Ambiente

Splash! Pizza, cd, legno: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
Credit: Lukas Bee
Tempo di lettura 5 min lettura
21 marzo 2023 Aggiornato alle 21:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo, siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Cartone della pizza

Per me una Diavola, grazie. Spesso noi italiani abbiamo il rito settimanale di mangiare la pizza in compagnia, con un preciso giorno dedicato al piatto più amato. Anche a casa, da asporto, a tutti i costi. Hanno fatto il giro del web le immagini del giovane che si è ritrovato dalle parti degli scontri tra tifosi di Napoli ed Eintracht Francoforte: ha continuato ad addentare il suo trancio dal cartone aperto, mentre correva per mettere al riparo se stesso e il cibo, curando con grande attenzione che il prezioso contenuto non si rovesciasse. Un eroe.

D’altra parte, recentemente l’Unione europea ha confermato il valore della Pizza Napoletana con il suo “bollino di ufficialità”: il 25 novembre ha approvato la richiesta del Belpaese di inserirla nel registro delle Specialità tradizionali garantite (Stg).

Finita la pietanza e leccati i baffi, c’è da buttare il contenitore. Per farlo nel modo corretto, occorre condurre una piccola ma onesta analisi della situazione. In che condizioni è? Se il cartone è pulito e privo di ingredienti avanzati, va insieme alla carta: di solito il coperchio risulta intonso e, quindi, viene strappato via. Se invece è sporco (magari con un po’ di mozzarella che resta sempre appiccicata), è necessario gettare i residui di cibi nell’umido e il contenitore (appiattito) nell’indifferenziata, a meno che non sia compostabile.

Consultare le indicazioni del proprio Comune è comunque sempre una buona pratica, soprattutto per ripassare il calendario dei ritiri di ogni tipo di rifiuto. Speriamo che il tifoso-corridore sia riuscito a informarsi durante la fuga.

Cd

C’è chi ama il suono dei vinili, chi ha nostalgia dei cd, chi è nato nell’era delle canzoni liquide digitali. Di sicuro, qualsiasi sia il formato scelto, la musica ha un potere curativo che accompagna le nostre giornate, confermato persino dalla scienza: un gruppo di ricercatori dell’Università di Catania ha condotto una revisione riguardo gli effetti della musicoterapia, rilevando quelli positivi su stress, ansia e dolore, ma anche sui parametri fisiologici.

In tempi di guerra (come i nostri) il documentario Kissing the future si è chiesto se la musica può salvare le persone da quel tipo di violenza: presentato alla Berlinale, racconta del concerto degli U2 a Sarajevo nel ‘97 e di come per molti sia stato il simbolo della rinascita degli abitanti della Bosnia-Erzegovina dopo la guerra.

Non ci sono dubbi riguardo il valore di quest’arte, quindi. Ma siccome non siamo tutti collezionisti, può arrivare il momento di doversi liberare da qualche pacco di compact disc, magari che non funzionano più. È bene agire in modo da ridurre l’impatto ambientale dei supporti.

Concentrandoci sui cd, va tenuto presente che sono fatti al 90% da policarbonato e solo per una minima parte contengono alluminio, oltre a vernici e coloranti. Quindi i “dischi” e le loro custodie, dvd inclusi, vanno buttati nel bidone del secco. Va ricordato, però, che con un pizzico di creatività e abilità manuale possono essere riutilizzati in tanti modi, a esempio come oggetti di arredo. Inoltre pare che, appesi sui balconi, tengano lontani i piccioni…

Legno

Quasi dimenticato per colpa di acciaio e cemento, il legno sta tornando a essere una materia importante, con il Nord Europa che fa sempre da traino in termini di scelte ambientaliste. In questo contesto, Amsterdam lavora al primo quartiere tutto di legno: nel 2025 nascerà così il Mandela Buurt, un intero isolato con abitazioni di edilizia sostenibile, in grado di abbattere le emissioni di CO2. Abbiamo un esempio anche in Italia: a Venezia, c’è una villa monofamiliare green, prefabbricata in legno e ad alta efficienza energetica.

Questo materiale, in genere facile da recuperare e riciclare, include una vasta galassia: cassette per la frutta, assi, potature, mobili vecchi. Quando si tratta di smaltire, può venire la tentazione di lasciare tutto nell’indifferenziata o nel secco, ma è sbagliato.

La soluzione giusta è andare ai cassonetti del legno nell’eco-centro. In alcuni Comuni c’è un servizio apposito per gli ingombranti: si chiama e ci si accorda per il ritiro. Bisogna invece fare attenzione agli oggetti di legno, come i bastoncini del gelato: quelli vanno nell’organico.

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