Ambiente

Splash! Caffè, radiografie e carta uovo di Pasqua: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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16 maggio 2023 Aggiornato alle 17:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Carta dell’uovo di Pasqua

A partire dal ponte di Pasqua fino a oggi, passando per la Festa della Liberazione, molti di noi potrebbero aver vissuto un viaggio o una gita fuori porta da ricordare. Infatti, stando all’analisi condotta dall’Osservatorio sul turismo di Confcommercio e realizzata da SWG, tra il 9 e il 25 aprile oltre 16 milioni di italiani hanno fatto vacanze nel nostro Paese e all’estero, seppure condizionate dai rincari.

Un elemento che non può mancare in questo periodo è il classico uovo di cioccolato, nonostante l’aumento dei prezzi registrati dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori: guardando le materie prime, a esempio, il costo dello zucchero è salito del 54,9%.

Conosco comunque bambini che per l’occasione ne ricevono anche tre o quattro fra genitori, nonni, zii… Visto che tendenzialmente sarebbe meglio mangiarli un po’ alla volta, capita che si arrivi a finirli in questi giorni.

Chiamiamo carta quella che avvolge l’uovo di Pasqua - a me piace sia al latte sia fondente sia bianco, non discrimino niente e nessuno - ma stiamo attenti a non cadere nell’inganno: abitualmente il rivestimento colorato è in plastica (come la coppetta che fa da base) o alluminio (metalli) e si butta di conseguenza.

Inoltre i lacci, i cordoncini e i nastri che di solito chiudono la confezione finiscono invece nel secco. Il cartoncino con gli ingredienti e il foglietto delle istruzioni per la sorpresa vanno nella carta, quelli sì.

Caffè

Il caffè appartiene alla tradizione e alla cultura degli italiani. C’è chi non può iniziare la giornata senza questa miscela, chi ama sorseggiare un espresso a fine pasto, chi accompagna così altri momenti di pausa della giornata e chi lo beve al bar, secondo il rito nazionale, da solo o in compagnia. Si potrebbe aprire la querelle tra moka e macchinette ma non è questa la sede opportuna.

Intanto, secondo uno studio pubblicato il 23 marzo sul New England Journal of Medicine, “gli effetti acuti sulla salute del consumo di caffè rimangono incerti”. L’analisi smentisce l’incidenza della caffeina sulle contrazioni atriali del cuore, nonostante l’impatto negativo su sonno e battiti prematuri ventricolari.

Ad ogni modo - passando al suo smaltimento - il fondo del caffè, insieme al filtro del tè, può essere usato come compost in casa, altrimenti va gettato nel bidone dell’umido. Affacciandosi al mondo delle cialde, se sono di carta finiscono nell’organico, mentre se sono capsule di plastica si possono aprire, in modo da buttare il contenuto e l’involucro separatamente.

Radiografie

Merita un discorso a parte il destino di oggetti legati alla nostra salute come le radiografie: può essere capitato di farne una a tutti noi, ma anche ai nostri amici a quattro zampe, magari in occasione di infortuni o controlli medici.

Le lastre a raggi x sono formate da materiali differenti tra cui plastica, cellulosa, carta e nitrato d’argento. Per questo motivo, trascorso il tempo debito - quando siamo proprio sicuri che non serviranno più -, dobbiamo buttarle nella raccolta indifferenziata.

In ogni caso è sempre bene verificare le indicazioni del proprio Comune di residenza, perché alcune amministrazioni locali potrebbero prediligere la consegna delle radiografie presso gli eco-centri.

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