Ambiente

Splash! Carta stagnola, sacchetti cibo, fazzoletti: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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23 maggio 2023 Aggiornato alle 14:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Carta stagnola

Qualcuno forse ricorderà l’immagine dell’Hammersmith Bridge, il ponte più importante di Londra, tutto ricoperto di stagnola. Siamo nel cuore dell’estate 2022 e il Regno Unito brucia sotto il sole: un’emergenza climatica mai vista prima costringe a dotare la struttura di una “coperta termica”.

La carta stagnola ha capacità di materiale isolante ma per le sue caratteristiche, com’è noto, è molto utilizzata in cucina, soprattutto per avvolgere e conservare i cibi. Anche se la chiamiamo carta, è a tutti gli effetti un foglio di alluminio. Di conseguenza occorre fare molta attenzione al suo smaltimento ai fini del riciclo, consultando anche le indicazioni del nostro Comune: tendenzialmente va gettata nella raccolta dei metalli.

Se è molto sporca e impossibile da ripulire, a causa dei cibi che ha protetto, allora va buttata nel bidone dell’indifferenziata.

Sacchetti alimentari

Accanto alla stagnola, tra il piano cottura e il frigorifero, fanno un gran lavoro anche i sacchetti alimentari. Dai biscotti ai confetti, bianchi o trasparenti, sottovuoto e richiudibili, grandi o piccoli: ce ne sono di tutti i tipi. Partiamo da quelli classici che utilizziamo da sempre per il pane e la focaccia: se sono puliti vanno tra carta e cartone, se invece sono unti o sporchi finiscono nell’umido.

Altrettanto utili sono poi i sacchettini che si mettono nel congelatore: una volta concluso il loro compito, sono destinati all’indifferenziata. In base al tipo di materiale di cui sono fatti, sempre se sono puliti, alcuni di questi sacchetti potrebbero dover essere gettati nella plastica.

A proposito di cibi, da dicembre a febbraio, 150 donne e uomini si sono confrontati per proporre a Bruxelles 23 raccomandazioni con l’obiettivo di affrontare il problema dello spreco alimentare: così i cittadini europei hanno cercato di dare un segnale di svolta proprio su questo tema.

Fazzoletti di carta

Se l’Hammersmith Bridge londinese si è vestito di carta stagnola, come dicevamo, il Tamigi ha avuto a che fare con un’isola di fazzolettini. La Wet Wipe Island, grande quanto 2 campi da tennis, ha cominciato a formarsi nel 2017 e nel corso del tempo ha provato addirittura a cambiare il corso del fiume della capitale inglese.

Tornando al presente, se consideriamo il meteo di queste settimane, il mese di maggio è stato sinonimo più di autunno che di primavera. Viste le basse temperature e gli sbalzi, potrebbe esserci stato un picco nel consumo dei fazzoletti tra raffreddori inaspettati e soffiate di naso. Solitamente questi “fogli” bianchi sono fatti di cellulosa: risultano quindi abbastanza inquinanti e pericolosi per l’ambiente. Per smaltirli correttamente è bene consultare le regole del proprio Comune di residenza. Generalmente finiscono nell’indifferenziata.

Nel corso della pandemia i riflettori erano puntati sui rifiuti biologici: è da allora che, per evitare rischi di contagio, si cerca a maggior ragione di evitare il più possibile di gettare i fazzoletti nel bidone dell’organico.

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