi, come eolico e solare, secondo Ember hanno fatto particolarmente bene: Australia, Paesi Bassi e Vietnam, luoghi dove negli ultimi 2 anni si sta spingendo di più in direzione delle fonti verdi. In altri, come la Danimarca, il 50% della loro elettricità è ormai generato da eolico e solare. Per contro però in altri è stato sempre più fondamentale il carbone: con il prezzo di altre fonti di energia aumentato (come il gas) questo combustibile fossile ha registrato il tasso più veloce di crescita dal 1985, soprattutto in Cina e India.

Se davvero vogliamo evitare di andare incontro alla catastrofe, come quella che fra pochi anni attende il mondo in uno scenario oltre i +2° rispetto alla rivoluzione industriale, l’unica via indicata anche da Ember è spingere nella totale direzione delle rinnovabili. Per riuscirci, gli esperti concludono che è necessario che l’eolico e il solare crescano di circa il 20% ogni anno fino al 2030.

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