Futuro

L’attività fisica è come una medicina

Che lo sport faccia bene non è certo una novità ma adesso una ricerca scientifica equipara i vantaggi dell’esercizio fisico ai farmaci nel trattamento dell’eiaculazione precoce
Credit: Anna Shvets
Tempo di lettura 3 min lettura
12 marzo 2023 Aggiornato alle 17:00

Fare sport può combattere l’eiaculazione precoce. A dirlo è uno studio pubblicato lo scorso 22 febbraio su Trends in Urology & Men’s Health.

Gli scienziati hanno indagato gli approcci non farmacologici per il trattamento di questa problematica partendo dalla revisione di oltre 50 studi che hanno coinvolto più di 3000 persone, già disponibili in letteratura ma mancanti di dati conclusivi e condivisi.

Molto probabilmente, la combinazione di approcci farmacologici, comportamentali e psicologici è la più vantaggiosa per la risoluzione di questo problema ma questa ricerca dimostra come l’esercizio fisico sia utile quanto i farmaci.

Nelle prime decadi del ventesimo secolo l’eiaculazione precoce era considerata, specialmente nella teoria psicoanalitica, come una nevrosi legata a conflitti inconsci, e veniva tratta con l’analisi.

La prima definizione di questa patologia è stata introdotta da William Masters e Virginia Johnson, due sessuologi americani, nel 1970 come “l’incapacità di un uomo di ritardare l’eiaculazione abbastanza a lungo da permettere al partner di raggiungere l’orgasmo nel 50% dei tentativi di rapporto”.

Nel 2014 The International Society of Sexual Medicine ha definito precoce l’eiaculazione che si verifica entro un minuto dalla penetrazione a partire dalla prima esperienza sessuale, o una riduzione clinicamente significativa, e fastidiosa, del tempo di controllo sull’eiaculazione di circa tre minuti.

Anche se spesso la condizione è spesso considerata a sé, in realtà quasi nel 50% dei pazienti è associata a disfunzione erettile e questo ha portato a una sua ridefinizione in uno studio del 2021, dove si parla di “perdita di controllo dell’erezione e dell’eiaculazione”. A causa di una mancata definizione chiara e standard, quindi, il trattamento di questa patologia resta ancora oggi difficoltoso.

Nel nuovo studio si sottolinea come l’eiaculazione precoce sia associata a conseguenze dannose per la salute mentale e relazionale, tra le quali disagio psicologico, scarsa autostima, ansia, disfunzione erettile, diminuzione della libido e relazioni interpersonali scadenti.

«Sappiamo che l’eiaculazione precoce è un disturbo comune tra gli uomini di tutto il mondo. La mancanza di una chiara definizione di cosa sia, o non sia ha ripercussioni in termini di trattamento, e i farmaci efficaci disponibili sono relativamente pochi», ha dichiarato Lee Smith, uno degli autori della ricerca. Spesso inoltre sono accompagnati da effetti indesiderati, pertanto, gli approcci non farmacologici devono essere preferiti.

Oltre a dimostrare come l’attività fisica porti a benefici paragonabili a quelli indotti dall’uso di farmaci per l’eiaculazione precoce, la ricerca ha esaminato gli approcci di varie forme di psicoterapia, come quella sessuale o di coppia, che generano effetti positivi nel ritardare il tempo di eiaculazione.

L’eiaculazione precoce è la disfunzione sessuale più comune per gli uomini e la riluttanza a segnalare il problema rende particolarmente difficile la progettazione di studi in questo campo ma sapere che lo sport sia un grande aiuto, non solo in questo ambito, deve rassicurare. Come spesso accade basterebbe parlarne di più.

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