Futuro

L’intelligenza artificiale non fa bene all’ambiente

Secondo la società britannica National Grid, nel prossimo decennio il consumo di energia nei data center che utilizzano l’AI aumenterà di sei volte. A farne le spese sarà il Pianeta
Credit: Mo 
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7 maggio 2024 Aggiornato alle 07:00

Nei prossimi 10 anni il consumo di energia dei data center aumenterà di 6 volte. Ciò a causa dell’uso dell’intelligenza artificiale che per funzionare ha bisogno di grandi quantità di energia per il calcolo e l’archiviazione dei dati e di milioni di litri di acqua per raffreddare le apparecchiature. Questa l’opinione di John Pettigrew, amministratore delegato di National Grid, società che si occupa di distribuzione e trasmissione dell’elettricità ad alta tensione in Inghilterra e Galles; ormai è necessaria «un’azione audace», spiega, per creare una rete in grado di far fronte alla domanda «drammaticamente crescente» di energia elettrica.

«La crescita futura delle tecnologie fondamentali come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica significherà un’infrastruttura di calcolo su larga scala e ad alta intensità energetica - aggiunge Pettigrew - La domanda sulla rete sta crescendo drammaticamente e si prevede che raddoppi entro il 2050 mentre il riscaldamento, i trasporti e l’industria continuano a elettrificarsi».

Raggiungere gli obiettivi di emissioni nette zero e nel frattempo rispondere in modo affermativo alle grandi richieste di energia elettrica è una grande sfida mondiale e, come ha spiegato Pettigrew, siamo in «un momento che richiede un pensiero innovativo, accompagnato da azioni audaci per creare una rete di trasmissione elettrica per il futuro di domani».

Basti pensare che, dopo il lancio nel novembre 2022 di ChatGPT, in 2 mesi si contavano 100 milioni di utenti attivi. E, nonostante le aziende tecnologiche cerchino di incorporare intelligenza artificiale in ogni settore, tutto questo «non può avvenire a scapito del nostro Pianeta».

Così il Senatore democratico del Massachusetts, Edward Markey, insieme ad altri senatori, ha presentato un disegno di legge che richiede al Governo Federale degli Usa di valutare l’impronta ambientale dell’intelligenza artificiale e di sviluppare un sistema standardizzato per la rendicontazione degli impatti futuri.

Alcuni studi hanno già analizzato la quantità di energia consumata dall’intelligenza artificiale e i dati che emergono sono preoccupanti: entro il 2027 con l’AI si potrebbe consumare tanta energia quanto i Paesi Bassi; inoltre, nella Repubblica d’Irlanda, sede di grandi aziende tecnologiche come Meta e Google, i data center hanno rappresentato quasi un quinto di tutta l’elettricità utilizzata nel 2022.

Anche l’International Organization for StandardizationIso, ha dichiarato che sta lavorando al primo standard internazionale per la sostenibilità nell’AI: entro l’anno saranno diffusi i criteri per un’intelligenza artificiale sostenibile. Nel frattempo, la quantità di elettricità utilizzata dai data center dal 2015, nella solo Inghilterra, è aumentata del 400%.

La speranza è che anche l’ambiente venga salvaguardato e protetto da innovazioni che hanno un impatto molto pronunciato, proprio come l’intelligenza artificiale.

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