Economia

Le nuove imprese femminili? Le trovi in Puglia e Campania

22.500 nei primi 9 mesi dello scorso anno. I numeri parlano chiaro: la riscossa delle startup parte dal Mezzogiorno.
Credit: Adam Winger
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16 gennaio 2022 Aggiornato alle 12:00

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere (novembre 2021), il Mezzogiorno è l’area del Paese che registra il maggior numero di nuove imprese femminili (22.500) nei primi 9 mesi del 2021. I numeri dell’ultimo report nazionale delle start up e PMI, redatto in collaborazione con Infocamere e con il supporto del sistema delle Camere di Commercio, parlano chiaro: ne sono state costituite 14.032, in aumento di 540 unità rispetto al trimestre precedente (+3,3%). Oltre alla Lombardia che si conferma al primo posto della classifica nazionale con 3.755 realtà, seguono il Lazio (11,6% del totale) e la Campania (8,9%), poi Veneto e Piemonte.

Un record invidiabile è quello della regione Puglia che guida l’avanzata delle start up meridionali con oltre 500 nuove aziende negli ultimi 3 mesi, con una crescita complessiva del 3,3%. Un dato positivo ci viene anche dalla Basilicata, con le sue 133 start up a guida femminile.

Un esempio interessante di start up meridionale è quello di Teresa Spina che ha fondato Boss.wmn, una community che punta a mostrare la forza dell’imprenditoria al femminile. L’idea è quella di valorizzare il lato più umano dell’impresa: la persona che dà vita alla struttura imprenditoriale. La sua start up nasce infatti con l’obiettivo di far conoscere da vicino il mondo imprenditoriale femminile. Il format si basa su interviste video trasmesse su YouTube da imprenditrici di successo che raccontano la loro esperienza: da come nasce l’azienda alle problematiche che hanno vissuto e superato e, soprattutto, cosa le ha spinte a Intraprendere questa avventura.

In questo quadro si inserisce l’obiettivo del pacchetto di misure promosso dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che ha integrato le risorse a sostegno dell’imprenditoria femminile con i 400 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo scopo è quello di incentivare le donne a entrare nel mondo delle imprese attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi. Si tratta di un intervento fortemente voluto dal Mise, che punta a rendere strutturali le agevolazioni per favorire la partecipazione delle donne nel mondo delle imprese rafforzando e ridisegnando gli attuali incentivi a supporto dell’imprenditoria femminile per aumentare la loro efficacia.

Anche in Campania si registra un buon attivismo: la BCC di Napoli e l’Ente Nazionale per il Microcredito hanno firmato un patto per sostenere la crescita delle piccole imprese attraverso progetti di microcredito e servizi di accompagnamento, tutoraggio e monitoraggio per le start up e le attività di dimensione relativamente ridotte, soprattutto quelle gestite da donne e giovani. Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, non nasconde la sua soddisfazione: “Abbiamo costituito le basi per un ulteriore passo avanti verso quel percorso di sostegno concreto all’economia reale che invoca risposte veloci ed efficaci per creare posti di lavoro, contrastando la disoccupazione sia giovanile che femminile”.