Ambiente

L’Europa cuoce e brucia

Villeggianti in fuga dai campeggi nel sud della Francia e lungo la costa adriatica in Croazia. Centinaia di ettari bruciati in Spagna e Portogallo. Con la nuova ondata di calore, i rischi roghi aumentano anche in Italia
Un vigile del fuoco combatte le fiamme che circondano il villaggio di Ancede durante un incendio nel comune di Baiao, nel nord del Portogallo, il 15 luglio 2022.
Un vigile del fuoco combatte le fiamme che circondano il villaggio di Ancede durante un incendio nel comune di Baiao, nel nord del Portogallo, il 15 luglio 2022. Credit: EPA/HUGO DELGADO
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18 luglio 2022 Aggiornato alle 11:00

L’ondata di calore iniziata da pochi giorni, l’ennesima che sta colpendo il Vecchio Continente a nemmeno un mese dall’inizio dell’estate, sta contribuendo a portare sempre più incendi in territori secchi ed esposti: brucia il sud della Francia, la costa adriatica della Croazia, il cuore della Spagna e persino le poco lontane coste del Marocco.

Con le temperature che superano i 45 gradi in diverse località, come è accaduto in Galizia prima dell’arrivo di alcune tempeste, le condizioni appaiono critiche per il numero di risorse necessarie ad arginare le fiamme in un contesto dove sembra scoppiare un incendio dietro l’altro.

Nel sud ovest della Francia sono state già evacuate centinaia di persone da case, campeggi, villaggi vacanze: almeno mille vigili del fuoco, con l’aiuto dei canadair, sono a lavoro per spegnere le fiamme che tra vento e caldo torrido continuano a correre. Solo in Francia gli incendi hanno già bruciato quasi 8.000 ettari nella zona della Gironda e di Tarascon e nell’area della famosa “Dune du Pilat”, la duna di sabbia più alta d’Europa. Ai residenti di Cazaux è arrivato un sms con un avviso di evacuazione per precauzione.

Tra vacanze cancellate e condizioni di rischio estreme, in questa estate, dove la crisi climatica contribuisce a far segnare temperature sempre più alte, gli incendi stanno mettendo in ginocchio anche il Portogallo: con temperature oltre i 40 gradi nei pressi di Ourém, a nord di Lisbona, è ripreso un grosso incendio boschivo che sembrava essere stato placato. Circa 800 persone sono state evacuate dalle proprie abitazioni, esattamente come a Leiria.

Non va meglio in Spagna dove 400 persone sono scappate a causa degli incendi a Las Hurdes e nella provincia di Salamanca, nella regione di Castiglia e Leon, una cinquantina di bambini hanno dovuto abbandonare un campo estivo.

Tra le zone più colpite, meta di vacanza anche di moltissimi italiani, c’è poi la costa adriatica della Croazia: tre grandi incendi si sono verificati intorno a Zara e Sibenek dove i roghi hanno inghiottito alcune auto e il campanile della chiesa nella zona di Zaton.

Fiamme che anche nell’Italia centro settentrionale, dopo i roghi di Roma dei giorni scorsi, sono tornate a colpire in questo periodo di fortissima siccità, mai così impattante da 70 anni.

Un’area verde è bruciata nella zona di Bolzano, così come alcuni incendi si sono sviluppati in Toscana e le fiamme sono state spente grazie al sostegno di elicotteri e squadre dei vigili del fuoco.

Adesso, a preoccupare, è l’ondata di calore che coinvolgerà l’intera Europa e la Gran Bretagna si crede almeno sino al 24 luglio. Purtroppo, come ha ricordato un recente report delle Nazioni Unite, il cambiamento climatico innescato dall’uomo porterà da qui al 2050 un aumento del 30% degli incendi boschivi, così come di ondate di calore.

Secondo uno studio pubblicato su Nature il numero di ondate di caldo in Europa è infatti aumentato da tre a quattro volte più velocemente che nel resto delle medie latitudini settentrionali.

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