Ambiente

C’è un fiume di pannelli solari in California

I ricercatori della UC Merced stanno progettando una soluzione per proteggere le risorse idriche e fornire energia fotovoltaica. Il primo prototipo di questo sistema è stato testato nella Central Valley. Con risultati sorprendenti
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2 marzo 2022 Aggiornato alle 13:35

Una soluzione “tutto in uno” per adattarsi alla crisi. In California alcuni ricercatori stanno sperimentando uno dei primi progetti al mondo di “canale solare” che potrebbe garantire una vittoria in termini di risparmio idrico, energetico, qualità dell’aria e lotta al surriscaldamento.

Si tratta di un lungo canale di irrigazione ricoperto con una sorta di tetto di pannelli solari: in questo modo si combatte allo stesso tempo l’evaporazione dell’acqua che scorre sotto, si preservano temperature più basse e si raccoglie l’energia solare fornendola ai coltivatori e alle cittadine californiane che stanno vivendo un periodo di crisi drammatico.

L’ultimo report IPCC ha ribadito ancora una volta quanto la crisi climatica sia sempre più irreversibile, soprattutto in alcune aree del mondo. La California del “sogno” è una di queste, un territorio che si sta trasformando in incubo tra siccità prolungata, carenza di risorse idriche, ondate di calore, inquinamento e soprattutto incendi devastanti. Alcuni studi recenti sostengono che il periodo di siccità che stanno affrontando gli Stati Uniti occidentali potrebbe essere il peggiore in almeno 1200 anni. Le riserve d’acqua vengono sovra-pompate per poter riuscire a irrigare e milioni di persone oggi vivono, tra carenza d’acqua, roghi e blackout continui, in condizioni di crescente difficoltà.

Una delle priorità, che al tempo stesso va nella direzione dell’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici indicata dal governo dello stato, in una terra di sole come la California è lo sviluppo delle rinnovabili.

Per questo motivo Roger Bales, professore di Ingegneria dell’Università della California, Merced, sta provando a sviluppare un progetto che sia in grado di preservare le risorse idriche e allo stesso tempo fornire energia. Su The Conversation ha raccontato i dettagli dei primi test: l’idea è sfruttare le 4.000 miglia di canali che trasportano acqua a circa 35 milioni di californiani e coprirli con pannelli solari in modo da ridurre l’evaporazione e ottenere energia rinnovabile, un modo per far risparmiare anche sulle bollette i contribuenti.

Il primo prototipo di questo sistema, che come principi ricorda quelli legato all’agrifotovoltaico sperimentato per esempio nelle secche campagne africane, è stato testato nella Central Valley. I ricercatori dell’Università della California, Merced, stanno cercando di capire se questa soluzione è applicabile su larga scala, con una certa urgenza. In California la siccità negli ultimi dieci anni oltre ad alimentare incendi ha prosciugato pozzi, motivo per cui è fondamentale trovare soluzioni per preservare la poca acqua rimasta a disposizione, specialmente in zone come la Sierra Nevada.

Come spiega Bales la maggior parte della pioggia e della neve della California cade a nord di Sacramento durante l’inverno, mentre l’80% del suo consumo idrico si verifica nel sud in estate: per questo motivo esiste una rete di canali fra le più grandi al mondo, ma parte dell’acqua viene persa proprio con l’evaporazione sotto il sole. Con il sistema di “canali solari” e l’acqua all’ombra dei pannelli, i ricercatori stimano di riuscire a coprire le 4.000 miglia di canali e al tempo stesso risparmiare oltre 65 miliardi di galloni d’acqua all’anno, sufficienti per irrigare i terreni e soddisfare il fabbisogno idrico di oltre 2 milioni di residenti.

Il progetto sottolinea anche un diverso approccio che potrebbe valere in diverse realtà: anziché costruire i parchi fotovoltaici sui terreni, perché non trasformarli in lunghe file sui canali?

Per gli esperti aiuterebbe la California a raggiungere i suoi obiettivi di gestione sostenibile sia per l’ acqua che per le risorse del suolo fornendo oltretutto ben 13 gigawatt di capacità di energia rinnovabile. Infine, i ricercatori concludono che probabilmente l’operazione canali avrebbe costi superiori rispetto ai sistemi a terra, ma nel tempo si avrebbero benefici in termini di risparmio idrico, efficienza fotovoltaica e infine anche economica, oltre che una migliore qualità dell’aria e una riduzione delle emissioni di gas serra. La chiave vincente, secondo Bales, sta proprio nel concetto che i pannelli solari ombreggiano i canali e i canali raffreddano i pannelli.

Oltretutto non sarebbe un bene solo per la California, chiosano gli esperti, ma per tante altre zone del mondo: la California infatti coltiva frutta, noci e verdura che vengono esportate anche all’estero. Adesso, il prossimo passo sarà raccogliere più dati dopo il primo prototipo e sviluppare strategie per estendere i canali solari in tutto lo stato e potenzialmente in tutto l’ovest degli Stati Uniti.

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