Futuro

Funghi allucinogeni, una cura contro la depressione?

Lo studio clinico pubblicato sul New England Journal of Medicine mostra come la psilocibina può aiutare chi è affetto dalla “malattia del secolo”
Credit: whereonmonday.com 
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8 novembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Nel mondo quasi 300 milioni di persone soffrono di depressione. Questo dato, tra l’altro, è relativo a un paio di anni fa e potrebbe essere sottostimato, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19. Nel parlare di depressione, l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) lo ha definito fra i disturbi psichici come la “malattia del secolo”.

Da anni medici e scienziati stanno dunque sperimentando varie terapie nel tentativo di alleviare la depressione, anche con alleati difficili da ipotizzare: i cosiddetti funghi magici. I funghi allucinogeni, dice il nuovo e importante studio clinico pubblicato sul New England Journal of Medicine - condotto insieme a Compass Pathways, azienda che si occupa di salute mentale - in 22 diversi siti di Regno Unito, Europa e Nord America, grazie al loro composto psichedelico possono aiutare ad alleviare gravi depressioni resistenti ai farmaci, se combinati con la psicoterapia.

Dopo una singola dose di 25 milligrammi di psilocibina, seguita da una serie di sessioni di terapia, un terzo dei pazienti sottoposti a questa terapia e che soffrivano di una depressione grave è andato in rapida remissione. Secondo il professor Guy Goodwin, direttore medico di Compass Pathways, i risultati dello studio clinico su psilocibina e depressione sono stati “eccezionali”.

Circa 100 milioni di persone nel mondo soffrono infatti di una forma di depressione che resiste a terapie e trattamenti con antidepressivi e quasi la metà di queste non è in grado di svolgere anche banali attività quotidiane: i risultati, dunque, forniscono una speranza in più di poter aiutare queste persone. Fra coloro che soffrono di depressione profonda “i tassi di risposta in questo gruppo al trattamento sono generalmente compresi tra il 10 e il 20%. Con il nostro trattamento stiamo assistendo a tassi di remissione a sole 3 settimane di circa il 30%, un risultato molto soddisfacente”, spiega il medico.

Lo studio si è basato su trattamenti a 233 pazienti con depressione resistente ai quali sono state somministrate differenti quantità (1, 10 o 25 mg) di psilocibina chiamata Comp360. Successivamente, sono stati fatti accomodare in posizioni rilassanti ascoltando musica o playlist e indossando anche occhiali da sole per evitare qualunque disturbo e concentrarsi sull’effetto della sostanza. Il tutto veniva monitorato e gestito da un terapeuta sempre presente. In tutti e 3 i casi di dosaggio i risultati mostrano miglioramenti, misurati in base alla scala standard della depressione di Montgomery-Åsberg.

L’impatto maggiore si è registrato nei pazienti a cui è stata somministrata la dose più alta di psilocibina: 3 settimane dopo aver assunto il farmaco, il 29% di questo gruppo era in fase di remissione, rispetto al 9% e all’8% dei gruppi da 10 mg e 1 mg. 3 mesi dopo, un quinto del gruppo ad alto dosaggio ha affermato di avere ancora benefici dal trattamento.

Ci sono stati però, va detto, anche effetti collaterali: dai mal di testa alla nausea, dalle vertigini al senso di affaticamento e alcuni pazienti hanno riferito di episodi di autolesionismo.

Per continuare a esplorare le potenzialità della sostanza attiva presente nei funghi magici entro fine anno sarà avviato uno studio ancora più ampio, di fase 3, che esplorerà gli effetti con la somministrazione di 2 dosi.

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