Ambiente

Foreste: l’ABC della Fao per salvarle

Azzerare, Battersi, Contribuire: sono le tre parole chiave della Food And Agricolture Organization per trasformare le foreste in alleate contro il surriscaldamento
Smettere di disboscare, dice la FAO, ci permetterà di evitare 3,6 gigatonnellate di CO2.
Smettere di disboscare, dice la FAO, ci permetterà di evitare 3,6 gigatonnellate di CO2. Credit: Sebastian Liste/NOOR for FAO
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10 maggio 2022 Aggiornato alle 07:00

Per dare una svolta al ripristino della salute del Pianeta dobbiamo riuscire ad applicare l’ABC delle foreste. “A”, come “azzerare la deforestazione”, “B” come “battersi per recuperare i terreni degradati e sviluppare l’agroforestazione” e infine “C” come “contribuire allo sviluppo di un sistema forestale sostenibile”.

Questi impegni sono i tre percorsi chiave che la FAO, nel nuovo “Rapporto 2022 sullo stato delle foreste nel mondo (SOFO)” indica come necessari per poter abilitare davvero i super poteri dei boschi, che dall’assorbimento di CO2 sino agli equilibri degli ecosistemi sono fondamentali nella lotta alla crisi climatica.

Presentato a Seul, il rapporto FAO racconta come sia necessario triplicare, da qui al 2030, gli investimenti necessari per proteggere e gestire le foreste che oggi ricoprono circa 4 miliardi di ettari del Pianeta.

Il report racconta come in uno scenario di diverse crisi, dal Covid al clima passando per i conflitti internazionali, il tema “foreste” sia sempre più importante anche per la ripresa economica e gli equilibri futuri.

Fondamentale è dunque fermare la deforestazione e mantenere gli ecosistemi esistenti: smettere di disboscare ci permetterà di evitare circa 3,6 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente ogni anno da qui al 2050 e avere più chance di restare in linea con l’obiettivo di rimanere sotto i +1,5° C di riscaldamento.

Poi è necessario ripristinare i terreni degradati, dato che se si sviluppasse una reale fase di ripristino e rimboschimento si eviterebbero circa 1,5 gigatonnellate di CO2 all’anno, quanto emettono più o meno 325 milioni di macchine a benzina ogni anno.

Infine è decisivo un uso “sostenibile delle foreste” attraverso un sistema che possa creare anche posti di lavoro e per fare questo «bisogna responsabilizzare gli attori locali, comprese le donne, i giovani e le popolazioni indigene, ad assumere un ruolo di primo piano nei percorsi forestali e di silvicoltura» ha spiegato il direttore FAO Qu Dongyu ricordando come «insieme, agricoltura e silvicoltura svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi materiali e prodotti rinnovabili, nonché approcci innovativi alle catene di valore, a vantaggio sia delle persone che del Pianeta».

Tre obiettivi, quelli indicati dalla FAO, che per essere centrati necessitano di circa 203 miliardi di dollari di investimento ogni anno in tutto il mondo. La combinazione di questi tre punti chiave porterà, dicono gli esperti Onu, a contribuire per circa il 20% alla mitigazione aggiuntiva e necessaria al cambiamento climatico già entro il 2030 in modo da rimanere sotto i + 1,5 gradi.

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