Futuro

I funghi magici frenano la dipendenza da oppioidi?

Una ricerca pubblicata su Nature svela come la psilocibina dei miceti allucinogeni potrebbe essere la chiave per proteggere le persone dalle dipendenze. Come quelle da eroina
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11 aprile 2022 Aggiornato alle 13:00

Da tabù a speranze. Le “droghe” celebri negli anni Settanta, condannate e vietate, oggi stanno offrendo nuove chance per trattamenti terapeutici di diverso tipo. La comunità scientifica internazionale, dagli Stati Uniti all’Italia, sta svolgendo una serie di ricerche su come piccole dosi di Lsd, psilocibina, ayahuasca e Mdma possano essere utili per il trattamento di vari disturbi psichiatrici quali ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico e anche per aiutare alcune dipendenze.

Proprio in quest’ultimo caso, una nuova ricerca americana apre la strada alla possibilità che i “funghi magici”, con la loro psilocibina (triptammina psichedelica presente in alcuni funghi allucinogeni del genere Psilocybe, Panaeolus, Inocybe, e Stropharia), possano aiutare a sviluppare minori rischi di dipendenza da oppiacei, come l’eroina.

In un gigantesco studio pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori americani emerge infatti come la sostanza psichedelica dei funghi magici a un certo punto della vita di alcune persone che ne hanno fatto uso, abbia significativamente ridotto la probabilità di farli diventare dipendenti dagli oppioidi. I dati disponibili relativi al 2017 indicano che quasi 70.000 persone sono morte in un anno a causa dell’abuso di oppioidi negli Stati Uniti e nel prossimo decennio si stima che la dipendenza possa portare a quasi un milione di decessi.

Per questo motivo gli scienziati hanno deciso di indagare possibili sistemi utili a frenare le dipendenze. Analizzando i dati di quasi 215.000 persone raccolti tra il 2015 e il 2019 è risultato che l’uso di oppioidi era di almeno il 30% meno probabile fra coloro che nella vita avevano assunto psilocibina rispetto a coloro che non ne avevano mai fatto uso. Lo studio dimostra inoltre che chi ha utilizzato psilocibina in media ha il 17-34% in meno di probabilità di aver sperimentato 7 degli 11 sintomi di abuso e dipendenza da oppioidi.

«I nostri risultati suggeriscono che vale la pena indagare sugli effetti protettivi della psilocibina per tutti i criteri diagnostici correlati per il disturbo da uso di oppioidi, inclusi uso eccessivo e tolleranza, stress emotivo correlato agli oppioidi e problemi sociali e lavorativi correlati agli oppioidi» dicono gli esperti.

Quello che hanno osservato i ricercatori è che questa sorta di sistema protettivo non avviene nel caso di peyote, mescalina o Lsd, ma sembra invece che ci sia un legame tra il composto attivo dei funghi magici e la possibilità di frenare la dipendenza e l’abuso di oppioidi. Per ora, gli esperti si dicono certi della possibile connessione, ma sostengono che saranno necessari altri studi per comprendere meglio la relazione.

«La psilocibina era l’unica sostanza psichedelica classica associata alla riduzione delle probabilità di disturbo da uso di oppioidi nell’ultimo anno in un ampio campione rappresentativo a livello nazionale della popolazione statunitense» precisano i ricercatori di Harvard e Yale che hanno condotto lo studio.

Una delle possibilità che gli esperti stanno prendendo in esame per comprendere la relazione fra uso e minore dipendenza da oppioidi è che la psilocibina potrebbe interferire con la trasmissione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori collegati alla dipendenza nel cervello. Allo stesso tempo potrebbero però avere un valore anche le esperienze “mistiche” e spirituali che le persone dicono di aver ottenuto attraverso l’uso di funghi magici: questo tipo di vissuti potrebbero aver aiutato le persone a sconfiggere eventuali dipendenze da eroina o altre sostanze a base di oppiacei, che sono responsabili del 70% di tutti i decessi da overdose negli States.

Mentre gli studi sulla psilocibina proseguiranno, i ricercatori chiosano ricordando come «esiste una chiara necessità di identificare interventi più efficaci per il disturbo da uso di oppioidi, nonché di esplorare i fattori protettivi che possono aumentare la probabilità di astinenza da questi composti che creano dipendenza. E la psilocibina potrebbe essere uno di questi» .

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