Economia

Buy now, pay later

Compri ora ma paghi solo la prima rata (su 3) anche per piccoli acquisti. Questo nuovo sistema, però, rischia d’innalzare il livello di indebitamento. A sostenerlo, la Financial Conduct Authority
Credit: Adam Cao
Tempo di lettura 7 min lettura
19 settembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Alzi la mano chi non ha mai desiderato di arrivare il prima possibile al momento dell’indipendenza economica, quel momento magico in cui si sarebbe avuto il proprio denaro disponendone come meglio si credeva.

Oggi quel confine si sta spostando sempre più avanti, complici infiniti curricula universitari seguiti da anni di stage non pagati o pagati male, contratti a progetto e un mercato del lavoro sempre più saturo e selvaggio.

Insomma, non è facile essere giovani con poche disponibilità economiche, soprattutto in un contesto dove si viene quotidianamente bombardatə dai messaggi di aziende, guru e influencer che ci dicono come dobbiamo vivere, ma soprattutto cosa dobbiamo comprare per essere più felici.

A questo si è aggiunto un profondo cambiamento nelle nostre abitudini di consumo. La pandemia ha spostato ancora di più le transazioni commerciali online, facilitando i canali di accesso ai prodotti e modificando i meccanismi mentali che ci portano all’acquisto. Le piattaforme digitali azzerano le barriere fisiche e di tempo con i prodotti e con il denaro potenzialmente favorendo un tipo di acquisto impulsivo e meno consapevole.

E così come è cambiato il nostro modo di acquistare, sono cambiate anche le modalità di accesso al denaro grazie a un nuovo sistema del Buy now, pay later (BNPL, Compra ora, paga dopo), un servizio fornito inizialmente da piccole startup del mondo fintech (ora raggiunte da colossi come Amazon, PayPal e Apple) con l’obiettivo di fornire credito in modo più facile e fluido rispetto ai tradizionali intermediari finanziari.

Il meccanismo è molto semplice: avviene tramite app o piattaforma online e si può utilizzare sia sugli e-commerce che nei negozi fisici. Al momento del pagamento viene offerta l’opzione di usufruire di rate a costo zero. Il numero delle rate è minimo (di solito 3) e al momento dell’acquisto si paga solo la prima mentre le altre devono essere corrisposte mensilmente a partire dal mese successivo.

Il guadagno della fintech che offre questo servizio viene esclusivamente dalle commissioni pagate daə venditorə che si aggirano intorno al 3% dell’importo della transazione. Il fatto che così tanti e-commerce e negozi accettino la soluzione BNPL non deve stupire. Nonostante le commissioni garantisce comunque un miglior margine di guadagno per chi vende. Uno studio commissionato da PayPal ha infatti dimostrato che ben il 63% deə acquirenti abbandonerebbe il carrello se non fosse presente l’opzione del pagamento a rate.

Da un lato lə venditorə si assicura un guadagno immediato il 63% delle volte in più a fronte di una piccola commissione, mentre per l’acquirente significa la possibilità di acquistare subito un bene per il quale avrebbe magari dovuto aspettare, senza dover pagare interessi e senza dipendere dai lenti processi burocratici per la verifica del merito creditizio. Il contatto inoltre non impatta sul credit scoring deə cliente lasciando spazio per altri eventuali prestiti.

Questa forma di accesso al credito per piccoli acquisti ha subito un’impennata durante la pandemia. Con le sue caratteristiche che ricordano quelle del micro credito ha favorito l’inclusione finanziaria di ampie fasce della popolazione e ha avuto il merito di promuovere i consumi in un momento di difficoltà economica.

Ma non è tutto oro quel che luccica, tanto che i Regulator in Europa e nel Regno Unito hanno iniziato a monitorare le BNPL, considerate un pericolo per i consumatori. Secondo la Financial Conduct Authority (FCA) l’accesso semplificato al credito potrebbe portare a un innalzamento del livello di indebitamento oltre la soglia della sostenibilità.

Suddividere l’importo di un acquisto in rate significa eliminare l’elemento deterrente del prezzo (di fatto si instaura un meccanismo psicologico per cui chi compra tende a considerare come il prezzo totale solo la prima rata) rendendo lə consumatorə più favorevole ad acquisti impulsivi e a scelte finanziarie meno consapevoli. Spesso le app che forniscono servizi BNPL sono esterne a quelle di gestione del conto corrente o delle carte di credito e questo impedisce di tenere traccia del rapporto spesa/guadagno. Inoltre secondo la FCA ben il 20% deə utenti ha più di una linea di credito attiva in contemporanea.

Questo risulta particolarmente insidioso per lə giovani appena atterratə nel mondo del lavoro e per tutte le categorie di consumatorə che possiedono meno sensibilità finanziaria. A questo, secondo il sito americano di notizie SFgate, si è aggiunto un trend che imperversa su TikTok dove l’indebitamento viene non solo normalizzato, ma reso perfino qualcosa di desiderabile.

Certo, è difficile pensare che qualcuno possa finire in bancarotta con prestiti di poche centinaia di euro, ma quello che preoccupa i Regulator è che si instauri l’abitudine di spendere regolarmente più di quello che si guadagna creando a lungo termine una situazione insostenibile di precarietà finanziaria strutturale.

Un altro aspetto che ha attirato l’attenzione dei Regulators è il tema della concorrenza e della trasparenza. Spesso chi si avvale dei servizi BNPL non si rende conto di star stipulando un contratto di credito vero e proprio. La documentazione fornita dalle aziende non è al 100% trasparente e spesso sono nascoste clausole di multe salate in caso di mancato pagamento delle rate.

Come ultimo punto di attenzione c’è la quasi assoluta mancanza di controlli. Per rendere fluido e semplice il processo le compagnie che forniscono credito non possono svolgere analisi approfondite sul merito creditizio dei propri clienti. Questo rischia di creare un bias nei confronti cattivə pagatorə aumentando il rischio di default.

Secondo i dati raccolti dalla società di ricerche Piplsay, sul mercato statunitense ben il 36% deə utentə ha pagato in ritardo una o più rate mentre la società globale di intelligence decisionale Morning Consult ha trovato una correlazione tra l’utilizzo di servizi BNPL e lo scoperto sul conto corrente.

Il mancato rispetto delle scadenze delle rate comporta il pagamento di pesanti penali che spesso lə consumatorə non possono permettersi, trovandosi costrettə a prendere altri prestiti a tassi molto alti o a indebitarsi con amici e parenti.

In Italia, secondo la ricerca commissionata da PayPal, gli acquisti BNPL sono 3 volte superiori ai normali acquisti online. Il 76% deə intervistatə ha dichiarato di essere più invogliatə all’acquisto se esiste l’opzione. Il fenomeno interessa in modo particolare i millennial e la generazione Z che per il 50% ha dichiarato di abbandonare il carrello quando non può paga a rate, ma anche la popolazione più anziana.

Nonostante l’evidente appeal che queste soluzioni di pagamento esercitano suə consumatorə nell’ultimo periodo il settore è però entrato in crisi, complice la generale situazione economica. L’inflazione ha diminuito il desiderio di spesa e l’innalzamento dei tassi di interesse ha reso più difficile per le aziende procurarsi capitale da investire.

Escludendo i grandi attori, le piccole fintech che operavano nel mercato hanno perso di valore. Klarna, la startup svedese pioniera nel campo, valutata in borsa 46 milioni nel 2021 oggi è quotata appena 6,5 ed è stata costretta a licenziare il 10% del suo personale.

Tra l’intervento dei Regulators e la situazione finanziaria generale sembra che, nonostante il successo di pubblico, il destino del BNPL sia appeso a un filo. Resta da vedere se il mercato e le autorità riusciranno ad assorbire questo elemento di novità che ha avuto l’innegabile merito di aprire canali di credito a fasce della popolazione generalmente escluse dall’accesso ai prestiti tradizionali, rendendolo però trasparente e sicuro per le consumatorə.

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