Culture

Uk: è boom di bookclub grazie alla Gen Z

Nell’immaginario collettivo attirano soprattutto signore benestanti di una certa età ma in realtà la consuetudine di ritrovarsi, di persona o virtualmente, per parlare di libri, piace sempre più ai giovanissimi
Credit: Cottonbro studio 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
10 marzo 2024 Aggiornato alle 13:00

Se ti chiedessimo di immaginare un gruppo di persone che si incontra periodicamente per discutere assieme di un libro che hanno letto, a che tipo di persone penseresti? Molto probabilmente la prima immagine che ti verrebbe in mente sarebbe quella di una stanza piena di donne, quasi sicuramente di una certa età, magari benestanti e intente a sorseggiare vino e mangiare pasticcini. O no?

L’idea che abbiamo dei gruppi di lettura, quelli che all’estero (ma sempre più spesso anche da noi) vengono conosciuti come bookclub, è rimasta ancorata a un modello stereotipato e in larga parte superato. Sì, perché da alcuni anni i bookclub sono sempre più numerosi e di tendenza e a spingere questa rinascita sono ragazzi e ragazze della Gen Z.

Nel Regno Unito si parla di un vero e proprio boom: sul sito di vendita di biglietti Eventbrite gli eventi di questo tipo sono aumentati del 350% tra il 2019 e il 2023, una crescita molto più forte rispetto all’aumento complessivo degli eventi con sede nel Regno Unito nello stesso periodo. Solo tra il 2022 e il 2023, gli appuntamenti legati a bookclub sul sito sono aumentati del 41%, ma anche un altro, Meetup, ha registrato un incremento del 14% nel numero di risposte ai club del libro tra gennaio 2023 e gennaio 2024. Nello stesso periodo, le risposte a tutti gli eventi che avevano luogo in Uk sono cresciute del 4%.

Questa rinnovata popolarità dei bookclub è dovuta da un lato all’emulazione di giovani celebrità - come la cantante Dua Lipa e la modella Kaia Gerber - che hanno inaugurato e pubblicizzato i loro gruppi di lettura, e dall’altro all’ascesa del fenomeno #BookTok. Ma non solo: secondo Victoria Okafor, che co-dirige il club del libro Between2Books, ad alimentare la voglia di unirsi per discutere di libri potrebbe essere anche un «cambiamento generazionale negli hobby - ha detto al Guardian, con i nightclub - che ottengono meno trazione dalla generazione Z», mentre i giovani preferiscono altri modi per trascorrere il loro tempo libero.

Senza dimenticare la rivoluzione della pandemia, durante la quale molte persone si sono riavvicinate alla letteratura e i club del libro online sono stati un modo per connettersi con gli altri. Non solo i bookclub virtuali hanno rappresentato un modo per mantenere attive realtà fisiche bloccate dal lockdown, ma sono stati un modo attraverso cui tantissime persone si sono avvicinate a questa realtà, che non è stata solo capace di resistere alle restrizione ma è cresciuta e si è sviluppata nonostante le difficoltà.

A cavallo tra virtuale e reale, i bookclub di oggi hanno un volto diverso da quelli del passato. Non più - o non solo - appuntamenti a casa di qualcuno a base di generose quantità di vino: oggi le possibilità sono tantissime, dagli eventi nei locali con brunch e aperitivi fino agli incontri all’aperto e online. Spesso questi ultimi possono rappresentare un primo approccio, che può poi tradursi in appuntamenti dal vivo. I club del libro virtuali, continua Okafor, «richiedono meno impegno in quanto è sufficiente accedere anziché presentarsi in un luogo specifico. Poi se un club del libro online inizia a organizzare eventi di persona, potresti sentirti più propenso a partecipare se ti è piaciuto su Zoom».

Proprio dall’esperienza di #BookTok, il social network più amato dai giovanissimi ha lanciato il TikTok Book Club, uno spazio esclusivamente virtuale per gli amanti dei libri, che è stato presentato così: “ogni mese verrà annunciato un nuovo libro e invitiamo gli altri amanti dei libri a leggerlo e a incontrarsi nell’app per condividere le loro esperienze. Ci sarà anche un hub #BookClub nell’app, così gli utenti potranno facilmente scoprire il titolo del mese e iniziare a creare e condividere le proprie recensioni, l’estetica del libro o la nuova crush letteraria”.

Se a cambiare sono le generazioni e i modi di incontrarsi, quello che muta meno è il target di questi eventi, che ancora oggi rappresentano un safe space soprattutto per le donne. Del resto, la componente di genere è da sempre una costante nei bookclub: non solo le donne dominano la demografia di questi gruppi (secondo il sito letterario BookBrowse, che ha analizzato i dati di 15 anni sulla partecipazione ai club del libro, il 93% dellǝ partecipantǝ sono donne), ma sono state loro a inventarli. Dagli studi biblici illeciti nel 1600 ai saloni francesi dell’era della rivoluzione, passando per i gruppi di lettura delle donne nere prima della guerra, sono le donne ad aver inaugurato la pratica di riunirsi per discutere di letteratura.

Ma gli incontri tematici possono rappresentare uno spazio di confronto anche per chi ha interessi e passioni specifiche o è parte della comunità Lgbtqai+ o di altre minoranze, oltre a essere un modo per recuperare scrittrici e scrittori che tradizionalmente vengono esclusi dal canone.

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