Diritti

Bagni no gender: l’inclusione (non) arriva nelle università

Prima c’è stata l’Unipi (Pisa), poi la Bocconi (Milano): entrambi gli atenei hanno realizzato toilette genderless per le persone non binary. Ma nel capoluogo lombardo, non tutti gli studenti hanno approvato l’iniziativa
Credit: No Revisions 
Tempo di lettura 3 min lettura
26 aprile 2024 Aggiornato alle 13:00

In queste settimane si è parlato di un episodio che ha fatto scalpore nel mondo accademico. La vicenda riguarda i nuovi 10 bagni neutri o gender neutral inaugurati dall’Università Bocconi di Milano a settembre scorso, proprio all’inizio dell’anno accademico, grazie all’associazione Lgbtqia+ Best Bocconi. Prima ancora, c’è stata l’Università di Pisa che a giugno 2022 ha realizzato 86 bagni genderless.

L’esigenza di avviare servizi inclusivi di questo tipo è nata, nello specifico, dalla richiesta esplicita di alcune persone con il desiderio di creare uno spazio “safe” per chi non si identifica nel genere femminile o maschile.

Tuttavia, l’iniziativa ha ricevuto pareri contrastanti. Infatti, il gruppo studentesco che ha lanciato l’idea dei bagni gender-free ha anche segnalato l’esistenza di insulti scritti da 3 studenti dell’Università: “Vai nel bagno adatto”, “Li puoi letteralmente usare per andare a trans”, “Li userò, ma non per andare in bagno”.

L’ateneo milanese, dopo la conferma della veridicità dei fatti, ha deciso di sospendere i colpevoli per 6 mesi invitandoli a svolgere attività di volontariato presso le associazioni Pane Quotidiano e all’Opera Cardinal Ferrari. Una scelta messa in discussione dalla comunità anche accademica che si divide tra chi appoggia la sospensione e chi invece, al contrario, rimprovera l’università per l’incapacità di diffondere una policy fondata sulla libertà di espressione.

Pietro Sirena, prorettore e presidente della commissione disciplinare della Bocconi, spiega che «si possono avere opinioni diverse ma quei messaggi violano il diritto al rispetto nei confronti di tutti e sono inoltre lesivi dell’immagine e della reputazione della Bocconi».

“Siamo impegnati a mantenere, per tutte le studentesse e gli studenti, un ambiente accademico libero da ogni discriminazione basata su etnia, religione, genere, nazione, età, disabilità od orientamento sessuale”, si legge sul sito dell’ateneo.

L’obiettivo principale dell’iniziativa è divulgare valori importanti quali uguaglianza, solidarietà e promozione della diversità. Anche le università, infatti, dovrebbero garantire l’inclusività e il rispetto; è importante affrontare i problemi quotidiani che le persone transgender (in questo caso, ma non solo) affrontano, per sviluppare una maggiore consapevolezza tra studentesse, studenti e corpo docente.

La strada è ancora lunga ma alcuni passi cruciali sono stati fatti. Si spera ne arriveranno altri.

Leggi anche
gender gap
di Costanza Giannelli 3 min lettura
Lgbtq+
di Costanza Giannelli 2 min lettura