Diritti

Verdi e Sinistra (ben) alleati per i diritti

Oggi, per la serie Valutazione dei programmi elettorali, diamo uno sguardo alla coalizione più impegnata sul tema dei diritti
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Europa Verde parlano con i giornalisti davanti a Montecitorio, il 2 agosto 2022
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Europa Verde parlano con i giornalisti davanti a Montecitorio, il 2 agosto 2022 Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 6 min lettura
22 settembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Il programma dell’alleanza Europa Verde/Sinistra Italiana è, in materia di diritti, il più ricco e dettagliato di quelli che abbiamo visto finora.

Non sorprende, quindi, che il programma condiviso abbia al suo interno molte delle proposte che abbiamo visto, a esempio, tra i punti programmatici di Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle, che vengono però ampliati e superati.

Anche in questo caso il dubbio (legittimo) è: sulla carta tutto molto bello, ma poi? Riusciranno i parlamentari eletti (sempre se lo saranno) a portare il Partito Democratico – con cui i partiti di Fratoianni e Bonelli si sono coalizzati – e i suoi irriducibili franchi tiratori verso un ampliamento dei diritti o il solito muro di ostruzionismo impedirà di approvare le riforme minime, figuriamoci gli aspetti più radicali o controversi?

Diritti Lgbtqi+

Approvazione della legge contro l’omobitransfobia sul modello del Ddl Zan e matrimonio egualitario sono la base del programma di Alleanza Verdi e Sinistra. Che, però, fanno un passo in più, elencando una serie di provvedimenti che, benché inclusi per legge nel contratto matrimoniale e quindi automaticamente estesi anche alle coppie dello stesso sesso in caso di matrimonio per tutti, è significativo vedere scritti per la prima volta nero su bianco: «accesso alle adozioni per persone single e per le coppie dello stesso sesso, accesso ai percorsi di procreazione medicalmente assistita per donne e coppie di donne, riconoscimento di pari diritti per i figli e le figlie con genitori dello stesso sesso».

Non solo: il programma va oltre nella tutela delle persone Lgbtqi+, attraverso la proposta di introdurre una legge, sul modello di quanto stanno facendo diversi Paesi in Europa, per vietare i trattamenti di conversione, meglio conosciuti come terapie riparative, che «attraverso pratiche di qualsiasi natura hanno come obiettivo quello di modificare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona».

Fine vita e legalizzazione della Cannabis

Nel capitolo “l’Italia Libera” viene proposta non solo l’introduzione di «una legge sul fine vita che ascolti le disperate richieste di tante e tanti di poter mettere fine alla propria vita con dignità», ma anche la legalizzazione della coltivazione della cannabis per uso personale per dare una risposta concreta a chi ne ha bisogno e una sferzata reale agli interessi della criminalità organizzata.

Fin qui siamo in linea con quanto proposto anche da Pd e Cinque Stelle, ma il programma di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana fa un passo in più, prevedendo una legge che «favorisca la nascita di ambiti non profit di condivisione collettiva (Cannabis Social Club). Una legge che rimuova lo stigma e ripari ai danni del proibizionismo, a partire dalla cancellazione delle sanzioni penali e amministrative» e introducendo una serie di incentivi per la coltivazione della canapa industriale che, ricordano i promotori, «assorbe da 8 a 15 tonnellate di CO2 per ettaro di coltivazione all’anno».

Donne, parità e violenza di genere

«Noi siamo qui a difendere quei diritti acquisiti e che oggi vengono sempre più spesso messi sotto attacco da chi vuole colpire le donne e la loro libertà di autodeterminarsi. Siamo qui a lottare per la parità salariale e per creare le condizioni affinché le donne possano trovare il giusto riconoscimento in posizioni apicali e “ruoli decisionali”. Siamo qui a difendere la legge che consente l’interruzione volontaria di gravidanza e soprattutto la sua possibile e corretta applicazione in tutte le nostre città».

Se nel capitolo LItalia che ama vengono messi subito in chiaro i punti fondamentali che animano il programma, in quello LItalia è donna vengono dettagliate le misure che Alleanza Verdi e Sinistra Italiana prevedono in materia di lavoro femminile, citando significativamente non solo quello retribuito ma anche quello «in forma gratuita (lavoro di cura)».

Interventi contro la disparità economica, contrasto alle molestie sessuali sul posto di lavoro attraverso l’applicazione della Convenzione ILO 190, maggiore presenza delle donne nei ruoli decisionali, infrastrutture sociali sul luogo di lavoro per le neomamme, congedo di maternità obbligatorio retribuito al 100% per almeno 2 mesi prima del parto e per i 6 mesi successivi, oltre che un congedo di paternità che si aggiunge e non sostituisca quello della madre sono solo alcune delle misure previste per «rendere l’Italia un paese a misura di donna», a cui si aggiungono elementi per il contrasto alla violenza «degli uomini contro le donne, una piaga che non si rimargina, anzi si allarga». Il programma non usa il termine violenza di genere, a cui preferisce “violenza maschile contro le donne”.

Immigrazione e cittadinanza

In materia di immigrazione, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana propone l’abolizione della Bossi-Fini, politiche di non respingimento, superamento dei «vergognosi accordi con la Libia», contrasto a qualsiasi forma di criminalizzazione dell’aiuto e della solidarietà e parallelo sostegno a chi è impegnato nell’accoglienza e nel salvataggio, oltre alla facilitazione delle procedure burocratiche.

I due partiti propongono anche una riforma solidale del diritto d’asilo a livello europeo e, soprattutto, unici tra i candidati che abbiamo visto, l’estensione del diritto di asilo per proteggere anche «i rifugiati climatici e ambientali».

Anche in materia di cittadinanza il programma supera quello degli altri partiti, che o non prendono posizione o si impegnano ad approvare lo ius scholae, promettendo «una nuova legge sulla cittadinanza, che parta dallo ius soli e dallo ius scholae, per restituire piena dignità ai tanti e alle tante cittadine che “da straniere/i” contribuiscono alla ricchezza del nostro Paese», menzionando per la prima volta lo ius soli, ovvero la possibilità di prendere la cittadinanza nel paese in cui si nasce.

Diritto alla casa

Prendendo atto che in molte città non è più garantito il diritto all’abitare a causa del caro affitti e dei prezzi del mercato immobiliare, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana ritiene che «la migliore soluzione praticabile a questo problema sia il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, che le politiche degli ultimi decenni hanno di fatto smantellato nella sua dimensione di welfare diffuso, relegandola a una dimensione meramente assistenziale ed emergenziale».

Non solo, quindi, viene proposta un fondo per l’acquisizione degli immobili posti a garanzia di crediti deteriorati nel sistema bancario, ma si prevede un fondo per contestare gli sfratti per morosità involontaria e, soprattutto, un tetto agli affitti brevi, che sarebbero una delle principali cause dell’emergenza abitativa.

Spetterebbe ai comuni individuare la soglia massima di posti letto destinabili ad affitti brevi, comunque con un limite massimo pari al 20% della popolazione residente. Per i locatari dovrebbe essere introdotta una licenza comunale, con rotazione periodica quinquennale tra i richiedenti.

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