Ambiente

Ucraina: tra le vittime, anche l’ambiente

Il governo ha denunciato 36 miliardi di danni all’ecosistema causati dalla guerra, tra inquinamento dell’aria e del suolo. Ad agosto circa il 30% delle aree protette sarebbero state bruciate
Il risultato degli attacchi missilistici russi contro Zaporizhzhia durante la notte di martedì 11 ottobre 2022
Il risultato degli attacchi missilistici russi contro Zaporizhzhia durante la notte di martedì 11 ottobre 2022 Credit: State Emergency Service of Ukraine/Cover Images via ZUMA Press
Tempo di lettura 3 min lettura
13 ottobre 2022 Aggiornato alle 11:00

Continuano ad aggravarsi gli impatti ambientali in Ucraina a seguito dell’invasione da parte delle forze armate russe. Secondo le ultime stime del governo ucraino presieduto dal presidente Zelensky i costi complessivi sarebbero saliti a circa 36 miliardi di euro, suddivisi in 24,6 miliardi per l‘inquinamento dell’aria e 11,4 miliardi per l’inquinamento del suolo.

La distruzione dell’ecosistema sarebbe causata dalle continue operazioni militari in corso, soprattutto nella parte sud-orientale della nazione, dai bombardamenti avvenuti in questi mesi e dall’impossibilità di salvaguardare il territorio, e le specie a rischio, a causa della mancanza di personale e risorse economiche.

Ad agosto, secondo il Ministero della protezione ambientale e delle risorse Naturali, circa il 30% delle aree protette sarebbero state bombardate, inquinate, bruciate o rovinate dal passaggio dei mezzi corazzati, per un totale di 3 milioni di acri. Numerosi incendi hanno interessato vaste parti del Paese con più di 37.000 fuochi nei primi 4 mesi, che hanno danneggiato una superficie pari alle dimensioni del Texas.

Notevoli sono le preoccupazioni per le centrali nucleari, soprattutto per quella situata vicina alla città di Zaporizhzhia, al centro di violenti combattimenti fra le truppe russe e quelle ucraine. E continuano a esserci perdite incontrollate di rifiuti chimici e industriali nelle zone minerarie distrutte o abbandonate, oltre che la presenza di detriti tossici provenienti dagli innumerevoli edifici bombardati, tanto che solo nella città di Kharkiv si stimano 350.000 metri cubi di materiale distrutto.

A queste problematiche si aggiunge la drammatica questione delle bombe inesplose e dei campi minati, che secondo le ultime stime ammonterebbero a 200.000 km2. Infine per la ricostruzione delle infrastrutture nel corso del prossimi anni potrebbero venire emesse altre 79 milioni di tonnellate di gas alteranti.

Il ministro dell’ambiente ucraino Ruslan Strilets ha comunicato che l’Unione Europea e il Dipartimento di Stato americano stanno lavorando congiuntamente con il governo ucraino per finanziare nuovi progetti a tutela degli habitat naturali intaccati dalla guerra: «Vediamo che il sostegno dell’Europa e di altri Paesi è in aumento. Sono sicuro che la stessa situazione continuerà in futuro. Faremo del nostro meglio per utilizzare questo supporto non solo per l’Ucraina ma per tutto il mondo e per un futuro migliore per la civiltà».

Ha poi aggiunto che Polonia, Lituania e la Repubblica Ceca stanno fornendo assistenza al governo di Kyiv per implementare una migliore legislazione a favore dell’ambiente che aiuterà la nazione ad accelerare l’adesione all’Unione Europea: «Stiamo lavorando duramente per migliorare la nostra legislazione e sincronizzarla con la legislazione dell’Unione europea, in modo da poter essere un membro a pieno titolo dell’Ue in futuro», ha dichiarato il ministro.

Leggi anche
Posizioni delle trincee russe con munizioni e altri resti di guerra a Malaya Rohan (Ucraina), nell’area utilizzata per i bombardamenti di artiglieria durante l’occupazione della regione
Guerra
di Alessandro Leonardi 3 min lettura
Alcuni volontari al lavoro presso l’Help Ukraine Center a Lublino, in Polonia
esteri
di Redazione 3 min lettura