Futuro

Tumori dei cani: l’intelligenza artificiale può aiutarci a prevenirli

Un gruppo di ricercatori della University of Minnesota sta lavorando al metodo “testa e intervieni”, che sfrutta l’AI per intercettare il linfoma canino e permette di effettuare diagnosi precoci che possono salvare la vita ai nostri amici a 4 zampe
Credit: National Cancer Institute  

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7 maggio 2024 Aggiornato alle 11:00

C’è un gruppo di ricercatori della University of Minnesota che grazie agli ultimi progressi dell’intelligenza artificiale sta sviluppando un approccio innovativo nella diagnosi precoce del tumore dei cani, una delle principali cause di morte dei nostri amici a 4 zampe.

Nello specifico, i ricercatori stanno lavorando a un nuovo metodo, chiamato “testa e intervieni”, che sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare i pezzi dei frammenti di dna nel sangue, intercettando così il linfoma legato alle grandi cellule B, aiutando a identificare i cani a maggior rischio di cancro.

Utilizzando i dati ottenuti da questo studio, gli esperti intendono fornire ai padroni e ai veterinari strategie di intervento precoci e contribuire a ridurre il rischio nei cani identificati come potenziali ammalati. Il tutto, è reso possibile dalla collaborazione tra Morris Animal Foundation e della Golden Retriever Foundation, che hanno finanziato la ricerca: «La Morris Animal Foundation è orgogliosa di continuare la partnership con la Golden Retriever Foundation e di estendere l’impatto del Golden Retriever Lifetime Study con questa importante ricerca sul linfoma canino» afferma Kathy Tietje, Chief Program Officer della Morris Foundation.

«Il linfoma purtroppo colpisce circa 1 cane su 8 e comporta sia spese che la perdita della compagnia – spiega Christine Miele, presidente di Golden Retriver Foundation – Attendiamo con ansia il giorno della diagnosi precoce e dell’applicazione della prevenzione e del trattamento».

Ma come viene sviluppato questo esame? Per intercettare le possibilità di sviluppo della malattia, i ricercatori stanno pensando a un test che valuti in modo completo un ampio gruppo di cani eseguendo analisi di campioni provenienti da uno studio precedete per identificare i modelli di dna presenti nel sangue prima dello sviluppo del cancro.

«Il test LyRA classificherà i cani in basso o alto rischio di sviluppare questa forma di cancro e guiderà nella creazione di strategie di prevenzione per i cani ritenuto ad alto rischio» spiega Jaime Modiano, autore principale dello studio e docente di oncologia e medicina comparata. Dunque, a differenza di altri test, questo si distingue in quanto cerca di valutare il rischio di cancro nei cani utilizzando un test di valutazione del rischio.

Ma non si tratta di un progresso legato soltanto alla salute dei nostri amici a 4 zampe: infatti, questo lavoro potrebbe influenzare e implementare numerosi percorsi di ricerca che riguardano altri mammiferi, come i gatti, le specie in via di estinzione e persino gli esseri umani: «Vogliamo essere molto consapevoli di come tutto ciò che facciamo abbia il potenziale per promuovere un invecchiamento armonioso, non solo per i nostri compagni domestici ma anche per gli altri animali che rendono il mondo un luogo in cui tutti vogliamo vivere» conclude Modiano.

Questo nuovo approccio, dunque, potrebbe fornire anche ulteriori informazioni come quelle legate all’invecchiamento, ai rischi di sviluppo dei tumori e alle condizioni croniche, estendendo l’importanza del progetto ben oltre i cani da compagnia.

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