Bambini

I bambini benestanti fanno più sport

Nelle famiglie statunitensi in cui il guadagno è inferiore a 25.000 dollari l’anno, la partecipazione dei ragazzi a un sano livello di attività sportiva è scesa al 26,6% nel 2021. In Italia la situazione non è migliore
Credit: Cottonbro studio
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
1 aprile 2023 Aggiornato alle 17:00

Negli Stati Uniti esiste un divario tra le famiglie benestanti e quelle che non lo sono, riguardo all’attività sportiva dei più piccoli. Come racconta il New York Times sono diversi gli studi al riguardo. Secondo un’indagine condotta dai Centers for Disease Control and Prevention il 70% dei bambini provenienti da famiglie con un reddito superiore a 105.000 dollari ha fatto sportanche nel 2020, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. Per le famiglie a reddito medio la percentuale si attestava attorno al 51% e solo al 31% per quelle al di sotto della soglia di povertà.

Se in molti istituti pubblici le lezioni di educazione fisica e le attività sportive extra organizzate dalla scuola si sono ridotte al minimo per i tagli alla spesa degli ultimi mesi, parallelamente sta sbocciando un florido mercato multimiliardario che investe sull’industria sportiva giovanile privatizzata, rivolto a famiglie che possono permettersi cifre da capogiro - centinaia o migliaia di dollari ogni stagione - per quote di club, divise, attrezzature, viaggi ai tornei e coaching privato.

Una recente ricerca dell’Aspen Institute ha rilevato che tra i bambini provenienti da famiglie che guadagnano meno di 25.000 dollari all’anno, la partecipazione a un sano livello di attività sportiva è scesa al 26,6% nel 2021 dal 34,1% nel 2013.

Nello stesso periodo tra le famiglie con redditi superiori a 100.000 dollari si sono spesi in media 1.188 dollari all’anno per far giocare il piccolo a calcio, 1.002 dollari per il basket e 714 per il baseball.

Anche in Italia, esiste un divario importante nell’attività sportiva tra i giovani. Secondo un report del 2022 di Openpolis sono circa 6 su 10 i bambini che praticano sport nel tempo libero, in modo continuo o perlomeno saltuario ma le differenze tra nord e sud sono notevoli.

Sono almeno 7 su 10 in Valle d’Aosta (80,3%), nelle province autonome di Bolzano (74,2%) e Trento (70,2%), in Friuli Venezia-Giulia (71,1%) e in Lombardia (70,2%). Mentre le regioni con la minore pratica sportiva tra bambini e ragazzi sono tutte nel Mezzogiorno. In particolare Campania, Sicilia e Basilicata non raggiungono la quota del 50%. Poco sopra questa soglia Puglia e Calabria, con rispettivamente il 50,8% e il 51,5%. Sono infine il 41,4% i bambini e i ragazzi tra 3 e 17 anni che praticano sport nel tempo libero in Campania, quasi la metà della Valle d’Aosta.

Questo divario è da ricondurre, secondo l’analisi di Openpolis, alla condizione economica delle famiglie all’educazione alla salute, fino all’offerta di luoghi dove praticare sport sul territorio.

In diversi casi i territori in cui tanti ragazzi non fanno sport sono gli stessi, poi, che risultato meno dotati di impianti sportivi. Per esempio, la Campania - ultima per quota di bambini e ragazzi che praticano sport in modo almeno saltuario - è anche la seconda regione con il minor numero di palestre scolastiche, dopo la Calabria (in fondo alla classifica per quota di ragazzi che fanno attività sportiva). Allo stesso modo, dispone di meno palestre scolastiche della media anche la Sicilia, penultima regione per pratica sportiva tra i minori. Solo la Basilicata e Puglia, rispettivamente terzultima e quartultima per assiduità sportiva, hanno invece una quota di scuole con palestra tendenzialmente in linea con la media nazionale.

Questa tendenza è però da analizzare con grande cautela: la carenza di luoghi dove fare attività è infatti indicata come motivazione dall’11,8% degli 11-14enni che non fa sport e rappresenta solo uno dei tanti motivi che allontanano dalla pratica nell’infanzia. Tra gli altri, chiaramente, anche la mancanza di tempo o interesse oppure le disponibilità economiche della famiglia.

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