Futuro

Intelligenza artificiale e chatbot: come cambierà l’istruzione?

Con un ordine esecutivo il Governo Usa ha invitato a sfruttare il potenziale dell’AI nell’educazione. Gli esperti, però, sono divisi: per alcuni sarà una salvezza, altri mettono in guardia sui rischi
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23 gennaio 2024 Aggiornato alle 19:00

Nell’edizione della scorsa primavera del TED Sal Khan, amministratore delegato della Khan Academy, aveva suscitato grande entusiasmo nel mondo dell’istruzione, predicendo che i chatbot basati sull’intelligenza artificiale avrebbero rivoluzionato il modo in cui apprendiamo.

Questi chatbot, alimentati da avanzati modelli linguistici come GTP-4 di OpenAI, sono progettati per offrire un apprendimento personalizzato potendo, potenzialmente, colmare le lacune nei risultati scolastici in modo più rapido ed efficiente di quanto potrebbe impiegare un insegnante in carne e ossa.

Per esempio, alcune piattaforme educative come Khan Academy e Duolingo hanno già introdotto dei chatbot-tutor basati su GTP-4, suscitando un rinnovato entusiasmo per l’istruzione automatizzata.

Tuttavia, mentre la Casa Bianca si unisce al coro elogiando e sostenendo il potenziale trasformativo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione, alcuni esperti mettono in guardia contro il pericolo di abbracciare questo strumento in maniera acritica.

Una delle principali preoccupazioni riguarda la veridicità delle informazioni fornite dai chatbot basati sull’intelligenza artificiale, che potrebbero inventare liberamente e trasmettere informazioni errate agli studenti.

Ben Williamson, ricercatore presso il Centro per la ricerca sull’educazione digitale della University of Edinburg, ha lanciato l’allarme sulle affermazioni precipitose sull’impiego di questi chatbot: «La prova che i chatbot basati sull’intelligenza artificiale possano fornire questi effetti non esiste ancora», sottolinea.

Inoltre, non manca la preoccupazione per la possibile parzialità e opacità di questi sistemi, che potrebbero rendere difficile per insegnanti e studenti comprendere come questi strumenti elaborino le loro risposte.

Nuovi approcci, nuove perplessità

L’ordine esecutivo recentemente emanato dal presidente statunitense Joe Biden, che invita a sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale nell’istruzione, indica un chiaro impegno del Governo verso questo nuovo approccio educativo.

Ma i critici avvertono: il clamore intorno ai robot-tutor potrebbe distrarre dalle iniziative più tradizionali e umane, come l’accesso universale alla scuola dell’infanzia, che ha dimostrato di avere un impatto positivo sui risultati accademici.

Inoltre, oltre alle preoccupazioni didattiche emergono questioni etiche e legali legate alla privacy e alla proprietà intellettuale: l’utilizzo di modelli linguistici addestrati su vasti databese di testi provenienti da internet senza compensare i creatori, infatti, solleva dubbi sull’equa retribuzione e l’utilizzo improprio di materiali educativi.

Rendi Weingraten, presidente della Federazione americana degli insegnanti, ha affermato che il sindacato sta collaborando con il Congresso per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale nell’istruzione, garantendo equità e sicurezza: «Gli insegnanti utilizzano la tecnologia educativa ogni giorno e vogliono avere più voce in capitolo su come la tecnologia viene implementata nelle classi» spiega, concludendo: «L’obiettivo qui è promuovere il potenziale dell’intelligenza artificiale e proteggersi da gravi rischi».

Ma la storia dell’istruzione assistita dalla tecnologia non è una novità: già nel corso degli anni ’60 erano stati fatti i primi blandi tentativi di introdurre “macchine didattiche” all’interno del sistema educativo. A differenza dei loro obsoleti predecessori, però, i moderni chatbot basati sull’intelligenza artificiale sembrano offrire un approccio più spontaneo e coinvolgente: per esempio, l’uso di GTP-4 permette risposte immediate e un linguaggio colloquiale, rendendo l’apprendimento più avvincente per gli studenti.

Se l’istruzione automatizzata può rappresentare un nuovo capitolo, è essenziale garantire che questo sia scritto con la massima attenzione e responsabilità.

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