Ambiente

E così l’Italia va in fumo

Mentre in Europa gli incendi sono triplicati, tra temperature bollenti e terreni secchi non si placa l’emergenza roghi nel nostro Paese
Il grande incendio divampato il 4 luglio scorso in via della Pineta Sacchetti (nell’area del parco del Pineto)
Il grande incendio divampato il 4 luglio scorso in via della Pineta Sacchetti (nell’area del parco del Pineto) Credit: ANSA / Massimo Percossi
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19 luglio 2022 Aggiornato alle 07:00

Triplicati. Gli incendi nell’Europa dell’estate 2022, stretta fra la morsa del caldo e della siccità, rispetto alle medie del periodo 2006-2021 sono più che triplicati: da inizio anno se ne contano oltre 1750 contro una media di circa 470 all’anno.

In queste ore condizioni critiche si registrano in Bulgaria, Romania, Croazia, Spagna e in parte ancora anche Portogallo e Francia (dove sono bruciati 14mila ettari in Gironda), tutti territori dove le fiamme stanno devastando case e foreste e costringendo centinaia di persone alla fuga. Secondo i dati dell’European forest fire information system (Effis) solo quest’anno in Europa sono bruciati 346mila ettari di foreste, praticamente una superficie più grande dell’intera Valle d’Aosta.

Anche in Italia la situazione è preoccupante, con il numero e l’intensità dei roghi che continua a crescere a causa sia di territori secchi dove il vento alimenta le fiamme, sia per alcuni episodi di dolo. Da inizio anno finora nel nostro Paese sono andati in fiamme circa 230 chilometri quadrati di boschi e foreste, come la superficie di tutta la città di Reggio Emilia per dare un’idea.

Secondo i dati trasmessi dall’Effis, quanto bruciato finora nella Penisola rappresenta già il 40% dei roghi di tutto il 2020. Tra le zone più colpite, oltre al Lazio e alla Capitale, anche la Sardegna, sorvolata da una ventina di Canadair nelle ultime ore impegnati a spegnere più di 20 incendi.

Oltre ad alcuni roghi che hanno interessato la zona di Bolzano, al Nord in Friuli Venezia Giulia c’è stato un pesante incendio nella zona della Città Fiera di Udine e in Veneto sono state tratto in salvo una decina di persone dopo l’espandersi di un rogo, in particolare quello che ha coinvolto la pineta di Bibione, con alcuni vacanzieri costretti a gettarsi in acqua per sfuggire al fuoco.

Nel frattempo, l’inferno di Roma, città bollente e già colma e in ginocchio per l’emergenza rifiuti e cinghiali, sembra non trovare fine. Dopo gli incendi dei giorni scorsi con colonne di fumo visibili chiaramente persino da piazza San Pietro, le fiamme hanno coinvolto anche la zona Pisana nella Tenuta dei Massimi, dove a causa di sterpaglie bruciate è divampato un rogo complesso da contenere. In questo caso, è stata fermata una persona sospettata di dolo sulla quale ora sta indagando la polizia: si tratta di un 62enne intercettato mentre aveva ancora l’accendino in mano.

Fiamme anche in zona Seprentara all’interno del Parco di Largo Labia e sul lungomare Lutazio Catulo a Ostia, così come un rogo doloso avrebbe distrutto il giardino sensoriale a Torre Maura, mentre nel week-end si sono registrati incendi nei pressi della A1 in direzione Colleffero, che hanno portato a diversi chilometri di coda in autostrada. Oltre a Roma, sono stati segnalati incendi anche nel casertano e nel nord della Puglia.

Purtroppo, ricordano gli esperti, in questo luglio in cui si contano almeno una decina di città da bollino rosso, territori particolarmente secchi a causa della siccità e previsioni che indicano temperature sopra i 40 gradi ancora per diversi giorni, il rischio di nuovi incendi resta altissimo e costante in tutta Italia.

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